La stagione della Formula 1 2019 inizia a scaldare i motori, in avvicinamento delle date di presentazione delle prime monoposto, ma lo fa per mezzo dei motori virtuali, quelli dei simulatori professionali che ormai tutti i teams considerano come fondamentali per le prestazioni in pista. Proprio la Ferrari ha infatti annunciato oggi che saranno ben quattro i piloti che si alterneranno al simulatore della Scuderia Ferrari per la stagione 2019 contribuendo, insieme ai titolari, allo sviluppo della vettura: si tratta di Pascal Wehrlein, 24 anni, Brendon Hartley, 29, Antonio Fuoco, 22, e Davide Rigon, 32. Per i primi due, novità 2019, le scelte del Cavallino non sono casuali, visto che il tedesco viene dall'esperienza Mercedes, mentre il neozelandese conosce bene il simulatore Red Bull (tramite la Toro Rosso).
Wehrlein, attualmente in forza al team Mahindra di Formula E, ha gareggiato in Formula 1 nelle stagioni 2016 e 2017 dopo essersi laureato campione DTM nel 2015. Hartley arriva a Maranello dopo l’esperienza in Formula 1 con la Scuderia Toro Rosso, con la quale ha corso dal GP degli Stati Uniti 2017 alla fine della stagione 2018, oltre all'esperienza nelle gare di durata, avendo trionfato due volte nel FIA WEC (2015 e 2017) e vinto l’edizione 2017 della 24 Ore di Le Mans. Fuoco fa parte della famiglia Ferrari da sempre, attraverso la Ferrari Driver Academy, e si unisce al team del simulatore dopo un’ottima stagione in F2, conclusa con una splendida vittoria ad Abu Dhabi. Rigon è un veterano del simulatore Ferrari, sul quale è impegnato dal 2014 insieme alla sua attività agonistica di pilota ufficiale per le competizioni GT.
Mattia Binotto, Team Principal della Scuderia Ferrari: “Abbiamo aggiunto al nostro team quattro piloti dalle indubbie qualità, dotati di una spiccata sensibilità e di una grande conoscenza di macchine e piste. Queste sono proprio le doti che occorrono nel delicato ruolo di collaudatore al simulatore, uno strumento fondamentale nella Formula 1 moderna”.
Anche la Red Bull ha iniziato il lavoro sulla monoposto 2019 proprio al simulatore, come ha spiegato Max Verstappen: "Ho guidato la macchina nuova al simulatore e le sensazioni sono positive. Ma ovviamente non possiamo sapere cosa stanno facendo le altre squadre. Dovremo aspettare e vedere, è una fase eccitante della stagione, anche se capiremo il nostro vero valore solo quando salirò in macchina. Prima è difficile sapere cosa aspettarsi".
Ricordiamo che la Red Bull è passata quest'anno dal motore Renault al nuovo Honda, con l'obiettivo dei giapponesi di iniziare la nuova stagione proprio davanti alla Renault e successivamente lavorare per colmare il divario rispetto ai costruttori di riferimento della F1 nel corso dell'anno. Verstappen sull'argomento ha detto: "E' un nuovo inizio con la Honda, tutti sono molto motivati. Aspettiamo tutti con ansia la nuova stagione. Non penso che saremo subito al livello di Ferrari e Mercedes in termini di potenza, ma la Honda sta dando tutto per arrivarci il prima possibile. La squadra ha molta energia positiva, si vede la voglia di vincere. Credo che ora la cosa funzioni da entrambe le parti, sia per il team che per il fornitore del motore".
"Cercheremo di vincere più gare possibili" ha detto l'olandese. "E se sarà così, potremo lottare anche per il Mondiale. Ora è difficile giudicare, ma spero che sarà positivo: al momento non sappiamo quanto siano competitivi la vettura ed il motore, così come quanto lo sarà la concorrenza. Cercherò sempre di ottenere il meglio da me stesso e spero che possa bastare".
Come sappiamo, Max è grande appassionato anche di simracing, tanto che spesso si cimenta in competizioni online con iRacing, ma questa volta ad alcune domande tecniche riguardanti il lavoro fatto al simulatore e le sue impressioni sulla vettura virtuale ha preferito non rispondere...