Quando il simracing diventa utile per ottenere un posto di lavoro come pilota ufficiale al simulatore: dopo la storia di Rudy van Buren, olandese che ha vinto la prima edizione del World's Fastest Gamer la quale gli ha permesso di lavorare ufficialmente come simdriver al simulatore del team McLaren in Formula 1, oggi vi presentiamo Arthur Lehouck, un altro ragazzo che ha avuto la fortuna di mettere a frutto la sua esperienza in ambito virtuale nel mondo reale.
Oltre a competere con il team Williams Esports e con il MAHLE Racing Team, il 21enne francese è stato assunto come pilota ufficiale al simulatore del team DS Techeetah, reparto corse vincente del Campionato di Formula E, all'inizio della stagione 2018-2019. Un sogno diventato realtà, dopo che la sua avventura nel mondo reale è terminata per mancanza di fondi: "Ho cominciato con il karting nel 2007 - ha commentato Lehouck - Ho concluso al secondo posto il Campionato francese nella categoria Junior e al settimo il Campionato Europeo. Poi, però, non avevo più il budget per continuare, quindi ho rivolto la mia attenzione al simracing".
"Quando ero piccolo spendevo un sacco di tempo giocando ai videogame: ho ricominciato con il controller, poi ho comperato tutto il necessario per praticare simracing in modo serio": grazie ai suoi recenti risultati in iRacing, tra cui il terzo posto nella 24 Ore di Spa, Lehouck è stato poi contattato dal team DS Techeetah, per una posizione da pilota virtuale. "Sono entrati in contatto con me due anni fa perchè stavo facendo veramente bene con iRacing - ha continuato il francese - Alla fine hanno scelto me: giornalmente ci concentriamo sulla preparazione strategica delle gare, testando in diverse condizioni meteo e comparando i dati con quelli di Jean-Eric Vergne e Antonio Felix da Costa".
"Questo permette loro di focalizzarsi sulla loro specifica preparazione: qualche volta vengono da me per vedere come guido in un particolare circuito, quali linee uso e come approccio alcuni punti della pista. Ho imparato molto da loro e adesso ho le loro stesse conoscenze: se fossi nella macchina vera, saprei cosa fare. Impiegherei uno o due giorni per prenderci confidenza, ma poi le differenze tra il virtuale e il reale si annullerebbero. A casa? Ho una postazione più economica con cui continuare ad allenarmi: fortunatamente nel simracing non servono grandi budget per andare forte".
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