Che cos’è la simulazione? Quante volte ci è stato chiesto quale fosse il nostro hobby principale e abbiamo risposto fieri e innocenti: guidare auto virtuali? Bene, ad oggi daremmo quasi certamente risposte diverse perché il simracing non è più ormai solo un hobby, è pura passione e in alcuni casi pure un lavoro. Spiegarlo però resta difficile e farlo capire ancor di più; questo è quindi lo scopo di portare ad eventi motoristici come il Blancpain, postazioni e simulatori: far avvicinare più gente possibile al mondo virtuale. In questo articolo, scaveremo a fondo nel significato di simulazione e lanceremo un segnale a chiunque osservi ancora con distanza suddetto mondo. A voi una buona lettura!
Circa un mese fa si è concluso il primo week-end del Blancpain Endurance GT Series, un campionato mozzafiato che anche quest’anno non ha tradito le attese; tuttavia, non siamo qui per parlare della gara (per quello esistono altre testate giornalistiche più accreditate). L’evento in questione vuole essere, infatti, il punto di partenza per un articolo più serio e, si spera, più costruttivo, sul mondo della simulazione e di come grande la passione per questa, sia. Perché col sottoscritto c’erano tanti altri ragazzi appassionati di sim e insieme abbiamo condiviso per una volta dal vivo, la passione che ci accomuna e cioè quella per la simulazione, appunto.
È stato un fantastico ed emozionante week end, quello del 20-22 Aprile all’Autodromo di Monza. Certo, potrei raccontarvi nei dettagli la giornata di sabato, quella più intensa, in cui ho fatto una foto con Chris Harris; ho assistito a un’ecatombe di Lamborghini, in prima variante, nella gara uno del Super Trofeo; ho scattato tante foto a una moltitudine di supercar e ho persino bevuto un energy drink di dubbio gusto (lime e menta) offerto dallo stand del Blancpain GT Sports Club. La cosa più bella e importante però, è che ho potuto finalmente conoscere dal vivo alcuni ragazzi che condividono ogni giorno la passione per le auto attraverso la simulazione. Niente più chat o teamspeak allora, ma parole vere e sguardi veri. È stata quindi un’occasione pregiata: ci si è scambiati opinioni sui vari sim, sulle postazioni usate, sulle gare in corso così come sulle auto più in generale o proprio nei sim. Insomma, da qui vorrei partire per fare un discorso di più ampio spettro, e toccare tasti anche dolenti se vogliamo, per parlare del rapporto che unisce la simulazione alla realtà e di come noi, appassionati di sim da sempre, viviamo entrambi i mondi, quello reale e quello virtuale. Perché la simulazione non è solo un hobby, non è un vezzo; la simulazione è per molti di noi, Passione con la P maiuscola.
Ecco allora, quale miglior esempio da cui partire se non quello di un evento motoristico importante (e alquanto sponsorizzato quest’anno dalla Kunos Simulazioni stessa) per parlare di passione e simulazione. Perché, in definitiva, chi come il sottoscritto è andato all’autodromo a vedere le gare l’ha fatto in primis perché sfegatato di auto; ma è proprio questa passione sfrenata per le auto vere, che poi porta a vivere grandissime emozioni sugli schermi delle nostre case (e anche in VR, per carità). Secondo me, la prima cosa che bisogna far capire a tutti, soprattutto a chi non sa o non capisca cosa significhi e rappresenti per noi la simulazione, è proprio questa: la nostra Passione nasce da qui, dagli autodromi, dove andiamo a guardare decine di auto e piloti che si scontrano come fossero i gladiatori dell’antica Roma. Forse è un paragone un po' forzato, ma davvero c’è un legame indissolubile fra le due cose: noi siamo appassionati di auto e la simulazione è un modo per vivere in tutta tranquillità, fra le mura di casa o in ufficio o in sale apposite, l’adrenalina e le emozioni che solo veicoli dotati di motori sanno trasmettere. Vero anche, che per molti tutto è nato in modo contrario o parallelo, se pensiamo che da piccoli è stato grazie a molti videogiochi che ci si è potuti avvicinare al mondo delle quattro ruote. Anche questo, però, ci fa capire quanto intrinseco e intrecciato il rapporto fra i due mondi sia. E oggi più che mai quest’affermazione è vera, giacché la simulazione, con la S maiuscola, sta prendendo sempre più piede nel mondo delle corse. Sono sempre più le case automobilistiche, infatti, che si stanno attrezzando e affidando al digitale per sviluppare vetture da portare in pista (e anche in strada). Ma allora, che cos’è questa simulazione? Beh, semplicemente la simulazione consta di due lati: da una parte è qualcosa di serio e concreto, è una professione, diciamo; dall’altra, invece, è una fonte di divertimento ed emozioni. Entrambi i lati però sono mossi dalla stessa cosa: la Passione.
Quella stessa passione che ho percepito concretamente parlando con i ragazzi del The Rollovers Club, i quali organizzano ogni anno, più volte l’anno, degli avvincenti e sportivi campionati online. Tra i vari argomenti che sono usciti a caso nel pomeriggio, uno dei più grossi è di sicuro il fatto che, come in tanti altri campi, molta gente non riesce a capire perché si spendano soldi per ricreare condizioni che ci permettono di assaporare (ovviamente non del tutto) l’emozione di correre in pista con altri piloti. Altre persone, invece, chiedono cosa ci sia di bello nel girare un volante finto guardando la tv; beh, quello che non capiscono è che la simulazione va oltre il mero guidare su di una postazione. Si tratta di emozionarsi per una vittoria sudata, per un’auto che ci fa divertire da matti o per l’aver provato un sorpasso impiccato che manco Ricciardo… insomma, è un insieme di sentimenti e pensieri e ormoni che difficilmente si riescono a spiegare a parole. Si tratta, in sostanza, di immedesimarsi nelle gesta di un pilota vero, di catapultarsi in una realtà alternativa che offre la possibilità di guidare auto vere, il tutto senza il rischio lapalissiano di distruggere milioni in euro di acciaio e carbonio e soprattutto senza torcersi alcun capello. Simulazione però, è anche prendersi un impegno: basti pensare ai numerosi campionati ai quali si può partecipare. Il sistema offre l’opportunità di correre contro chiunque ma è giusto che, come per ogni cosa, anche per questa grandissima passione, si mantenga l’impegno preso. Si deve quindi capire che la simulazione con la S maiuscola non è solo svago ma ha anche un aspetto serio (iRacing in questo è l’esempio più azzeccato).
Tutto ciò l’ho sentito a pelle proprio dialogando con questi simpaticissimi ragazzi: ogni movimento che faceva una GT3 in pista pensavamo a come lo facessimo noi su AC o su rF2; ci confrontavamo sui punti di staccata dopo il lungo rettifilo di Monza; dopo ogni incidente pensavamo a quanti ne abbiamo subiti o provocati noi… E’ stato bello perché si riusciva a capire a pelle, appunto, quanto fosse viva la nostra passione e soprattutto quanto essa sia vicina al mondo reale. È vero, i sim non riusciranno mai a proporre nei minimi dettagli ciò che succede in un’auto vera per ovvi motivi (salvo che non ci impiantino dei microchip nel cervello) ma noi appassionati ce ne freghiamo; anzi, godiamo di quello che ci è offerto e cerchiamo di simulare i comportamenti delle auto vere per decifrare e vivere le stesse emozioni. Non perché siamo dei poveracci senza soldi da investire in auto reali o che non si possono permettere un giro in pista (che poi si possono benissimo fare entrambe le cose, sia chiaro), ma perché sentiamo questa passione virtuale come motore, come fuoco ardente, della Passione per le auto vere.
Ovviamente fra le tante altre cose che ci si è detti, una fra tutte è stata la fisica dei sim: un argomento che da sempre (e sempre sarà così) anima infiniti dibattiti. C’è chi preferisce il feeling dell’uno, chi apprezza la resa degli pneumatici di un altro, ma la cosa bella è che non si è accesa l’ennesima discussione atroce: al contrario, si è giunti pacificamente alla conclusione più saggia. Qualunque sim si usi, l’importante è che ci faccia provare sensazioni credibili volante alla mano e che dia delle gran belle soddisfazioni. Ecco, anche questo punto, che può sembrare banale, rivela invece un aspetto nascosto molto interessante: confrontandoci dal vivo, nel bel mezzo di un evento fantastico e adrenalinico come il Blancpain GT, anche un hot topic come quello precedente ha lasciato spazio alla passione che è trasudata letteralmente e ha permesso di condividere pensieri, senza escalation ideologiche. Anche questa è l’importanza del vivere sempre più vicino al mondo reale la simulazione; permettere ai grandi sponsor di far avvicinare i sim racer ai piloti duri e crudi, quelli da pista vera, fa sì che si mettano da parte i pregiudizi e le convinzioni, con lo scopo finale di divertirsi e condividere, una volta di più, la propria Passione.
Ancora oggi siamo un po' lontani affinché ciò accada regolarmente (non basta qualche simulatore da 10€ per tre minuti); serve un impegno da entrambi i lati e noi di DrivingItalia siamo in prima linea per questo, per sdoganare finalmente il sim racing, quello serio però, quello sportivo. D’altro canto, serve anche un grande sforzo da parte degli organizzatori di questi eventi e da parte di team e piloti: solo così la passione per le auto vere e la simulazione si fonderanno e diverranno l’una, parte integrante dell’altra. Il tutto senza snaturarsi e darsi fastidio a vicenda, ovviamente. È bene, infatti, che la gente che segue il motorsport da ere, venga a conoscenza di un e-sport fatto di passione e amore per le auto (o moto o camion o quel che sia) e viceversa che tutti i sim racers partecipino a questi eventi motoristici portando con sé una passione di un’altra realtà, quella virtuale. L’avrò ripetuta milioni di volte, ne sono certo, ma questo è il punto di partenza e spero sia il punto di arrivo: la simulazione, così come il motorsport, è una Passione, punto. Ed è anche grazie a questi eventi che si riesce in parte, un po' di più, ad apprezzarne il valore vero.
Con la speranza di non aver tediato esageratamente i vostri intelletti, ringrazio in prima istanza tutti i ragazzi che sono venuti al week end del Blancpain GT Series a Monza, in particolar modo chi ha condiviso il pomeriggio col sottoscritto. Un ringraziamento speciale va anche a Federico Sciarra di Automoto.it, che ha avuto la brillante idea di raccogliere più sim racer possibili nelle varie giornate; ma anche alla Kunos che ha magistralmente sponsorizzato e pubblicizzato l’evento. L’augurio è che l’anno prossimo, nella stessa data, il sim racing abbia preso ancor più piede nella manifestazione suddetta e che ci si possa trovare ancor più numerosi, per condividere una Passione vera, pura come poche ce ne sono.
Ora posso urlarlo a gran voce: Simulazione, che Passione!
A cura di Mauro Stefanoni