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pedaliera idraulica (homemade)


navygator

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Black Box: stavo ripensando al discorso della molla ad aria della arc Pedal, dicevi che per avere un feedback realistico non ci deve essere precarico della molla, questo vuol dire che non ci deve essere aria in pressione nella molla ad aria e il cilindro deve essere abbastanza grande per portare la camera in pressione subito e la camera deve essere relativamente corta. è giusta la mia analisi? Si potrebbe usare un ammortizzatore da bicicletta con un leveraggio adeguato. Giusto? Rimarrebbe comunque il problema del surriscaldamento dell'aria. anche se non mi è chiaro come possa avvenire il ricambio d'aria nella arc pedal. 

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esattamente...

 

Non ci deve essere aria in pressione e il cilindro deve essere abbastanza grande per portare la camera in pressione con una corsa relativamente breve.

Fin qui ci il ragionamento segue una logica abbastanza semplice e sapendo come si comporta un qualsiasi pistone pneumatico (ricordi le mod con pistoni americani etc?) il risultato è abbastanza scontato, nel senso che l'effetto risulta IMHO molto realistico (compressione dell'aria).

 

Come giustamente dicevi tu rimane il problema del surriscaldamento etc...riscontrato poi nelle prove fatte dai privati con i pistoni sopra citati "chiusi" all'estremità.

 

Si potrebbe usare un ammortizzatore da bicicletta con un leveraggio adeguato. Giusto? Rimarrebbe comunque il problema del surriscaldamento dell'aria

Potresti provare usando un ammortizzatore da MTB...

Mi sono documentato anche io a suo tempo, e a parte il problema del surriscaldamento dell'aria ce ne sono altri assolutamente insormontabili, oltre al fattore COSTI.

Edited by Black Box
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sempre un sistema freno idrauico slave cilinder che "scarica" su un gommino da skate... o slave a doppia azione che scarica su 2...

 

Io (per mia "formazione") tenderei ad evitare a priori sistemi ad olio per svariati motivi. Non vedo vantaggi economici ne tantomeno logistici...

Edited by Black Box
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esattamente...

 

Non ci deve essere aria in pressione e il cilindro deve essere abbastanza grande per portare la camera in pressione con una corsa relativamente breve.

Fin qui ci il ragionamento segue una logica abbastanza semplice e sapendo come si comporta un qualsiasi pistone pneumatico (ricordi le mod con pistoni americani etc?) il risultato è abbastanza scontato, nel senso che l'effetto risulta IMHO molto realistico (compressione dell'aria).

 

Come giustamente dicevi tu rimane il problema del surriscaldamento etc...riscontrato poi nelle prove fatte dai privati con i pistoni sopra citati "chiusi" all'estremità.

 

Si potrebbe usare un ammortizzatore da bicicletta con un leveraggio adeguato. Giusto? Rimarrebbe comunque il problema del surriscaldamento dell'aria

Potresti provare usando un ammortizzatore da MTB...

Mi sono documentato anche io a suo tempo, e a parte il problema del surriscaldamento dell'aria ce ne sono altri assolutamente insormontabili, oltre al fattore COSTI.

 

Di quali altri problemi insormontabili parli?

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partendo dal fattore "costi" si parla di ammortizzatori da bici "seri" che usano la sola compressione dell'aria per ammortizzare (in realtà è una combinazione di aria / gas e passaggio dell'olio tra una camera di compressione e l'altra) si parte dai 250 euro circa.

 

Uno dei problemi è rappresentato dal fatto che, mancando la molla di ritorno, l'ammortizzatore deve lavorare con una pressione minima di 6-8 bar (quindi va precaricato). 
Per precaricare l'ammortizzatore (creando quindi già un problema descritto sopra) bisogna acquistare una speciale pompetta che costa altri 50 euro circa. 

Anche usando un sistema di leveraggi per demoltiplicare la forza necessaria a comprimere l'ammortizzatore (in realtà gli ammortizzatori sono pensati per lavorare sulle bici con carichi elevatissimi e rapporto di demoltiplicazione di 1:2 - 1:3) rimane il problema della compressione dell'aria, seppur limitato e in parte "contenuto" dal sistema di "dissipazione" dell'olio (vedi funzionamento ammortizzatori ad aria SERI per MTB).

Un altro problema è rappresentato dal fatto che questi ammortizzatori NON sono a tenuta stagna. O meglio, lo sono per 24-48H in quanto nel giro di 10-15 giorni perdono mediamente il 20-30% della compressione influenzando così tutto il sistema di resistenza e richiedendo quindi nuova regolazione / precarica.

 

Anche volendo trascurare il problema dell'aumento di volume dell'aria (che si scalda), rimarrebbero i problemi relativi al precarico (necessario) e alla perdita di compressione nel tempo.

Farli lavorare a 0bar sarebbe inutile in quanto non tornerebbero indietro del tutto, mancando la forza necessaria a contrastare l'attrito dei gommini etc etc..

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Quindi...

in base alle preferenze / competenze e possibilità economiche conviene valutare di volta in volta la soluzione migliore.

Come già detto io non sono amante dei sistemi ad olio semplicemente perchè richiedono manutenzione periodica e componenti abbastanza costosi, però come già detto inizialmente il lavoro postato nelle prime pagine è assolutamente ammirevole e degno di nota quindi non escluderei a priori l'uso di un sistema ad olio perchè, tra le altre cose, presenta anche qualche vantaggio. 

 

Un "pro", ad esempio, del sistema idraulico è rappresentato dalla possibilità di installazione della resistenza in una posizione totalmente differente dal pedale senza dover mettere mano alla struttura originale eliminando quindi vincoli di "spazio utile", struttura di supporto etc etc...

 

Forse (e sottilineo, FORSE) la soluzione più economica e pratica (ma non la migliore) è quella adottata già da altri produttori di pedaliere come Fanatec o la HE pedals (Heusinkveld Engineering)... Trattandosi di sistemi "casalinghi" e fai da te i costi dovrebbero essere più contenuti ma il risultato NON è garantito in quanto anche questi sistemi presentano "limiti e difetti"...

Edited by Black Box
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Ciao a tutti,

 

torno dopo qualche giorno di assenza e ritorno a bomba per un momento (e da avvocato del diavolo :D) sui pro e contro di un sistema che replichi piú o meno un vero impianto frenante.

 

Ho rimesso mano ad alcuni calcoli e dati che avevo preparato quando lavoravo ancora su vetture F3.

 

In condizioni "tutto nuovo", un simile impianto ha una corsa del pedale (in cima al pedale, qundi grossomodo dove spingiamo col piede) di circa 10mm. Tale corsa puó arrivare a 20 mm in condizioni "molto usato".

Parte di questa corsa deriva inizialmente dal piccolo gap che c'é tra pastiglie e disco. Sicuramente una parte anche dalla dilatazione dei tubi (in teflon, per lo piú), di cui non ho dati al momento.

 

Di sicuro peró, i dati mostrati anche dallo stesso Niels (se non ricordo male nel suo video sui freni mostra un foglio excel che da, come output, una corsa finale del pedale di circa 50-60 mm) sono piuttosto fuori range.

 

Sono curioso di capire se, utilizzando il master cilinder giusto (pistone piú piccolo o piú grande), qualche m di tubo e una pinza freno vera (per quanto non necessariamente racing, sinceramente stavo pensando a qualcosa di motociclistico) sia possibile ottenere qualcosa di realistico.

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