Esattamente o quasi come due settimane fa nella tappa inaugurale di Brands Hatch, la prima manche dell'A1 Grand Prix non si rivela particolarmente incerta per quanto riguarda il nome del vincitore. Anche perchè probabilmente si trattava nuovamente di un risultato annunciato: questa volta tocca a Nicolas Lapierre e alla Francia salire sul gradino più alto del podio, al termine di una corsa relativamente semplice, vissuta sempre al comando e lontano da qualsiasi guaio.
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Nello specifico ci riferiamo soprattutto a quanto successo pochi istanti dopo lo start, quando Robbie Kerr cercando uno spazio inesistente ha staccato in ritardo, andando a urtare l'innocente Scott Speed che scattava dalla prima fila. Sia il britannico che lo statunitense (che ha poi assitito allo spettacolo dal prato) sono quindi stati estromessi immediatamente dai giochi, coinvolgendo nel caos anche Jos Verstappen, Alvaro Parente e Adam Khan, oltre a, in misura minore, Tomas Enge e Ralph Firman, che ha scelto di transitare sull'erba per non essere toccato. Verstappen, Parente e Khan non hanno tuttavia dato subito bandiera bianca, anche se l'agonia è stata piuttosto breve: l'olandese ha raggiunto i box con la ruota posteriore piegata a causa della rottura del semiasse, il portoghese dopo poco ha perso l'alettone anteriore dando presto forfait, mentre l'alfiere del Pakistan ha cercato di proseguire nonostante un pezzo di carrozzeria facesse attrito con il pneumatico anteriore, fino al definitivo distaccamento. Tanti detriti di carbonio sul rettilineo principale, che hanno costretto inevitabilmente la safety-car a entrare in pista. Tre tornate a zig-zag per i piloti rimasti, mentre Enge passa dai box per una sosta precauzionale, poi al sesto passaggio si ricomincia a spingere a fondo, ma senza troppi acuti. Lapierre prosegue verso il meritato successo, seguito da Neel Jani risalito in seconda piazza e da Nelson Piquet Jr. Mentre il transalpino si allontanava un po', lo svizzero e il brasiliano si contendevano la piazza d'onore, ma l'elvetico è stato bravo a non concedere nessun varco al rivale, che rimane comunque al comando della classifica generale. Arrivo in volata pure a ridosso del podio, con un ottimo Jonny Reid che dalla 14esima posizione di partenza ha tenuto a bada l'idolo di casa Timo Scheider, che giàaveva rischiato di rimanere coinvolto nelle fasi convulse dello start per poi perdere tempo alle spalle di Yoong, sesto di fronte alla bandiera a scacchi. Il malese, attento a evitare errori (ben altra storia rispetto ai tempi della Formula 1), ha capeggiato con tenacia un trenino composto da Sean McIntosh, Enrico Toccacelo, finalmente a punti con l'Italia, David Martinez e il giàcitato Ralph Firman, il quale mette il sigillo sulla top-ten.
Nelle retrovie c'è da segnalare il contatto tra il libanese Beschir, giàprotagonista nel fattaccio di Brands Hatch con Toccacelo, e il cinese Tengyi Jiang, probabilmente incolpevole nella manovra, successivamente rientrato momentaneamente ai box. Nella stessa curva, la prima dopo il traguardo, teatro di parecchi casi "da moviola", come si direbbe nel calcio, anche l'indiano Kharun Chandhok ha sbagliato una frenata, ma senza conseguenze particolarmente gravi. Sempre che giungere ultimi non dia fastidio...
A1 Grand Prix - Lausitzring, Classifica Gara 1
01. Nicolas Lapierre - Francia - 18 giri
02. Neel Jani - Svizzera - +2.013
03. Nelson Piquet Jr - Brasile - +2.458
04. Jonny Reid - Nuova Zelanda - +8.046
05. Timo Scheider - Germania - +8.851
06. Alex Yoong - Malesia - +23.419
07. Sean McIntosh - Canada - +24.009
08. Enrico Toccacelo - Italia - +24.525
09. David Martinez - Messico - +25.409
10. Ralph Firman - Irlanda - +26.581
11. Hideki Noda - Giappone - +27.842
12. Tomas Enge - Repubblica Ceca - +28.842
13. Tomas Scheckter - Sudafrica - +40.261
14. Mathais Lauda - Austria - +41.007
15. Ananda Mikola - Indonesia - +42.635
16. Christian Jones - Australia - +43.456
17. Karun Chandhok - India - +43.879
Ritirati
18. Tengyi Jiang - Cina - 16 giri
19. Khalil Beschir - Libano - 7 giri
20. Alvaro Parente - Portogallo - 3 giri
21. Adam Khan - Pakistan - 2 giri
22. Jos Verstappen - Olanda - 1 giro
23. Scott Speed - Stati Uniti - 0 giri
24. Robbie Kerr - Gran Bretagna - 0 giri
L'A1 Grand Prix è il gioco delle coppie, e i piloti fanno la propria mossa uno alla volta. A Brands Hatch ha iniziato Nelson Piquet Jr, al Lausitzring tocca invece a Nicolas Lapierre, che dopo la pole-position di ieri e il successo nella gara sprint concede il bis andando a trionfare pure nella seconda manche, la cosiddetta "feature race". Due settimane fa fu movimentatissima, oggi non ci ha riservato la stessa quantitàd adrenalina ma i colpi di scena non sono sicuramente mancati. Ovviamente parliamo in senso generale, perchè per la Lola Zytek del Team France tutto è filato liscio, almeno da quando Lapierre si è riportato al comando dopo una partenza non brillantissima, con Neel Jani che aveva beffato tutti. La monoposto transalpina in questo week-end è stata indubbiamente la più competitiva giàda venerdì, ma è innegabile che una bella spinta alla doppietta in salsa marsigliese sia arrivata anche dai problemi in cui sono incappati gli altri principali protagonisti, "vittime" vere dei pit-stop. Colpa, a quanto pare, non di chi effettua le operazioni ai box, ma di un equipaggiamento non del tutto efficiente che rende il rientro in pit-lane una sorta di lotteria. O una roulette russa... A farne le spese, tra le compagini di vertice, la stessa Svizzera, la Germania, ma soprattutto il Brasile, con Nelson Piquet costretto pure a subire un drive-through come dazio per una manovra non consentita di un meccanico durante il cambio gomme. Il carioca è tornato in pista in nona piazza, ma nelle fasi finali si è trovato in mezzo a Hideki Noda e Tomas Enge. Il contatto è stato quasi inevitabile, con Nelsinho fuori dai giochi (ma ha la consolazione del giro più veloce, che vale un punto in grado di tenerlo al vertice della classifica) e il giapponese che, nonostante sia stato responsabile del fattaccio, ha potuto proseguire senza danni, chiudendo nono. Enge si è ritirato un giro più tardi. Da segnalare l'entrata in pista (pure in questa occasione) della safety-car, motivata dalla vettura dell'indiano Chandhok rimasta ferma in pieno rettilineo al 19esimo giro, che pur disfando il margine costruito da Lapierre non ha potuto evitare che il francese tornasse a fare la lepre, a dispetto dei primi attacchi mossi da Robbie Kerr. Sì, proprio lui, protagonista in negativo di Gara 1 per il caos creato con una sua manovra fin troppo azzardata. Il britannico scattava dal fondo, ma con tenacia, astuzia e bravura dei meccanici (o fortuna...) ha recuperato via via terreno fino a conquistare una meritata piazza d'onore, completando il podio insieme al giovanissimo canadese Sean McIntosh, uno da tenere d'occhio. Quarta posizione per Jonny Reid, che consente alla Nuova Zelanda di essere a parti merito in graduatoria con la Francia, seconda, a quota 29 lunghezze. Il "kiwi" dal canto suo ha avuto la meglio sul giàcitato Jani, il quale ha sopravanzato di forza Ralph Firman, comunque buon sesto. A punti vanno infine Verstappen, Mikola, Noda e l'idolo di casa Timo Scheider, che l'ha spuntata sul portoghese Alvaro Parente. Bene o male tutti e quattro hanno vissuto qualche peripezia di troppo. Tutto è cominciato alla partenza, quando proprio Reid era rimasto fermo sullo schieramento; tutto da rifare, ma nella seconda procedura sia l'olandese che il nostro Enrico Toccacelo si erano a sua volta "inchiodati" sulle rispettive piazzole. Entrambi sono poi scattati dalla corsia box, ma con fortune alterne. "The Boss" come detto ha chiuso in top-ten, il portacolori italiano ha successivamente accusato problemi elettrici. Ha tentato di riprendere la via del circuito, il romano, ma alla tornata numero undici c'è stato il forfait definitivo. Dopo l'ottava piazza in Gara 1 le cose non erano iniziate per il verso giusto, con la retrocessione in nona fila come dazio per un sorpasso in regime di bandiere gialle. Unica consolazione il fatto di aver messo in mostra passi avanti, quando nel frattempo è crisi nera per gli Stati Uniti. Scott Speed non è ancora riuscito a vedere il traguardo, e questa volta ha dovuto alzare bandiera bianca per una sospensione difettosa. Guai pure per Tomas Sheckter, il cui esordio nell'A1 Grand Prix non è stato certamente dei più felici. E' rimasto con un pugno di mosche in mano, come spesso gli accade nella IndyCar. E dire che oggi non ha nessuna colpa...
A1 Grand Prix - Lausitzring, Classifica Gara 2
01. Nicolas Lapierre - Francia - 35 giri in 58'45.700
02. Robbie Kerr - Gran Bretagna - +3.706
03. Sean McIntosh - Canada - +5.458
04. Jonny Reid - Nuova Zelanda - +5.974
05. Neel Jani - Svizzera - +7.071
06. Ralph Firman - Irlanda - +8.081
07. Jos Verstappen - Olanda - +9.622
08. Ananda Mikola - Indonesia - +16.706
09. Hideki Noda - Giappone - +19.344
10. Timo Scheider - Germania - +21.860
11. Alvaro Parente - Portogallo - +24.740
12. Adam Khan - Pakistan - +25.266
13. David Martinez - Messico - +29.178
14. Christian Jones - Australia - +30.890
15. Mathias Lauda - Austria - +31.132
16. Alex Yoong - Malesia - +45.381
17. Tengyi Jiang - Cina - +1'17.441
18. Khalil Beschir - Libano - a 2 giri
Ritirati
19. Tomas Enge - Repubblica Ceca - 27 giri
20. Nelson Piquet Jr - Brasile - 26 giri
21. Karun Chandhok - India - 19 giri
22. Tomas Scheckter - Sudafrica - 12 giri
23. Enrico Toccacelo - Italia - 11 giri
24. Scott Speed - Stati Uniti - 4 giri
[Fonte: RacingWorld.it]