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    F1: Brawn attacca

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    Da una parte il minacciato braccio di ferro con la Federazione Internazionale, dall'altra un lavoro serrato per evitare rischi di squalifica nel GP d'Italia del 14 settembre prossimo. Pierre Dupasquier, responsabile della Michelin in F.1, spiega l'atteggiamento della Casa francese riguardo al "giallo" gomme esploso la settimana scorsa. "La nuova interpretazione delle regole da parte della Fia - dice il tecnico transalpino - ci ha costretto a reagire. Qualcuno ha pensato, anche per un solo momento, che la Michelin non potesse rispondere alla sfida? I nostri uomini hanno lavorato 24 ore al giorno da mercoledì scorso e, mentre parliamo, le squadre stanno provando nuovi pneumatici nei test di Monza. Per chiunque capisca qualcosa in termini di gomme, è un risultato eccezionale".

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    Ross Brawn, direttore tecnico della Ferrari, ha spiegato perché - a parere del Cavallino e della Bridgestone - le coperture prodotte a Clermont-Ferrand non sarebbero regolari. "Nella parte superiore della spalla delle Michelin - ha detto l'inglese - c'è un piccolo scalino che divide il battistrada vero e proprio dalla parte più esterna della gomma. Basta un rodaggio minimo per smussare lo scalino, ricavandone un battistrada più largo, anche del 10-15% secondo i nostri calcoli. A questo punto il pneumatico è fuori norma. La Bridgestone si è attenuta al regolamento e noi siamo costantemente sotto il limite".

     

    Dupasquier la pensa diversamente. "Non saranno 3 o 4 millimetri a cambiare la situazione attuale in F.1. Ma ritengo che sia quasi impossibile definire un modo obiettivo per misurare i limiti di un battistrada dopo la gara: quando una gomma corre si deforma, raccoglie detriti, raccoglie altra mescola e così via. Dal 2001 ad oggi la geometria dei nostri pneumatici non è cambiata, la Fia l'ha sempre autorizzata, mentre ora cambia di colpo la regola. Anche i nostri rivali hanno testato un tipo di copertura più larga ma la Ferrari non avrebbe scelto questa soluzione preferendo la versione più stretta per ragioni aerodinamiche". E quindi non di regolamento, secondo Dupasquier.

     

    Resta un rischio reclamo. "Mi auguro non si arrivi a tanto - risponde Brawn -, che la Michelin si renda conto di aver goduto di un vantaggio illegale per troppo tempo e si adegui a quanto stabilisce la Fia".

     

    [Fonte Gazzetta]

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