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    Anteprima EA Sports WRC: ma si tratta DAVVERO di un simulatore di rally?

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    Sin da quando EA Sports ha acquisito la licenza WRC dallo sviluppatore francese Kylotonn, specificando che si sarebbe trattato di un titolo rallystico simulativo, migliorando il precedente DiRT Rally 2.0 del 2019, l'attesa degli appassionati è stata molto alta. Il secondo DiRT Rally infatti ha da subito conquistato numerosi fans, grazie alla sua convincente riproduzione della guida su sterrato, neve e asfalto e l'ottima notizia per gli appassionati della derapata è proprio il fatto che in EA SPORTS WRC, Codemasters ha mantenuto gran parte del DNA che ha reso DiRT Rally 2.0 così popolare, con un'ottima fisica ed un contorno degno di nota.

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    Dopo aver provato una prima versione PC di EA SPORTS WRC (che però non rispecchia nella sua completezza il gioco finale, che arriverà il 2 novembre), possiamo affermare che sia all'altezza del suo predecessore DiRT 2.0? Andiamo in ordine....

    Come già sappiamo, Codemasters ha abbandonato il fidato motore di gioco Ego, utilizzato dal 2007 ed alla base delle serie F1, DiRT Rally e GRID, ma in WRC la tecnologia proprietaria dello sviluppatore è stata sostituita da Unreal Engine. Si tratta di un passo positivo, dato che Unreal Engine spinge le tappe del gioco a una lunghezza superiore ai 30 km, contribuendo a elevare l'aspetto di resistenza di una tipica esperienza WRC. Tuttavia, Unreal Engine è notoriamente un motore che consuma numerose risorse, che richiede un PC con specifiche adeguate per ottenere prestazioni di gioco ottimali. Durante la prova di questa prima versione, sono stati notati frequenti scatti e tearing dello schermo, anche dopo aver ridotto la risoluzione e altre impostazioni grafiche avanzate.

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    Subire cali di frame quando si è impegnati in una adrenalinica e velocissima tappa rally non è proprio il massimo che possa capitare ad un pilota. La potenza richiesta è uno dei motivi per cui WRC non apparirà su console di ultima generazione come PlayStation 4 e Xbox One, uscendo invece per PC, PlayStation 5 e Xbox Series X|S. Vero è però, che quando il gioco gira senza problemi con le impostazioni grafiche Ultra, appare davvero spettacolare. Speriamo quindi che prima dell'uscita gli sviluppatori si diano da fare per una migliore ottimizzazione.

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    Anche solo sulla base di questa prima versione, credo che EA SPORTS WRC possa aspirare a diventare il miglior gioco di rally di questa generazione. È un'affermazione azzardata, ma vediamo il perchè: in primis il sound è da eccellenza, ma anche handling, fisica e guida della vettura soddisfano anche il pilota più esigente. Alla guida della Ford Puma Rally1 Hybrid di Ott Tänak attraverso strette stradine di ghiaia, si percepisce immediatamente il legame tra l'auto e la strada, spostando il peso e la massa dell'auto per aiutare l'inserimento in curva, proprio come si vede fare nel rally reale.

    Una delle novità è infatti il Dynamic Handling System, divenuto più avanzato a detta degli sviluppatori, che può offrire un'esperienza più realistica per tutti i veterani e al tempo stesso una maggiore personalizzazione per i novizi, con aiuti e difficoltà adattabili. La prima sensazione però, rispetto a DiRT 2.0, è che non sembra esserci un cambiamento radicale nel modello di guida, piuttosto una evoluzione, miglioramento, alla ricerca di maggiori dettagli e feeling di guida.

    Le auto generalmente scivolano sul terreno, indipendentemente dalla superficie, con l'attrito e l'aderenza che non sempre sembrano rispecchiare le reali condizioni del manto stradale. Non mancano sul bordo dei tracciati vari ostacoli ambientali (piccoli massi e tronchi d'albero), che in alcune circostanze hanno completamente distrutto la vettura e in altri casi si sono sgretolati come nei più classici giochi arcade! In alcune situazioni le dinamiche di collisioni sono estremamente esagerate, cosa che può rivelarsi frustrante, dato che WRC non permette rewind, ma solo di riprovare per un massimo di cinque volte la tappa.

    Molto originale e ben studiato il comparto riparazioni che si possono compiere sull'auto a fine sessione: non troppo approfondite, certo, ma pensate in modo da creare un ulteriore grado di sfida e una maggiore interazione con il proprio mezzo. Il lavoro dei meccanici e degli ingegneri sarà migliore in base alla loro motivazione e alla loro esperienza; in questo influisce anche la nostra disponibilità economica, fornita dal budget settimanale, che a sua volta dipende da sponsor e investitori, oltre che dalle nostre prestazioni in gara. Per esempio possiamo scegliere di effettuare riparazioni rapide (spendendo meno soldi, ma con il rischio che non sia sufficiente), standard o optare per la più dispendiosa sostituzione, che costerà di più sia in termini di crediti che di tempo. Quest'ultimo è molto importante, poiché riparazioni più lunghe potrebbero impedirci di partecipare alle sessioni di shakedown.

    Le oscillazioni del turbo, gli scoppiettii degli scarichi e i bang emergono con visuale in terza persona, mentre la telecamera dell'abitacolo ci offre il fruscio della trasmissione e dal suono delle pietre che colpiscono il telaio tubolare in acciaio della Ford. L'esperienza è coinvolgente, e il modello di gestione della ghiaia di WRC ha probabilmente superato quello di DiRT 2.0.

    Gli appassionati ricorderanno però che in DiRT Rally 2.0 la parte "su asfalto" del rally non brillava per realismo, ma per fortuna Codemasters ha fatto un passo avanti in questo senso e le prime indicazioni ci dicono che le auto sono molto più pesanti sull'asfalto. La trazione ora si perde in modo più prevedibile e far ballare l'auto al limite dell'aderenza sulle strade con curve veloci è davvero una gioia, con la deportanza creata dalla precedente generazione di World Rally Car che ispira fiducia quando le velocità aumentano. Il gioco fornisce sempre la giusta quantità di feedback dagli pneumatici per far capire cosa sta succedendo. Peccato solo che la sensazione sulle gomme anteriori sia in genere di un grip eccessivo, con l'auto che tende ad "impuntarsi" sull'anteriore per poi fare un leggero perno, aiutando la derapata del posteriore. La sensazione è però diversa ed impattante in misura minore o maggiore a seconda del tipo di vettura.

    Peccato però che le chiamate delle note del copilota arrivino un po' troppo tardi nelle tappe più tortuose, anche con l'impostazione più rapida. Per i neofiti del rally sono comunque disponibili pacenotes semplificati, con la possibilità di scegliere, per la prima volta da parte dello sviluppatore Codemasters, persino un uomo o una donna.

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    Per quanto riguarda l'hardware, WRC sembra non avere alcun problema con vari volanti e pedaliere, freni a mano inclusi, ma le impostazioni del force feedback di default, pur essendo già buone in partenza, richiedono un pò di tempo per essere configurate al meglio ed in dettaglio sullo specifico volante, sopratutto per velocizzare gli input di controsterzo. L'uso di una base direct drive è sicuramente consigliato.

    In conclusione, EA Sports WRC promette bene e sembra proprio che gli sviluppatori siano intenzionati a mantenere le promesse: un nuovo titolo rally sviluppato con le dovute attenzioni, erede di DiRT 2.0, più simulativo e curato, pure con licenza ufficiale WRC. Insomma, cosa volere di più? I più maliziosi risponderanno però che fare peggio di WRC Generation era di fatto impossibile...

    Speriamo che, prima dell'uscita, fissata al 3 Novembre, Codemasters ottimizzi al meglio il motore grafico, per evitare i problemi sopra descritti. Ulteriore attenzione degli sviluppatori sarebbe necessaria sull'handling in generale, perchè con alcune vetture il livello realismo sembra essere decisamente superiore rispetto ad altre.

    Altra pecca da segnalare, è il fatto che alcuni contenuti di EA Sports WRC saranno appannaggio esclusivo degli utenti abbonati al servizio EA Play, il servizio di Electronic Arts che garantisce l'accesso a un catalogo di titoli della compagnia e altri vantaggi. Nello specifico, un portavoce della compagnia ha confermato: "Sì, alcuni Momenti e alcuni premi del Rally Pass sono esclusivi per gli abbonati a EA Play. Tutto il resto è disponibile per tutti". Non ci piace, anche se ormai è prassi consolidata in ambito gaming, ma tutto sommato è una "pecca" digeribile.

    In ogni caso, possiamo iniziare a prepararci con casco e blocco notes. 😊

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