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  1. Dopo il successo del già noto ed apprezzato Setup Developer Tool, Tim McArthur ritorna con il suo ingegnere di pista virtuale, questa volta con un programma molto più completo e professionale, aggiornato proprio all'annata attuale: Virtual Race Car Engineer 2020. Si tratta di un vero e proprio ingegnere di pista digitale che, in base alle risposte che noi daremo alle sue domande, tramite il software provvederà a fornirci indicazioni precise su come modificare l'assetto in maniera consona, così da farci sentire a nostro agio con qualsiasi vettura e, naturalmente, migliorare le nostre performance. Potete leggere la nostra recensione dell'edizione 2018 di Virtual Race Car Engineer, per rendervi conto della validità di un programma che si è costantemente migliorato nel corso del tempo e viene sempre aggiornato. Virtual Race Car Engineer 2020 è disponibile anche come app Android su Google Play Store, oltre che sul sito ufficiale e anche su Steam. Per tutti i dettagli, immagini e commenti, fate riferimento a questo topic del forum, qui di seguito alcuni screens ed un video di anteprima del software in uso.
  2. Dopo il successo del già noto ed apprezzato Setup Developer Tool, Tim McArthur ritorna con il suo ingegnere di pista virtuale, questa volta con un programma molto più completo e professionale, aggiornato proprio all'annata attuale: Virtual Race Car Engineer 2020. Si tratta di un vero e proprio ingegnere di pista digitale che, in base alle risposte che noi daremo alle sue domande, tramite il software provvederà a fornirci indicazioni precise su come modificare l'assetto in maniera consona, così da farci sentire a nostro agio con qualsiasi vettura e, naturalmente, migliorare le nostre performance. Potete leggere la nostra recensione dell'edizione 2018 di Virtual Race Car Engineer, per rendervi conto della validità di un programma che si è costantemente migliorato nel corso del tempo e viene sempre aggiornato. Virtual Race Car Engineer 2020 è disponibile anche come app Android su Google Play Store, oltre che sul sito ufficiale e anche su Steam. Per tutti i dettagli, immagini e commenti, fate riferimento a questo topic del forum, qui di seguito alcuni screens ed un video di anteprima del software in uso.
  3. Cari Piloti Virtuali e appassionati di DrivingItalia, siamo tornati con un nuova guida che sicuramente sarà di vostro interesse. Dopo avervi spiegato come effettuare il setup di una vettura da competizione e come analizzare la telemetria attraverso l’acquisizione dati effettuata da uno strumento professionale come il MoTeC, oggi inizieremo un altro argomento che toglierà molti dubbi in fatto di assetti e regolazioni. Quando si inizia a girare e fare pratica su un simulatore come Assetto Corsa o rFactor 2, ma anche su titoli più alla portata di tutti come F1 2019, il primo pensiero di un pilota di fronte alla propria prestazione è solamente uno: “perchè sono sempre così lento nei confronti dei più bravi?”. In quel momento, allora, si crede di trovare la soluzione a questo problema cercando un setup più veloce e aggressivo, nel quale riponiamo la massima fiducia che ci permetterà di colmare il nostro gap dalla vetta. Un approccio che, in realtà, è solo in parte corretto e dovrebbe essere utilizzato solo in un secondo momento. Ora vi spieghiamo il perché. SETUP NEL SIMRACING: LA REGOLA FONDAMENTALE Rispetto a tanto tempo fa, oggi viviamo in un’era frenetica dove siamo sempre tutti di corsa. Vogliamo ottenere ciò che desideriamo all’istante, a momenti senza fatica: questo vale nella vita di tutti i giorni quanto nel “nostro” mondo, in cui molti piloti alle prime armi, quando arriva il momento di impegnarsi di fronte alla sfida di un giro lanciato oppure in una gara, cominciano a tirare fuori scuse e a giudicare la propria e l’altrui prestazione, soprattutto quando si nota la differenza tra le proprie abilità e quelle dei più bravi. Senza procedere oltre alimentando dell’inutile polemica, esiste una regola fondamentale che vale nel simracing, nello sport e nella vita in generale: per ottenere risultati concreti serve impegno, il giusto approccio mentale e tanta, tanta pratica. Il “tutto subito” non è contemplato. Facciamo un esempio: avete effettuato una prova di Time Trial in F1 2019 e il vostro tempo è distante 3-4 secondi dai più veloci. Un gap del genere vuol dire solamente una cosa: nonostante il vostro impegno quello che avete fatto non rappresenta il vostro vero potenziale. Senza troppi giri di parole, utilizzare un setup diverso da quello di base fornito dal vostro simulatore vi potrebbe fare anche andare più veloci… ma rimarrebbe comunque un distacco ancora troppo importante dalle prestazioni più rapide dei vostri avversari. Quello che vi vogliamo trasmettere è un consiglio molto prezioso, che permetterà di migliorare voi stessi prima di influenzare altre variabili. Riprendendo l’esempio precedente, con un distacco del genere il vostro compito è quello di CONTINUARE A GIRARE. Provate a frenare una frazione di secondo dopo, a tornare sull’acceleratore in anticipo, cercate di lasciar scorrere la vostra vettura senza guidarla “a strattoni”, guardate i video onboard dei più bravi e confrontateli con i vostri. Le traiettorie sono le stesse? Come utilizzano gas e freno? Che tecniche di guida sfruttano? SETUP NEL SIMRACING: TUTTO DIPENDE (ANCHE) DAL CIRCUITO Seguendo quanto vi abbiamo consigliato, riuscirete piano piano a ridurre drasticamente il vostro laptime, trovando addirittura alcuni secondi nel vostro taschino! Ovviamente dovrete cambiare qualcosa nel vostro stile di guida, che diventerà progressivamente più fluido: piuttosto che frenare come non ci fosse un domani in staccata bloccando le gomme, provate per esempio a dare un input deciso all’inizio sul pedale del freno per poi rilasciarlo gradualmente fino al punto di corda. Questa tecnica si chiama “trail braking” ed è una delle tante ampiamente utilizzata dai più veloci simdriver (e piloti reali) in tutto il mondo. In ogni caso, però, arriverà un punto in cui vi accorgerete di aver estrapolato il massimo potenziale da voi stessi e dalla vostra vettura: quando tenterete di spingerla ulteriormente oltre, andando in “over-driving”, lei non seguirà le vostre intenzioni e vi porterà fuori pista. In questa situazione, quindi, il vostro gap prestazionale dai più veloci si dovrebbe essere assestato a qualche decimo oppure a poco più di un secondo: come mai questa differenza? Tutto dipende dal circuito su cui state girando. Nel mondo della velocità su pista esistono sostanzialmente tre tipologie di tracciato: quelli che privilegiano l’alta velocità, come Monza, quelli dove è necessario un alto carico aerodinamico (come l’Hungaroring o Montecarlo) e quelli in cui è consigliabile utilizzare un setup bilanciato per ottenere la massima prestazione, come Suzuka o l’Albert Park di Melbourne. Quindi, se siete stati onesti con voi stessi e avete spremuto fino all’osso il setup di base della vostra vettura da competizione, quanto conta veramente utilizzare in questo momento un setup su un circuito piuttosto di un altro? Noi risponderemo a questa domanda partendo da una pista bilanciata come quella che ospita annualmente il Gran Premio d’Australia, utilizzando come metro di riferimento la Formula Hybrid 2019 e il simulatore Assetto Corsa. Inoltre impiegheremo per la prima volta un software di “aiuto” come il Virtual Race Car Engineer, recente uscito nella versione aggiornata al 2020. VIRTUAL RACE CAR ENGINEER 2020: ARRIVANO I RINFORZI Iniziamo dando un’occhiata a come è cambiato il software realizzato da Tim McArthur: rispetto all’edizione 2018, il nuovo Virtual Race Car Engineer si presenta con un'inedita veste grafica decisamente più appagante, semplice e intuitiva. Ora l’interfaccia è molto più organizzata, oltre che curata con un design “a rettangoli” che rappresenta sicuramente uno step evolutivo importante rispetto a quanto visto nella release di due anni fa, decisamente più confusionaria e dall’aria “antiquata”. La prima cosa da fare, ovviamente, è impostare il programma a seconda della vettura che andremo ad utilizzare (Sport Car, Touring Car, Open Wheel… ma anche Kart!), a seconda della sessione di allenamento (Testing, Qualifying o Race) e del tipo di circuito (Road o Oval Track). Successivamente si può procedere in due modi: sfruttare la potenzialità offerta dal “Lap Wizard”, che ci fornirà le modifiche da apportare tenendo conto di un giro di pista completo, oppure i consigli del “Corner Wizard”, che invece proporrà un aggiustamento al setup in base all’eventuale presenza dei fenomeni di sottosterzo o sovrasterzo nelle varie fasi di una curva. Quando si accede al “Lap Wizard”, la prima cosa che ci viene chiesta sono le temperature delle quattro gomme, divise nei valori della parte interna, esterna o centrale di ogni singolo pneumatico. L’inserimento è opzionale, ma è consigliato per ottenere un feedback finale più preciso. Successivamente si può inserire il proprio laptime, per poi passare alla schermata più importante in cui andremo a scegliere la “problematica” che abbiamo riscontrato al volante della nostra vettura. Qui si può scegliere tra comportamenti in cui è presente un sovrasterzo (o sottosterzo) generale, in cui la velocità di punta non è sufficiente, in cui il retrotreno è instabile in frenata oppure perde aderenza quando è il momento di tornare sull’acceleratore. Una volta impostato il feedback che abbiamo sentito durante il nostro test, il programma ci fornirà tutti i possibili aspetti in cui sarà possibile apportare delle modifiche all’assetto: la loro visualizzazione avviene in maniera discorsiva (molto precisa e che va immediatamente al punto) oppure con l’indicazione di quali parametri vanno aumentati, diminuiti o mantenuti inalterati tramite i pulsanti presenti in alto. Lo slider vicino, invece, indica su quali aspetti è meglio concentrarsi prima, mentre il bottone “Car Options” ci permette di indicare quali parametri chiamare in causa, il che permette di concentrarsi su una specifica componente della vettura senza condizionare tutte le altre. Passando al “Corner Wizard”, la visualizzazione dei parametri sui quali intervenire è influenzata dalla presenza delle condizioni di sotto o sovrasterzo in entrata, percorrenza o uscita dalle curve a destra o a sinistra che contraddistinguono la pista dove ci stiamo allenando. Se, per esempio, abbiamo notato la tendenza di un certo sottosterzo nell’inserimento di una specifica curva a destra, il programma ci fornirà tutte le possibili soluzioni per limitare il fenomeno in quella particolare parte del circuito. Geniale, non trovate? Tra le altre novità presenti nella nuova versione dobbiamo citare la presenza di una specifica “tab” che rimanda al sito ufficiale del software, in cui è possibile trovare delle guide approfondite agli assetti su alcuni circuiti particolari. Ma non è tutto, perché Tim McArthur ha voluto inserire nella schermata generale anche un eBook che spiega nei dettagli le modifiche da effettuare al setup di una vettura così come dei diagrammi di flusso, che essenzialmente riassumono il PDF in questione per una guida più essenziale e immediata. In sostanza, il Virtual Race Car Engineer 2020 rappresenta un ottimo ausilio per tutti quei piloti che vogliono capire come migliorare il setup della propria vettura: immettendo il feedback ricevuto dalla propria vettura nel software in questione si otterranno gli aspetti dove andare a lavorare, riducendo drasticamente quindi il tempo che sarebbe necessario per effettuare la stessa operazione in maniera “tradizionale”. Ovviamente questo programma non ci fornirà la misura d’intervento, cioè “di quanto” cambiare un parametro piuttosto di un altro, ma ci dirà solamente “cosa” modificare e “come” effettuare tale alterazione all’assetto. Per il suo utilizzo, in ogni caso, è imprescindibile una certa conoscenza dell’auto che stiamo utilizzando, con le conseguenti sensazioni da lei fornite in base al circuito che stiamo affrontando. SETUP SU UN CIRCUITO BILANCIATO: QUANT’È LA DIFFERENZA? Visto come funziona il Virtual Race Car Engineer 2020, passiamo alla parte più importante di questo articolo. Su un circuito bilanciato come l’Albert Park di Melbourne, in quanto si assesta la differenza prestazionale tra un setup di base e un assetto modificato? Per rispondere a questa domanda abbiamo effettuato alcuni hotlap, massimizzando le prestazioni della nostra Formula Hybrid 2019: carburante con 5 Litri, gomme C5, le più soffici selezionabili, temperature basse (12° nell’aria e 17° sull’asfalto) e power unit settata sull’impostazione “Balanced High”, che ci ha permesso di avere un’erogazione elevata ma allo stesso tempo consistente sull’intero giro di pista. Il nostro miglior riferimento è stato un 1’19’’073 con il setup di base, un tempo consistente ma che sentivamo di poter abbassare ulteriormente. Le naturali caratteristiche della Formula 1 prodotta da Race Sim Studio, con quel suo retrotreno leggero con tendenze sovrasterzanti in uscita di curva che possono arrivare alla perdita di aderenza, ci hanno convinto a fare qualche modifica, che utilizzando il VRCE 2020 si è concretizzata in una diminuzione del camber sulle gomme e in un ammorbidimento dell’anti roll-bar posteriore, in modo da spostare parte del grip al retrotreno. Come potete vedere dalle schermate fornite utilizzando il “Lap Wizard” e il “Corner Wizard”, quest’ultima modifica può essere sostituita (o affiancata) da una riduzione del rateo delle molle posteriori, dallo spostamento della geometria dei pesi al posteriore, dalla diminuzione della compressione al retrotreno e dall’incremento dell’estensione all’avantreno degli ammortizzatori oppure da un’alterazione del “rake”, con meno altezza da terra al posteriore e più spazio sotto il fondo della vettura all’anteriore. Combinando uno o più di queste modifiche è quindi possibile limitare la perdita di aderenza in accelerazione sulla Formula Hybrid 2019, che avviene per lo stallo del funzionamento dell’aerodinamica posteriore dovuto, per esempio, portando troppa velocità in ingresso oppure tornando sul gas in maniera troppo repentina. Noi abbiamo modificato il camber delle gomme anteriori da -3,5 a -3 gradi e quello delle posteriori da -1,1 a -1, oltre a rendere più soffice l’anti roll-bar posteriore di un paio di clic. Il risultato è stato sorprendente: la nostra monoposto, infatti, si è subito rivelata più stabile proprio dove ci serviva, senza che il suo comportamento venisse influenzato in nessun’altra parte della pista di Melbourne. Il gap prestazionale? Abbiamo abbattuto il muro dell’1’19’’, scendendo sull’1’18’’813: un miglioramento di 260 millesimi, in linea a quei pochi decimi di secondo che rappresentano il delta ideale tra un setup di base e uno modificato su un circuito come quello australiano, dove il livello di carico aerodinamico e l’alta velocità sono il più possibile bilanciati. CONCLUSIONI A questo punto vi starete chiedendo: “Ma se avessimo cambiato l’inclinazione delle ali, cosa sarebbe successo?”. Abbiamo provato anche questa condizione: aumentando l’angolo di incidenza dell’ala posteriore la nostra Formula Hybrid 2019 è si diventata più stabile, ma ha anche perso in velocità di punta risultando più lenta nelle zone rettilinee di Melbourne. Al contrario, spostando il più possibile il grip al posteriore con alcune delle modifiche aggiuntive consigliate dal VRCE 2020 e diminuendo i gradi dell’aerodinamica anteriore e posteriore, la monoposto è risultata più veloce, ma anche meno attaccata a terra nelle curve medio-veloci: il che, complessivamente, le ha fatto perdere le sue naturali caratteristiche che si possono riscontrare con il setup di base, di contro più veloce di quest’ultima configurazione. Insomma, su un circuito bilanciato come quello di Melbourne l’utilizzo o meno di un setup modificato può comportare una differenza al massimo di qualche decimo, dovuta essenzialmente a variazioni a livello di sospensioni, gomme ed eventualmente di differenziale per rendere ulteriormente più progressivo lo scaricamento della potenza a terra. Toccare l’aerodinamica è possibile, ma non garantisce un miglioramento così sostanziale. Volete un consiglio per questo tipo di piste? Prima di pasticciare con le ali perché in questo modo pensate di andare subito più veloci, provate a cambiare qualcos’altro: ci ringrazierete!
  4. E' disponibile da oggi una nuova versione beta aggiornata dell'utilissimo Virtual Race Car Engineer 2018, un vero e proprio ingegnere di pista digitale che, in base alle risposte che noi daremo alle sue domande, ci fornirà chiare indicazioni su come modificare l'assetto in maniera corretta e performante. A partire dal 16 Aprile, la nuova release sarà disponibile pubblicamente andando ad aggiornare quella attuale su tutte le piattaforme. Virtual Race Car Engineer 2018 è disponibile anche su sistemi Android, per poter essere utilizzato molto comodamente anche su smartphone e tablet. Con l'occasione, DrivingItalia, grazie alla collaborazione del suo creatore Tim McArthur, vi permettere di VINCERE ben 40 copie GRATUITE di Virtual Race Car Engineer 2018 (per Android) ! Per vincere la vostra copia gratuita non dovete fare altro che correre a questo link del forum e rispondere al topic con il vostro nome e cognome seguito da "VRCE2018 WIN", ma fate in fretta perchè saranno premiati solo i primi 40 più veloci
  5. La nuova edizione di Virtual Race Car Engineer di Tim McArthur si propone come un ottimo strumento per ogni appassionato di sim racing, in grado di correre in aiuto quando la sistemazione del setup di un’auto diventa sempre più complicata. Vale il prezzo di lancio? Funziona alla grande o ha qualche difetto? Dopo alcuni giorni di prova possiamo finalmente tirare le somme e scoprirete, leggendo la review che segue, il verdetto su quest’interessante tool. Siete per caso nuovi alla simulazione e non avete esperienza in materia di setup? Avete passato delle ore in cerca del setup più consono per l’auto, magari per un campionato imminente, senza ricavarci granché? Virtual Race Car Engineer fa al caso vostro. No, non è la pubblicità dell’ennesimo software da due soldi che vi farà scervellare ancor più di quanto non steste facendo prima. Al contrario sono due domande alle quali, effettivamente, questo tool cerca di porre rimedio, facendolo, ve lo anticipo subito, in maniera semplice e chiara. L’obiettivo che si prefissa VRCE è proprio quello di aiutare tutti coloro che non riescono a risolvere un problema di guida dovuto al setup errato, dal neofita della simulazione al sim racer più incallito che magari non ha più tempo per fare ore e ore di prove. Il tutto con semplicità, appunto, ma anche precisione; perché rispetto ai tools rilasciati negli anni precedenti, VRCE 2018 è un bel passo avanti in termini di contenuti, ma soprattutto di variabili applicabili alle più disparate situazioni, dal sovrasterzo generale al problema in inserimento curva, alla mancanza di stabilità in frenata. Inoltre sono stati rivisti, anzi, riscritti, codice e algoritmo che calcolano le migliorie da apportare al setup; anche grafica e interfaccia sono state ripensate, con la seconda che è ora più intuitiva che mai. Insomma, tante novità, tante certezze; in questa nuova edizione manca davvero poco o nulla e fra poco capirete perché. Partiamo dall’home page, dove ci troviamo di fronte alle scelte principali che possiamo compiere: in basso a sinistra abbiamo la possibilità di scegliere la lingua (tra cui ovviamente troviamo l’italiano) mentre in alto ci sono le tre macro opzioni, ossia “Seleziona”, “Lap wizard” e “Corner wizard”. La prima ci permette di impostare quale tipologia di pista stiamo affrontando (scegliendo fra “circuito” e “ovale”) e soprattutto possiamo scegliere la categoria di auto che stiamo guidando (fra “supersportive”, “turismo”, “ruote scoperte” e “stock car”). Una delle novità è proprio la presenza delle vetture Nascar o comunque delle stock car, una categoria che spesso si tende a snobbare ma che in realtà, nel mondo del sim racing, ha moltissimi fan, soprattutto grazie ad iRacing. Ce n’è per tutti i gusti, quindi. Mancherebbero solo le vetture stradali, che forse saranno aggiunte in una prossima versione; ma dato che la maggior parte dell’utenza sfrutta le auto da corsa e che quelle stradali poco hanno a disposizione in termini di setup, non c’è da biasimare la scelta del creatore di non inserire questa feature. Con la seconda opzione denominata “Lap wizard”, invece, si entra subito nel vivo del software: qui è possibile, infatti, inserire i feedback riguardanti la propria guida, fra una selezione di variabili piuttosto ampia e lasciare che VRCE vi consigli riguardo al problema che vi affligge. Ciò che distingue questa sezione da “Corner wizard” è che il software “ragiona” sull’intero circuito, quindi relativamente alle curve ma anche ai rettilinei. Di fatti, le variabili che si possono impostare, sono specifiche e relative a ogni aspetto del circuito, per esempio abbiamo: “mancato raggiungimento della velocità massima” oppure “anteriore/posteriore instabile in frenata” o ancora “sottosterzo in inserimento curva” e così via. Una volta inserito tutto, sulla destra dello schermo apparirà la lista delle modifiche da apportare al setup, con parole chiare e senza fronzoli. Una caratteristica di non poco conto è, inoltre, la possibilità di inserire le temperature di tutti e quattro gli pneumatici, distinguendo fra esterno, centro e interno della gomma. Questo è molto utile perché consente al software di essere più preciso, andando ad aggiungere specifici consigli. Per l’esperienza maturata nel corso delle ore di prova, è possibile affermare che la differenza fra il mettere la T delle gomme oppure il non farlo c’è, eccome. Viene, infatti, consigliato di agire sul camber delle ruote, il tutto in base ai valori che s’inseriscono. Detto questo, è importante ricordare che in questa sezione i suggerimenti riguardano il circuito nella sua totalità, quindi il software elaborerà i dati tenendo presente che è stato fatto un giro completo e non solo una porzione di pista o, come nel caso della sezione “Corner wizard” di una singola curva. Nella terza sezione è, infatti, tutto più semplice, anche se paradossalmente è dove il software, fa gran parte della differenza e aiuta parecchio. La suddivisione della schermata è identica a quella precedente ma qui possiamo distinguere fra curva a “sinistra” o “destra” e inserire il problema, distinguendo fra sottosterzo /sovrasterzo e inserimento/percorrenza/uscita di curva. Rispetto alla modalità riferita all’intero giro, qui non si possono inserire le T delle gomme; tuttavia la mancanza non si fa sentire molto, giacché il software ragiona su una combinazione di fattori limitata ed è già preciso di suo. Bella e utile, inoltre, la possibilità di selezionare su quali parametri il software andrà a dare consigli, in modo da non intaccare quelli su cui si è già lavorato in precedenza e che vanno bene. Questo è in poche parole ciò che offre VRCE, ma... come lo fa? Beh, innanzitutto lo fa davvero con rapidità, istantaneamente direi. Una volta inseriti tutti i parametri che ci occorrono, il software reagisce in maniera fulminea, con i suggerimenti che compaiono immediatamente sul lato destro dello schermo. Niente esitazioni, né scatti; tutto gira in modo fluido. Complice il peso ridottissimo del programma, la compatibilità con Pc di qualsiasi fascia e la grande ottimizzazione fatta dal creatore, che è riuscito a condensare in pochi Mb una mole discreta d’informazioni da calcolare. Rispetto ad altri programmi simili, VRCE non rallenta l'esecuzione di altre applicazioni o giochi in contemporanea e questo è già di per sé un ottimo fattore. Se, quindi, sul lato squisitamente tecnico non ci sono incertezze, dal punto di vista dell’interfaccia ci sarebbero delle leggere migliorie da apportare: piccole cose per la verità, come alcune lettere accentate che non compaiono o la grafica delle descrizioni che, è si chiara, ma sa un po’ di vecchiotto. Nulla di grave comunque, perché le parole si leggono senza difficoltà e tutto è, appunto, scritto e spiegato in parole chiare. Come potrete capire, una delle parole che cito più spesso è la chiarezza, con cui è stato pensato e sviluppato il software in questione. VRCE, infatti, fa della semplicità d’uso il suo cavallo di battaglia: non siamo di fronte ad un software oltremodo complicato, con centinaia di parole che rischiano solo di confondere le idee. È esattamente l’opposto: VRCE è davvero facile da usare, intuitivo alla massima potenza e i suggerimenti dati, oltre ad essere precisi e validi, sono soprattutto comprensibili anche da chi di meccanica delle auto ci capisce poco o nulla (i neofiti appunto). Questo però non si traduce in un lato negativo per coloro che, invece, hanno molta esperienza, perché diciamocelo, fa sempre comodo poter risparmiare del tempo ai box ;-) e questo tempo guadagnato si può spendere facendo più giri in pista. Ed eccoci giunti al vero vantaggio di questo software. VRCE è, infatti, un ottimo investimento soprattutto poiché dimezza, letteralmente, il tempo che noi spendiamo ai box nel tentativo di capire quale parametro modificare sull’auto. Basta inserire il nostro feedback, la situazione in cui ci troviamo e il gioco è fatto. Ogni proposta di modifica da parte del software è giusta, non ci sono errori di alcun tipo, segno che è stato fatto un ottimo lavoro e che, chi ha creato il programma, se ne intende di setup di auto. E tutto questo va a nostro vantaggio. Ovviamente, come suggerito dal software stesso, non basta applicare i suggerimenti, ma bisogna scendere in pista e fare delle prove, dei long run magari. Questo perché VRCE non ci dice in quali misure precise andare a modificare tale parametro. Prendiamo come esempio la pressione degli pneumatici: ciò che il software consiglia è di andare a diminuire o aumentare la pressione, ma non dice quanto di preciso; spetta a noi provare volta per volta quale valore è più vantaggioso. Ed è proprio per questo motivo che VRCE è molto utile anche per chi di esperienza ne ha molta, ma magari non ha tempo sufficiente per dedicarsi al setup: basta aprire il programma, inserire semplicemente i dati e il software consiglierà su quali aspetti dell’auto lavorare, senza dover perdere noi del tempo a capire quali essi siano. Poi si scende in pista e si provano le novità; e da quel che abbiamo potuto testare, i suggerimenti sono stati quasi sempre utili. Facciamo un altro esempio, questa volta più concreto: su Assetto Corsa ho scelto la Porsche 911 RSR e l’ho guidata a Silverstone. In configurazione stock l’auto tende ad avere un sottosterzo noioso in inserimento e percorrenza di curva e sempre nella fase d’inserimento (soprattutto verso destra) sembra essere un poco pigra. Invece di accedere al menù dei box di AC, ho aperto VRCE e, giusto il tempo di inserire il feedback, ho avuto a disposizione tutte le possibilità su cui lavorare, tra cui le più utili sono state: antirollio al posteriore, bilanciamento del peso, molle posteriori e aerodinamica. Una volta che ho agito su questi parametri (in modo cauto) sono tornato in pista e ho effettivamente costatato che il comportamento della vettura era migliorato. Ovviamente non era ancora perfetta, così ho cambiato leggermente, di volta in volta, ogni parametro fino a che mi sono trovato completamente soddisfatto. In conclusione, dopo parecchie ore di prova, c’è un senso di soddisfazione. VRCE, all’inizio dell’articolo si era proposto come un programma adatto a chiunque richiedesse una mano per quanto riguarda il setup, e così è stato. Non solo i suggerimenti sono corretti, ma soprattutto, ci tengo ancora una volta a specificarlo, sono proposti in maniera limpida, intuitiva, alla portata di tutti. Non c’è dubbio che un tool del genere sia pensato in particolar modo per chi non ha esperienza e ha bisogno di aiuto; del resto semplifica la vita, questo è palese. Tuttavia ritengo che sia un ottimo software anche per chi ha più giri sulle spalle, ma che allo stesso tempo non ha voglia di spendere ore e ore alla ricerca del setup perfetto oppure per chi, come il sottoscritto, non ha molto tempo per via di impegni come lavoro o studio. E il prezzo? Si parla di circa 15 euro, non pochi per la verità, soprattutto considerando che non va nel dettaglio per quanto riguarda i singoli valori. Nonostante ciò, riesce perfettamente nel suo scopo: è semplice, facile da usare, carino da vedere, leggero e più di tutto è davvero utile. Difficile dire se ne valga la pena di pagare tale prezzo, però tenete in considerazione il fatto che, essendo presente su Steam, lo potrete trovare scontato nel breve futuro. Inoltre, una volta acquistato, il passaggio alla versione successiva (l’ipotetica 2019) sarà gratuito, così com’è sempre stato per i lavori precedenti. Una politica condivisibile e ragionevole. Insomma, Tim McArthur ha creato un programma davvero soddisfacente, per tutti. D’ora in poi sarà sempre lì, sul desktop del Pc, pronto per essere sfruttato ogni qualvolta ci sarà bisogno. Edit: proprio ieri è stata rilasciata una versione aggiornata, la stessa che si trova su Steam, dunque quella definitiva. Dopo una prova veloce non si sono riscontrate novità rispetto alla versione di prova per quanto riguarda le opzioni principali. L’unica differenza è la capacità del software, ora, di consigliare altri tipi di aggiustamenti quando in “Lap wizard” s’inserisce un feedback non specifico come per esempio “sovrasterzo generale”. Per commenti o domande fate riferimento a questo topic del forum A cura di Mauro Stefanoni
  6. Report a handling impression of understeer or oversteer, and the recommendations address those conditions directly. Report no handling impression, and the program makes advice based on what the car is saying from its tire data. The algorithms were developed in collaboration with car chiefs and engineers of 20+ years practical experience, and take into account details as specific as underused or overused tires, suboptimal settings, the interaction of different chassis changes, front- or rear-wheel drive car, and even weather conditions. Not only will you go faster in the garage and faster on the track now, but ultimately become a master of "Setup Fu". With each run on the Virtual Race Car Engineer software you describe a condition specific to your own lap settings and results, and receive the recommendations and explanations to address those very experiences. Over time and use you will come to understand the subtle effects of chassis changes as they've related to your own needs and use, and with that knowledge become the master. The Virtual Race Car Engineer includes numerous tools: Lap Wizard, Corner Wizard, Garage Manager. Lap Wizard - Enter the car settings and results from a good test lap, report your handling impression, and the Lap Wizard recommends setup options and changes. Save your cars and tracks, setups and settings, test laps and results, to be recalled at any time. Reuse them as the basis for further test runs. Corner Wizard - A "quick tip" tool for sussing out the possible setup changes to correct a variety of handling conditions on a given corner. Garage Manager - Manage your saved cars, tracks and setups. Recall and reuse them as the basis for further testing runs. Reference them at any time, race days, track days.
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