Esplode in F.1 un nuovo caso di spionaggio, clamoroso perché la vittima è la Ferrari dominatrice del Mondiale. Di sicuro c'è un’inchiesta in corso con l’intervento della polizia tedesca e un fermo. Motivo: la difesa dei diritti sui progetti di una squadra trasferiti (in modo ritenuto fraudolento) ad un’altra. In questo caso dalla rossa alla Toyota. La Casa giapponese, comunque, attraverso il suo reparto corse tedesco, non sarebbe coinvolta direttamente come parte indagata nella storia, legata solo alla posizione di una persona fisica.
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La notizia, pubblicata oggi sul nostro giornale e su cui la Ferrari ha oggi mantenuto uno stretto riserbo, è che due giorni fa, nelle prime ore del mattino, la polizia di Colonia, in Germania, ha fatto irruzione nell’abitazione di un tecnico italiano, che ha lasciato la Ferrari meno di due anni fa ed è attualmente in forza alla squadra diretta da Ove Andersson. Poi, dopo aver perquisito a lungo l’appartamento, le forze dell’ordine tedesche si sono trasferite in fabbrica. La sede Toyota è stata perquisita, la polizia avrebbe sigillato - almeno per qualche ora - i locali del reparto aerodinamico (dove lavora il tecnico in questione) e sequestrato computer, progetti, CD e dischetti. Anche se il tutto, come detto, riguarderebbe solo materiale appartenente alla persona, e non legato espressamente a Toyota.
Durante la stessa mattina di giovedì due colleghi del tecnico italiano sono stati interrogati. Un terzo è stato sentito ieri mattina e un’altra persona sarebbe stata interrogata anche in Italia. Alla fine un indagato, molto presumibilmente lo stesso tecnico cui è stata perquisita l’abitazione, sarebbe stato fermato e posto agli arresti domiciliari. Oggi l'addetto l'stampa della Toyota Andrea Ficarelli ha chiarito: "Questa persona è stata interrogata per alcune ore negli uffici di polizia poi nello stesso pomeriggio del 30 ottobre era di nuovo regolarmente al lavoro negli uffici del nostro reparto aerodinamico, così come ieri". Un portavoce della polizia di Colonia ha fatto sapere che l’intervento è stato effettuato come supporto alla polizia italiana, su espressa richiesta della Procura di Modena. Tanto che il portavoce stesso ha fatto il nome di un sostituto procuratore della città emiliana. Fatto che, ovviamente, rimanda alla Ferrari.
Un’inchiesta di questo genere, da parte di una Procura, in Italia ha luogo quasi esclusivamente in caso di denuncia. Qualcuno insomma ha deciso di muoversi. Il sostituto della Procura modenese segnalato dalla polizia tedesca, raggiunto al telefono, si è cortesemente trincerato dietro al segreto istruttorio. "No comment". Oggi la polizia tedesca ha confermato un'operazione di perquisizione presso la sede della Toyota.
[Fonte Gazzetta]