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  1. VELOCIPEDE

    Guida al setup nel karting

    [Parte 1] Guida al setup nel karting: cos’é un go-kart e come funziona?
  2. Sono passati poco più di tre anni da quel mese di novembre 2018, in cui un nuovo simulatore di go-kart ha fatto capolino sul mercato: stiamo parlando di KartKraft, inizialmente sviluppato dal Black Delta Team ma poi passato sotto l’egida di Motorsport Games grazie a cui pochi giorni fa è uscito dalla fase di Early Access per raggiungere la sua release definitiva. La versione che si può leggere nel main menu, ora, è l’1.0.0.10… ma cos’è effettivamente cambiato da quella precedente? KARTKRAFT: LE NOVITA’ DELL’EDIZIONE FINALE Vediamo innanzitutto quali sono le novità portate in dote dall’uscita ufficiale sulla piattaforma Steam: a livello estetico è cambiata la rappresentazione visiva dei menu di gioco (ora anche più veloci passando da una modalità selezionabile all’altra) con alcune nuove tonalità, mentre per quanto riguarda i contenuti sono disponibili un inedito “Monster kart” biposto con motore 600cc a quattro tempi di derivazione motociclistica e il circuito Hangar, sul quale però si può girare solamente nella modalità Time Trial. KARTKRAFT: LA SOSTANZA E’ SEMPRE QUELLA Passando alla fisica di gioco e al gameplay, invece, tutto è rimasto sostanzialmente invariato al modello a cui eravamo precedente abituati. I kart monomarcia, sia nella classe KA100 che nella X30, sono spettacolari da guidare e confermano un handling per lo più stabile ma tendente a qualche sovrasterzo di troppo, soprattutto se si cerca di affondare troppo il pedale del gas in uscita di curva senza il volante completamente dritto. In frenata, inoltre, persiste lo scarso effetto di bloccaggio dell’assale posteriore che si rende evidente nella realtà e ciò induce a far entrare in curva il nostro kart virtuale praticamente quasi sempre di traverso. L’effetto è sicuramente molto appariscente, ma di fatto ben distante da come va guidato un go-kart da competizione nel mondo reale. Molto consistente, al contrario, il force feedback recepito nelle mani, che rende necessari pochi input sullo sterzo per danzare tra le curve dei vari kartodromi disponibili. Tutto invariato anche per quanto riguarda la classe con il cambio, la KZ2: la guida dello shifter kart è sicuramente piacevole ed emozionante, ma mette in luce alcuni difetti rispetto a quanto accade su un vero kart di questo tipo. La frenata è imprecisa e richiede un utilizzo del pedale del freno “ad interruttore” perché se si cerca di impiegare la tecnica del trail braking il nostro KZ si intraversa spesso e volentieri come farebbe un monomarcia: il motivo è dato dal troppo carico sull'anteriore che tende a far scivolare, di conseguenza, il posteriore con un grip pressochè nullo. L’erogazione del motore (di fatto uno Iame Screamer), inoltre, è troppo progressiva ed anche in questo caso l’impressione è quella di essere alla guida di un presa diretta… con le marce. Il gas si può parzializzare troppo e questo dà la falsa impressione che guidare un KZ sia effettivamente tanto facile. Nel mondo reale, invece, è proprio l’acceleratore che andrebbe utilizzato come un interruttore, pena un forte saltellamento in uscita di curva (effetto “canguro”) causato dal riempimento eccessivo del carburatore di benzina (al quale poi si potrebbe associare anche la flessione del telaio… ma questo è un altro discorso). Se consideriamo, infine, le altre due classi disponibili, possiamo solo dire che il KartCross e il Monster Kart su telaio Praga Dragon sono due mezzi estremamente divertenti da guidare, nonché difficili da portare al limite come si deve. Sapranno sicuramente regalare a giocatori occasionali ma anche agli appassionati più incalliti ore e ore di spensieratezza tra un turno di pista tirato e l’altro. KARTKRAFT: IL RILASCIO UFFICIALE E’ STATO UN AZZARDO? Dal punto di vista dei contenuti, KartKraft al momento propone numerosi circuiti ufficiali sui quali tentare l’attacco al tempo (tra cui Genk, l’Atlanta Motorsport Park oppure il celebre PFI), diverse marche di telai (tra le più importanti figurano Crg, Formula K, Sodi e Praga) e una gamma di modalità di gioco davvero completa. Spulciando nei menu si può iniziare con un po’ di pratica in solitaria per poi passare al Time Trial in cui sfidare i migliori tempi in assoluto divisi per classe… per poi terminare le proprie imprese kartistiche in una bella gara contro l’IA (davvero difficile da battere ai livelli di difficoltà più elevati se non si guida puliti) oppure passando ai turni di guida della modalità online. Quest’ultima, per il momento, è impostata con sessioni da 12 minuti nelle quali l’obiettivo è centrare il proprio miglior tempo: i nostri avversari gireranno con noi sul circuito, ma le collisioni sono disabilitate quindi… niente carneficina in curva 1! In conclusione, possiamo sostenere che KartKraft è un ottimo simulatore sia per tutti coloro che vogliono coltivare la propria passione kartistica al di fuori dei circuiti, sia per i nuovi simracers che vogliono avvicinarsi per la prima volta al mondo delle “gomme piccole”. Il rilascio ufficiale dei giorni scorsi, tuttavia, ci è sembrato forse un po’ troppo affrettato rispetto all’effettiva disponibilità dei contenuti. A nostro avviso, infatti, mancano alcuni circuiti storici italiani come Lonato, Adria e La Conca, così come numerose classi di motori (Rotax, Rok, LO206 ed altre) e altri importanti marchi di telai, tra cui Tony Kart e Birel ART. L’assenza (momentanea) di una vera e propria modalità online è infine una delle mancanze che si fanno più sentire. Secondo gli sviluppatori, però, questa release rappresenta un punto d’inizio e un nuovo capitolo della vita di KartKraft: aspettiamoci aggiornamenti!
  3. Added: Wheel profiles now support digital inputs to analog actions, so it's now possible to bind camera look, clutch, brake, throttle to buttons/paddles Added: Sunny/cloudy weather option is now hooked up to time of day Added: HUD vehicle radar and live placings can now be hidden and moved via mouse Added: Triple screen support. (Please give us feedback or suggestions if you have trouble setting this up) Changed: Binding process is slightly clearer. Binding menu now displays 'press to bind...' when input is being detected Changed: HUD sector times now display individual sectors rather than cumulative time Fixed certain wheel and pedal setups failing to be detected. Increased number of direct input devices from 8 to 64 Fixed crash when changing opponent volume slider while racing Fixed crash caused by using Oculus Touch controllers in main menu Fixed bad VR camera post race results sequence Fixed bug where ghost vehicle would continue driving after being defeated in timetrial Fixed occasional motion blur glitches in some cameras Fixed bug which caused only a maximum of ten AI opponents to be available. Up to 15 opponents should now be possible. (this is not quite fixed...) Fixed bad motion blur on rotating parts
  4. Quanti di voi simdrivers avete pensato almeno una volta nella vostra carriera che le vostre avventure nella guida simulata potessero tornarvi utili anche nel mondo reale? In tanti immagino… come il sottoscritto, che anni fa ha fatto il proprio debutto sulla pista vera e propria a bordo di un kart KZ a marce da quasi 50 cavalli. All’epoca speravo che il mio allenamento con i simulatori di karting allora esistenti, limitati a Kart Racing Pro e Kartsim per rFactor 2, potessero servire a qualcosa: poi, però, la realtà ha preso il sopravvento. Limitandomi a parlare in questo articolo del mondo del karting virtuale, posso dire che, fino a poco tempo fa, nessun simulatore è stato in grado di sostituire l’allenamento vero e proprio; neppure in veste di “surrogato” quando, per esempio, si è fermi durante la stagione invernale. Dopo un anno e mezzo sul sedile di un KZ e diversi test al volante dei monomarcia (sempre due tempi), la forbice di differenza di guida tra questi due mondi è ancora troppo elevata: se con le sportscar, le GT o le monoposto minori si può iniziare a pensare che, in mancanza del senso di velocità e delle Forze G, almeno gli input dati a volante e pedali di un simulatore (anche casalingo, tranquilli) possono essere paragonabili a quelli del mondo reale, nel karting tutto questo è (al momento) pura utopia. In tutto questo discorso, però, si inserisce il recente aggiornamento all’handling del blasonato Kartkraft, videogioco ormai passato sotto l’ala protettrice di Motorsport Games che, in realtà, ha aperto qualche piccolo spiraglio di speranza. Cos’è cambiato rispetto all’update dell’anno scorso? Tutto si è fatto molto, molto più simile alla realtà: se prima la fisica era parecchio semplificata e chiudeva spesso un occhio sul tenere giù completamente il pedale dell’acceleratore già in percorrenza in curva, ora bisogna stare decisamente più attenti e precisi nell’attaccare il proprio tempo sul giro. Con l’X30, per esempio, il full gas in uscita va dato esclusivamente quando si è effettivamente a ruote dritte, una condizione assolutamente necessaria anche quando è il momento di attaccarsi ai freni. Chi conosce i kart sa benissimo che i monomarcia hanno l’impianto frenante solamente al posteriore, il che si traduce nel saper modulare molto bene le staccate arrivando al bloccaggio dell’assale sempre a ruote dritte per poi rilasciare gradualmente e inserire il mezzo usando pochissimo lo sterzo. Fino all’anno scorso tutto questo era quasi impossibile da fare, complice una fisica – come già detto – semplificata che permetteva tranquillamente di entrare di traverso in curva come niente fosse. Ora, invece, il nuovo handling permette di replicare il vero comportamento di un monomarcia in tutte le fasi della guida in pista, dalla frenata che abbiamo appena visto al tornare sul gas in uscita, modulando sempre bene l’acceleratore per evitare perdite e recuperi improvvisi di aderenza che vanno inesorabilmente a destabilizzare l’assetto del kart. E proprio parlando di assetti… la sensazione attuale è quella di un setup di base forse fin troppo “twitchy”, cioè eccessivamente incline allo “snap oversteer” – il sovrasterzo improvviso – per il quale è necessario uno stile di guida improntato alla massima sensibilità e progressività. In questo caso aiuta effettuare qualche modifica alle carreggiate del nostro mezzo, alla posizione (longitudinale e verticale) del sedile, alla presenza o meno delle barre supplementari, ai rapporti del motore e alla pressione delle gomme. C’è da dire che ogni alterazione – come è giusto che sia – comporta un effetto più o meno tangibile sul kart, soprattutto a livello di guidabilità e, più precisamente, in termini di comfort per il pilota. Stiamo cercando un avantreno più preciso? Aumentiamo il caster o spostiamo il seggiolino più sull’anteriore. Vogliamo più grip sulle gomme posteriori? Allarghiamo la carreggiata al retrotreno oppure abbassiamo la loro pressione d’esercizio a freddo. In fatto di tempi, però, bisogna ammettere che il valore aggiunto è differente da quello a cui siamo abituati su F1 oppure su altri simulatori: con un kart bisogna girare (e tanto) per prendere il ritmo e abbassare i nostri riferimenti e un assetto personalizzato, almeno al momento, aiuta veramente poco rispetto a quello presente di default. A meno di sapere esattamente dove mettere le mani per recuperare centesimi preziosi e sempre a parità di prestazione da parte del pilota. Le stesse sensazioni si hanno ovviamente con la “new-entry” KA100: prodotto da Iame con il nome in codice Reedjet per il mercato australiano, questo motore è sostanzialmente più lento del monomarca X30… ma ciò non vuol dire che sia più facile da utilizzare! Con questo 100cc la pulizia della propria guida è ancora più importante, sia per quanto riguarda le traiettorie sia in termini di frenate e accelerazioni in uscita di curva, dove il minor output di potenza (22 cavalli contro poco più di 30) tuttavia aiuta a non uscire di traverso senza controllo. Merita un discorso a parte, invece, lo shifter kart della classe KZ2: basato sullo Screamer sempre prodotto da Iame, questo mezzo non è cambiato per niente dagli ultimi aggiornamenti del 2020, presentandosi sempre come un piccolo “demonio” ingestibile e poco realistico. Come farlo funzionare? Impostate la ripartizione di frenata almeno all’80% all’anteriore con una pressione molto bassa (all’incirca del 50%), per poi accelerare con estrema cautela facendo “short-shifting” per evitare perdite di aderenza per la troppa potenza erogata. A parte il setup dell’impianto frenante, tutto questo è lontano anni luce dalla realtà: l’handling di un KZ vero, se ben assettato, permette di rimanere attaccati all’asfalto senza continuare a combattere contro il kart dilettandosi in controsterzi completamente inutili per la pulizia di guida, che equivale come nei monomarcia nel riuscire a centrare tempi sul giro sempre più veloci. Se il vostro scopo è divertirvi il KZ2 Screamer di Kartkraft è sicuramente un bel passatempo… ma se siete piloti veri fermi per qualche motivo meglio concentrarsi sugli input a volante e pedali con l’X30. E lo "shifter" di Kart Racing Pro? La fisica di gioco del simulatore creato da Piboso, a mio parere, è troppo "piatta" per un prodotto da 2021 e si sente veramente poco di ciò che comunica il kart: questo vale sia per i monomarcia (con i quali bisogna ancora ruotare in maniera eccessiva il volante per fare le curve...) che per quello a marce, sostanzialmente un KF... con il cambio. A parità è quasi migliore quello di Kartkraft, anche se il lavoro di sviluppo da dedicarvici è ancora tanto per farlo assomigliare alla controparte reale! Sì, lo so, all’inizio dell’articolo ho detto che il karting virtuale è tutt’altro che utile per gli allenamenti veri… ma bisogna essere onesti: se non si può girare veramente, l’ultimo update di KK ha migliorato a tal punto il monomarcia che ora questo mezzo è quanto di più vicino esista a un KF/TaG vero. Sicuramente migliore di Kart Racing Pro e di Kartsim per rFactor 2. Provare per credere!
  5. Tramite un comunicato ufficiale Motorsport Games annuncia la sua espansione nel mondo del karting virtuale tramite l'acquisizione dello studio australiano Black Delta e della sua IP KartKraft. Il publisher ha infatti siglato oggi un accordo vincolante per l'acquisizione del team australiano, i cui membri, compreso il fondatore Zach Griffin, si uniranno alla famiglia di MG formando un nuovo studio chiamato Motorsport Games Australia, che continuerà lo sviluppo del simulatore di kart Stephen Hood, presidente di Motorsport Games ha dichiarato: Dmitry Kozko, CEO di Motorsport Games ha aggiunto: Anche Fernando Alonso, due volte campione del mondo in F1 e campione del mondo nei kart ha voluto spendere qualche parola su questa acquisizione in qualità di azionista: KartKraft si aggiunge quindi alla già lunga lista di IP possedute da Motorsport Games, tra le quali figurano NASCAR Heat, 24 Ore di Le Mans e il BTCC. Cosa ne pensate di questa acquisizione? Pensate che possa portare benefici al simulatore?
  6. Tramite un comunicato ufficiale Motorsport Games annuncia la sua espansione nel mondo del karting virtuale tramite l'acquisizione dello studio australiano Black Delta e della sua IP KartKraft. Il publisher ha infatti siglato oggi un accordo vincolante per l'acquisizione del team australiano, i cui membri, compreso il fondatore Zach Griffin, si uniranno alla famiglia di MG formando un nuovo studio chiamato Motorsport Games Australia, che continuerà lo sviluppo del simulatore di kart Stephen Hood, presidente di Motorsport Games ha dichiarato: Dmitry Kozko, CEO di Motorsport Games ha aggiunto: Anche Fernando Alonso, due volte campione del mondo in F1 e campione del mondo nei kart ha voluto spendere qualche parola su questa acquisizione in qualità di azionista: KartKraft si aggiunge quindi alla già lunga lista di IP possedute da Motorsport Games, tra le quali figurano NASCAR Heat, 24 Ore di Le Mans e il BTCC. Cosa ne pensate di questa acquisizione? Pensate che possa portare benefici al simulatore? Ditecelo qui sotto o nel topic dedicato
  7. E' stata appena rilasciata tramite Steam la nuova build aggiornata (v0.1.0.2823) di KartKraft, interessante simulatore di guida dedicato al mondo del karting. Inoltre al momento è possibile acquistare il software con lo sconto del 50%, a soli 8,99 euro. Questa nuova release, fra le varie migliorie e novità, porta con sè il nuovo kart modello KA100 Iame, con 22 cavalli ed un tyre model ulteriormente aggiornato con un modello termodinamico in 3D applicato al pneumatico! PEr commenti in merito correte sul forum dedicato.
  8. Avete un go-kart e volete sapere come si effettua il setup corretto per andare più veloci in pista? Utilizzate Kart Racing Pro per allenarvi e volete scoprire qual è quella modifica che vi farà guadagnare l'ultimo decimo sul vostro giro veloce? Allora questa guida è quello che state cercando! Si spazierà su diversi argomenti: dal caster alla campanatura delle gomme, dalle geometrie del telaio all'assale posteriore senza dimenticare l'importantissimo ruolo del sedile. Al momento è ancora in "Work in progress", ma piano piano riusciremo a completarla per avere uno strumento efficace a tutti gli appassionati di simulazione e di go-kart Qua di seguito trovate gli argomenti finora trattati: 1. Cos'è un go-kart e come funziona? 2. L'angolo di caster 3. Il sistema di Ackermann 4. La convergenza 5. La campanatura (camber) 6. Il telaio e le carreggiate 7. Il sedile
  9. Dopo lunghi mesi di silenzio, finalmente il Black Delta Team si è fatto vivo portando in scena una nuova build del suo tanto atteso KartKraft: quello che si preannuncia essere come uno dei migliori simulatori di karting mai creati raggiunge il numero di versione 0.1.0.2620 e porta in dote diverse succose novità, tra le quali spicca un inedito input system per una più semplice calibrazione di volanti e gamepad. L’update, ovviamente, non finisce qui e introduce una nuova modalità Test Drive, in preparazione dell’arrivo della modalità di modding dei tracciati, una rinnovata UI personalizzabile con i vari elementi dell’HUD da trascinare semplicemente con il mouse, il supporto al FreeTrack, l’equivalente open source del TrackIR, e nuovi livelli di default del Force Feedback, al fine di replicare al meglio le forze in gioco che si sentono alla guida di un vero kart da gara. Per tutte le altre novità, fate rifornimento al changelog che vi proponiamo qua sotto. Vi ricordiamo che KartKraft è un titolo ancora in early access ed è disponibile su Steam al prezzo di 17,99 Euro: tutte le informazioni le potete trovare questo link. Changelog New Input System. Wheels are now easier to bind and presets have been removed. Added the ability to move and hide HUD elements on screen. Added Freetrack head tracking option. Available in Settings > Camera. Added a setting for controlling opponent kart audio volumes. Added driver numbers to HUD. Added work-in-progress results screens. Added audio notification when new online session is available to join. Increased accuracy of all live delta values displayed on HUD. Increased default FFB gain setting. Re-enabled player name tags in online mode. Online practice session lets drivers finish their final lap before ending. Fixed bug where AI would sometimes fail to load. Fixed lap and sector timing inaccuracy when running for long periods of time. Fixed corrupt packages due to shutting down game while write is in progress. Fixed hitches in dyanmic sky loading. Fixed unwanted motion output when replaying. Fixed trackside cameras not properly handling karts retiring and entering pits. Fixed ghost trails following tyres on road surface. Fixed chase camera look movement
  10. Siete dei piloti di go-kart e state cercando una soluzione per allenarvi anche quando non siete fisicamente in pista? Allora date un'occhiata a cosa propone l'americana CXC Simulations. Specializzata in simulatori professionali dal 2007, si tratta di un'azienda che oggi è famosa per il celebre "Motion Pro II", un simulatore a livello di quelli utilizzati dai grandi reparti corse ma destinato ad essere impiegato in ambiente casalingo, al fianco del quale il team a stelle e strisce propone, di tanto in tanto, dei progetti speciali davvero unici nel loro genere. Dalla replica in scala reale di una Radical SR3 a quella di una monoposto attuale di Formula 1, la fantasia e la cura dei dettagli della CXC Simulations è davvero elevata, per dei progetti a cui oggi si aggiunge quello di un simulatore professionale di go-kart da competizione a due tempi. Si tratta di un hardware capace di replicare le sensazioni di un KZ a marce quando si trova in kartodromo, per il quale è necessario utilizzare anche un software all'altezza come Kart Racing Pro di PiBoSo o il più recente KartKraft del Black Delta Team. Nel video che trovate qua sotto potete osservare questo simulatore dinamico in azione, per il quale il fondatore della CXC Simulations, Chris Considine, spiega anche tutto il processo che ha portato alla sua realizzazione. Buona visione!
  11. Giulio Scrinzi

    Kart Racing Pro: disponibile la release 11d

    Lo sviluppo di Kart Racing Pro, simulatore professionale per piloti di go-kart, continua in maniera progressiva e oggi, dopo nemmeno venti giorni dal rilascio della release 11c, il buon PiBoSo ha confezionato un ulteriore aggiornamento. Si tratta della release 11d, che include tutte le modifiche precedentemente apportate aggiungendo il fix dell'impostazione dinamica per la gommatura della pista e portando a 31 il limite dei nomi dei painting dei go-kart in pista. Ricordiamo che Kart Racing Pro può essere scaricato gratuitamente a questo link: il software in questione funzionerà come demo fino all'acquisto della licenza completa, che può essere comperata a questo indirizzo attraverso il sito ufficiale oppure tramite la piattaforma Steam. Nel caso in cui, invece, fosse necessaria effettuare l'aggiornamento da una precedente versione, basterà scaricare questo eseguibile e sostituirlo nella cartella di KRP. Changelog: fix: dynamic track surface corruption fix: paints filename limit increased from 27 to 31 characters fix: race start sound new: testing day results export fix: S FS250 and V KF1 engines crash fix: head animations in the external view fix: live screens emission fix: chassis flex simulation fix: default tyres pressure fix: smoothing of replays of multiplayer events fix: crash when leaving a server during a restart fix: multiplayer bandwidth optimization fix: lookback in multiplayer fix: engine sound over 18000 rpm in replays and multiplayer fix: driver rendering optimization fix: live screens fix: track image over 128 tracks fix: transition to settings from the replay VR mode new: option to export results after each session new: option to add a prefix to exported results new: server name in the dedicated server window title and System Tray icon tooltip new: option to set the fixed setup new: the kart selection page remembers the latest kart for each category new: head tracking linked to rider animation new: MyChron5 splits
  12. Le promesse sono state mantenute: il Black Delta Team ha finalmente rilasciato l'ultimo aggiornamento disponibile per KartKraft, simulatore di karting che ora raggiunge la build 0.1.0.2309. Le novità? L'introduzione delle luci dinamiche e delle variazioni a livello di tempo meteorologico, a cui si aggiungono dei fix grafici in termini di ombre e dettagli. Dulcis in fundo, il circuito NTK ha ricevuto delle migliorie, per la precisione un importante riposizionamento dei cordoli che ora rispecchia meglio la pista reale. Per ricevere l'aggiornamento basterà collegarsi al proprio account Steam e lasciare che venga scaricato direttamente dal sistema. Ricordiamo che attualmente il tempo meteorologico è bloccato sulle condizioni "cloudy/overcast", che però prossimamente potranno essere cambiate sfruttando le nuove funzionalità introdotte con questa build. A seguire trovate il changelog completo. Update Notes: New: Dynamic skies with improved lighting for all tracks. Weather currently locked to cloudy/overcast. New: Added new camera view when returning to pits. Placement is temporary until team tents are placed. New: Added backlights to Alfano and Mychron data loggers. Fixed: Bug which caused track wear to be invisible. Removed: Removed FFB skip steps preference as it is no longer required with the new FFB algorithm. Improved: Adjusted high and ultra shadow quality settings to reduce appearance of floating vehicles. High settings are equivalent to Ultra in previous builds, with Ultra now including extra shadow detail Improved: Increased friction coefficient on kerbing from 0.7 to 0.8 Improved: NTK mod track has been updated, now with kerb placements.
  13. Avete un go-kart e volete sapere come si effettua il setup corretto per andare più veloci in pista? Utilizzate Kartkraft per allenarvi e volete scoprire qual è quella modifica che vi farà guadagnare l'ultimo decimo sul vostro giro veloce? Allora questa guida è quello che state cercando! Si spazierà su diversi argomenti: dal caster alla campanatura delle gomme, dalle geometrie del telaio all'assale posteriore senza dimenticare l'importantissimo ruolo del sedile. Al momento è ancora in "Work in progress", ma piano piano riusciremo a completarla per avere uno strumento efficace a tutti gli appassionati di simulazione e di go-kart Qua di seguito trovate gli argomenti finora trattati: 1. Cos'è un go-kart e come funziona? 2. L'angolo di caster 3. Il sistema di Ackermann 4. La convergenza 5. La campanatura (camber) 6. Il telaio e le carreggiate 7. Il sedile
  14. With the work and collaboration of LauZzZn, the expert tracks maker , DrivingItalia.NET has started the Karting Tracks Project: will be release for free, exclusive on www.DrivingItalia.net web site, 6 new karting tracks in the coming weeks, and, if the project have success, will be add more tracks in the future... The six tracks are: Circuito Internazionale d'Abruzzo di Ortona www.circuitointernazionaledabruzzo.org Circuito Internazionale Napoli di Sarno www.circuitointernazionalenapoli.com Circuito di Siena www.circuitodisiena.it Adria Karting Raceway www.adriaraceway.com Kartodromo Val Vibrata www.kartodromovalvibrata.it Circuito Internazionale Viterbo www.circuitointernazionaleviterbo.it More news, previews video and screens, will coming in the next days. If you want to help and support us, you can visit the www.DrivingItalia.net web site, click our banners and also send us a donation via Paypal to adress info [at] drivingitalia.net Thanks and... start your engines! ;D
  15. Nel mondo del karting virtuale esistono pochi titoli veramente degni di nota: Kart Racing Pro realizzato da PiBoSo, il DLC Kartsim per rFactor 2… ma anche KartKraft, progetto australiano che è stato reso pubblico in early access da novembre 2018. Un simulatore che ancora oggi è in fase di sviluppo ma che gli ultimi aggiornamenti gli hanno donato una componente molto attesa da tutti gli appassionati: il multiplayer. Fino a poco tempo fa, infatti, si potevano effettuare solamente delle prove a tempo su KartKraft, dove al massimo ci si poteva mettere alla prova battendo i propri avversari a suon di giri veloci tramite le leaderboard della modalità “time attack”. Oggi, invece, è possibile sfidarsi attraverso la modalità multigiocatore, che permette a otto piloti di incontrarsi in una singola lobby e di girare insieme come in una giornata di prove libere. KARTKRAFT: PRENDENDO SPUNTO DA IRACING L’aggiornamento che ha portato il multiplayer è arrivato da qualche settimana, dopo oltre quattro mesi di inattività. Un bel po’ per un titolo che vuole aggiudicarsi il premio di miglior simulatore kartistico in circolazione. Sta il fatto, però, che il gioco è valso la candela: una volta effettuata la registrazione “in-game”, è bastato attendere qualche giorno prima di ricevere la mail di conferma che permette di utilizzare la tanto sospirata modalità online. L’intento del Black Delta Team è stato quello di utilizzare come base di partenza il modello di iRacing, con il quale si può partecipare a una sessione in rete preventivamente registrandosi nella lista di lobby a disposizione. Il sistema utilizzato da KartKraft, per quanto molto simile a quello del simulatore americano, è stato implementato alla grande, con sessioni di gioco ogni 20 minuti. Per partecipare a una di esse è sufficiente registrare la propria presenza e attendere di essere automaticamente connessi al server dedicato… o in alternativa continuare il proprio allenamento in solitaria finché il gioco non esegua lo “switch” in questione trasportandoci sulla pista (e con il kart) di riferimento. Quest’ultima è una caratteristica veramente ben fatta, perché permette di programmare la propria attività sul simulatore senza dover attendere apposta che la sessione per la quale è stata effettuata la registrazione cominci. KARTKRAFT: STABILITÀ E FLUIDITÀ… NONOSTANTE IL PING Ovviamente il “teletrasporto” da una sessione offline a quella online non è immediato, ma richiede un certo tempo al motore di KartKraft per processare tutto ciò che è necessario per portare a termine l’operazione. Serve un po’ di pazienza, la stessa di cui ci si deve munire una volta tra i cordoli con gli altri piloti: per il momento non possiamo pretendere che scenderemo in pista con avversari al nostro stesso livello, per cui dovremo adattarci a ciò che ci viene proposto. Fortunatamente le collisioni sono disabilitate, per cui non dobbiamo preoccuparci se, per sbaglio, andremo a centrare un altro kart mentre proviamo a siglare il nostro giro più veloce. I nostri rivali, infatti, diventeranno letteralmente trasparenti quando ci andremo addosso, una scelta che può far storcere il naso ma che, onestamente, al momento rappresenta un toccasana per godersi al meglio questa esperienza. Gli sviluppatori hanno preferito concentrarsi su rendere stabile e fluida l’intera architettura online, un obiettivo ampiamente centrato… nonostante il ping: i server, ovviamente, sono australiani, per cui dall’Italia aspettiamoci una latenza nell’ordine dei 150 millisecondi, se non di più. Questo, per fortuna, non influisce sulla nostra prestazione al volante, né sul ritardo nel vedere al tempo giusto e nel momento giusto un altro kart in pista. Un gran bel lavoro, non c’è che dire, che tuttavia per il momento è limitato a sessioni di 20 minuti in cui è possibile esclusivamente… girare. Niente gare o Campionati, ma solo prove libere: più o meno quello che si può fare da soli offline, ma in maniera differente. Perchè essere in pista con altre persone rappresenta sicuramente uno stimolo in più per migliorarsi, e magari per capire perché in quella curva perdiamo un decimo dal pilota più veloce. KARTKRAFT: L’X30 ORA È PIÙ REALISTICO L’ultima volta che avevamo commentato gli sviluppi di KartKraft non avevamo speso parole troppo lusinghiere… Ci sembrava molto più vicino a un gioco che a un simulatore, in grado di replicare il vero comportamento di un kart da competizione a due tempi. Gli ultimi aggiornamenti, invece, ci hanno fatto ricredere: l’X30 ora è molto più vicino alla sua controparte reale e si può guidare, finalmente, per quello che è. Se prima, per affrontare le curve, era necessario ruotare energicamente il volante come su un’automobile, oggi il monomarcia di KartKraft si comporta da vero kart, con input allo sterzo ridotti anche senza andare a toccare il setup di base. Anche il grip offerto in pista è convincente: scordatevi le gomme incollate all’asfalto di Kart Racing Pro (una delle poche pecche che ha…), perché ora l’X30 va guidato con la giusta parzializzazione del pedale dell’acceleratore in percorrenza e in uscita di curva. Sempre se non vogliamo finire in testacoda o, peggio, contro le barriere di protezione. La frenata, invece, necessita secondo noi ancora di qualche ritocco: su un kart monomarcia della categoria KF (come l’X30 di KartKraft) si frena a ruote dritte, fintanto che non si sentono le gomme posteriori che bloccano l’assale al retrotreno. Una caratteristica sapientemente riprodotta in KRP, ma che purtroppo manca sul simulatore del Black Delta Team: quando si arriva in staccata, infatti, si sente poco o nulla di quello che sta facendo il posteriore del nostro kart, che è pronto a perdere aderenza se si esagera quel tantino di più sul pedale del freno. Proprio per il fatto che, in sostanza, siamo di fronte a un telaio di tipo KF, lo stile di guida che si dovrebbe tenere su questo X30 è diverso da quello che, invece, permette la fisica di gioco. Per andare forte bisogna far perdere aderenza al retrotreno, facendolo scivolare verso l’interno curva e mantenere alti i giri motore: questo, in realtà, si faceva con i “vecchi” 100cc ad aria. Non che non sia possibile fare lo stesso nella realtà, ma sta il fatto che i piloti professionisti, in pista, guidano la categoria KF (oggi OK) in un altro modo. KARTKRAFT: IL KZ È SEMPRE UN PICCOLO DEMONIO In ogni caso, l’X30 oggi è sicuramente più realistico di quanto non lo fosse qualche mese fa. Un discorso, tuttavia, che non può essere applicato alla seconda categoria disponibile su KartKraft: la KZ2. Sostanzialmente, sembra che il kart a marce di questo simulatore sia rimasto lo stesso da quando è stato rilasciato: il suo comportamento è troppo, veramente troppo nervoso e se lo si utilizza per andare a caccia del tempo può far spazientire in fretta il suo pilota. In curva il pedale dell’acceleratore si può parzializzare ancora troppo, quando in realtà lo stile di guida di un KZ prevede un utilizzo del gas il più possibile “on-off”, mentre in staccata il freno motore che si ottiene scalando le marce è arrivato a un livello tale che, in alcuni casi, si può frenare solo con questo, senza utilizzare il tradizionale pedale che chiama in causa non solo il disco posteriore, ma anche i due anteriori. Su un KZ vero la frenata è sicuramente diversa da un monomarcia, perché i dischi all’avantreno garantiscono un potere decelerante molto superiore rispetto a quello fornito dal solo disco sull’assale posteriore. In staccata, in ogni caso, la frenata è accompagnata allo stesso tempo dalla scalata delle marce, cosa che se si prova a fare in KartKraft dà come risultato… un comportamento strano, in cui il kart si scompone per lo spostamento eccessivo e repentino della distribuzione dei pesi all’anteriore. In sostanza, per riuscire a guidare il KZ su KartKraft bisogna “dividere” le due fasi, prima frenando e poi scalando le marce dopo qualche secondo. Inoltre la stessa frenata deve essere modulata attraverso la riduzione del potere frenante nelle schermate di setup: in caso contrario, otterremo proprio il comportamento che abbiamo appena descritto, con tanto di bloccaggio delle gomme anteriori come se avessimo impresso la forza frenante necessaria sul pedale di una monoposto. Ultimo punto da “rivedere” in un aggiornamento futuro è quello dell’up-shift: per inserire la marcia successiva su un KZ vero è necessario alzare leggermente il piede dal pedale del gas e, contemporaneamente, tirare verso di sé la leva posizionata al fianco del volante. Su KartKraft questo avviene correttamente… sempre che non cominciamo ad aumentare il nostro ritmo. In questo caso, infatti, ci è capitato frequentemente di sentire il motore “impallato” al limitatore, proprio perché non è stata inserita la marcia successiva nonostante avessimo eseguito la procedura correttamente. È come fosse presente un “blocco” o una sorta di "ritardo", che interviene saltuariamente e senza una logica quando il pedale del gas non viene alzato oltre un certo livello. Sta il fatto che nelle gare reali della classe regina del karting, sia organizzate dalla Federazione che dai Campionati WSK o da quelli nazionali, nessun pilota professionista perderebbe tempo a sollevare l’acceleratore oltre il minimo necessario per innestare la marcia successiva. E per minimo intendiamo veramente… il minimo indispensabile. CONCLUSIONE A conti fatti, quindi, qual è lo stato attuale di KartKraft? Sicuramente il titolo del Black Delta Team è migliorato parecchio dall’ultima volta che l’avevamo provato: l’X30 è sicuramente più vicino al comportamento reale di un kart monomarcia, mentre il multiplayer online che è stato introdotto recentemente è un’aggiunta di grande valore. Al momento si può girare solo in regime di prove libere, ma nel prossimo futuro arriveranno sicuramente altre modalità che aumenteranno ancora di più il divertimento che è in grado di offrire questo simulatore. Per quanto riguarda il KZ… Aspettatevi il solito “demonio” a quattro ruote con cui vi eravate abituati: solo ancora più nervoso e “saltellante”. Provate a girare sull’Atlanta Motorsport Park e poi fateci sapere se non abbiamo ragione!
  16. Oggi scriverò un articolo diverso. E lo scriverò in prima persona. Nella mia carriera di pilota virtuale non ho fatto tantissime gare: tra le competizioni più importanti ho partecipato alla prima edizione del World’s Fastest Gamer, del McLaren Shadow (qualificandomi per due eventi su tre) e recentemente del Karting eSports Championship. Sono un appassionato di motori e corse, adoro i go-kart e le monoposto. In realtà, nel corso del tempo ho cercato più che altro di sfruttare il simracing per affinare le mie capacità di pilota e la mia concentrazione dietro al volante, in tutte quelle occasioni che non sono realmente in pista. Perchè in garage ho un KZ a marce, acquistato con mille sacrifici e che mi manca tanto, troppo. Almeno finché non guardo il cronometro. Ma torniamo a noi. Di recente ho voluto rimettermi in gioco partecipando al Karting eSports Championship su rF2: partito con l’entusiasmo a mille, ho iniziato a girare a Buckmore Park per passare la prima fase di qualificazione, basata sul famigerato “hotlapping” a suon di millesimi di secondo. E qua ho capito che prima o poi un articolo così l’avrei scritto, per elencare tutti i problemi attuali del mondo eSport a quattro ruote. QUANDO TUTTO SI RIDUCE A UNA PROVA IN STILE “GUITAR HERO”… Il primo problema della guida simulata che ho riscontrato si è manifestato proprio nella prima sfida che ho dovuto affrontare. Quattro giorni di hotlapping per far segnare il miglior tempo in assoluto e qualificarsi nei primi 60 piloti che avrebbe avuto accesso alle Semi-Finali sul circuito di Glan-Y-Gors. Già dopo la prima ora ero stufo da una parte… e indiavolato dall’altra. Tra l’altro, sapete benissimo che un X30 monomarcia ha solamente un freno dietro… quindi per andare il più veloce possibile ho praticamente annullato il fenomeno del bloccaggio dell’assale posteriore, calibrando il pedale del freno con una forza frenante da Formula 1. Il risultato? In curva il mio kart rimaneva molto più stabile e potevo utilizzare il trail braking come niente fosse fino all’apice della curva. Realistico? Neanche per idea: su un monomarcia si frena diversamente. Praticamente ho snaturato il comportamento di un kart, pur di andare veloce. Tra l’altro, passando nella chicane centrale del circuito tagliandola tranquillamente in entrata… perché rFactor 2, non si sa perché, non è stato in grado di rilevare questa traiettoria come un “cut track”. Splendido, vero? Alla fine, con un tempo di 37’’998 mi sono qualificato 48esimo, ma questa prima prova mi ha lasciato un bel po’ di amaro in bocca. Rispetto ai tempi del WFG e del McLaren Shadow, niente è cambiato. Chi ha il miglior hardware, ovviamente, ha quei due-tre decimi di secondo garantiti su tutti coloro che si sono arrangiati con un G29 attaccato alla scrivania, ma in ogni caso una fase di hotlapping spalmata su più giorni si traduce in… continuare a girare in tondo all’infinito sperando che, su 100 giri, almeno uno riesca bene e permetta di migliorare il proprio best lap. Avete presente i giocatori di Guitar Hero che si dilettano nel fare record su record con delle combo pazzesche? Ecco, siamo di fronte più o meno alla stessa cosa. Anche loro passano le ore a provare, provare e provare ancora, sperimentando fasi mentali che vanno dall’entusiasmo iniziale alla noia mortale, per terminare nella frustrazione più assoluta che può sfociare in un odio profondo verso quello che si sta facendo. Tornando a noi… ma la guida virtuale non dovrebbe essere, sulla carta, una simulazione di ciò che si fa in realtà? In una pista vera, quando ci sono le qualifiche, si hanno a disposizione due, tre giri quando va bene, esclusi quelli di in-lap e di out-lap. E quei tre giri si fanno in apnea. Sempre a seconda di quanto le gomme riescono a rendere in termini di massima prestazione possibile. Non si pensa, non si ha il tempo, anche perché così facendo perdi decimi preziosi e, nel caso peggiore, puoi arrivare all’errore. Si diventa un tutt’uno con il proprio mezzo da corsa. Si usano i sensi che ci ha dato Madre Natura, ci si connette con il proprio Io interiore che vuole correre, sempre più veloce. Questo, di fronte a una prova di simracing del genere, ti dà una mano i primi dieci minuti. Poi si stufa anche lui. Ah già, dimenticavo! La fase di hotlapping in questione è stata settata senza il consumo di carburante, così ci è stata data la possibilità di girare con il minimo sindacale senza preoccuparci minimamente di finire la benzina. Il tyre wear, invece, è rimasto attivo, ma con le gomme di questo X30 virtuale si può girare praticamente senza limiti prima di intravedere un minimo di degrado in termini di prestazione. Mah… LE GARE SI VINCONO ALLA PRIMA CURVA. O FORSE NO… Un po’ a sorpresa, quindi, sono riuscito a passare alle Semi-Finali. Sì, perché in realtà ho girato solamente un pomeriggio: quando mi sono accorto di quanto era irrealistico quello che stavo facendo, ho mollato lì. Poi, però, ecco la mail per la gara a Glan-Y-Gors. Va bene, sono in ballo, corriamo. La pista, tuttavia, è una di quelle che non mi piacciono. Comincio a girare sui server dedicati, allungo il rapporto dell’X30 a sfinimento e alla fine, poco prima dell’inizio dell’evento, comincio a intravedere un barlume di speranza di poter essere, finalmente, competitivo. Sono lontano solo mezzo secondo dai più veloci e correrò nella Semi-Finale C. Mi qualifico al settimo posto: se riesco ad arrivare sesto, rientro nei sei posti disponibili per la Finale al Paul Fletcher International. Vale la pena provare, dai. Prima di partire mi faccio il segno della croce. No, non imito Ayrton Senna, ma in quelle poche gare che ho fatto nella mia vita il primo giro è sempre stato un calvario. Questa volta, invece, tutto sembra filare tranquillamente. Trovo il mio ritmo e sono a un passo dal scavalcare il sesto classificato per andare a prendermi la qualificazione. Nella parte finale del circuito il mio avversario mi frena davanti e io lo tocco: perdo terreno, un altro pilota mi scavalca e… volano i Santi. Ora sono ottavo, ma stavolta il destino decide di farmi un regalo: i due davanti a me commettono un errore e vanno a muro, e io mi involo verso il sesto posto assoluto al traguardo. Ce l’ho fatta! In realtà è stata anche una bella gara… chissà come sarà a PFI! L’avessi mai detto… Qui comincio a fare un po’ di setup e, cercando di guidare il più pulito possibile, riesco a centrare costantemente un tempo che, idealmente, mi metterebbe in lizza per la Top 5. Mi sento motivato, sono pronto per le qualifiche. Ma non si sa il perché, rispetto alla gara a Glan-Y-Gors, vengono disputate non in “sede separata”, cioè ogni pilota per conto suo… ma tutti assieme! Venti piloti in un kartodromo che tentano l’assalto al tempo in otto minuti. Non mi è mai successo. Ci provo, ma guido male e partirò dalla nona casella. Il tempo? 56’’810, ma potevo tirare giù almeno un decimo e mezzo. In gara mi gioco il tutto per tutto: si fa per dire perché, onestamente, sul podio non ci sarei comunque arrivato, in ogni caso. Si spengono i semafori rossi e cerco di stare attento agli altri piloti in pista, lasciando il giusto spazio senza cercare il contatto. Ma nelle prime due curve tocco il cordolo e, di rimbalzo, finisco contro il kart rosso alla mia destra. Disastro assoluto. Riesco a proseguire, ma capisco che sono stato io a commettere l’errore. Rallento, mi sento colpevole. Gli altri, intanto, continuano a gareggiare come niente fosse successo. Ovviamente i danni sono disabilitati. Così facendo creo più casino che altro. Mi tocco ancora un paio di volte, passo vicino ai box e mi verrebbe da ritirarmi… Ma perché scusa? Qui entra in gioco il mio ego, che mi fa ripartire incurante di chiunque stia in pista in quel momento. Comincio a battagliare: gestisco il mio ego e rispetto comunque i miei avversari, ma il bello è che sono loro a non rispettare me. Entrano dentro in curva come non ci fosse un domani, mi spingono, mi fanno sbagliare. I miei errori non sono finiti qui e tra escursioni nell’erba e lunghi in staccata, sono solamente 11esimo. Provo qualche attacco, sorpassando nella maniera più corretta possibile, ma la manovra mi viene restituita con una serie di sportellate che a momenti avrebbero potuto porre fine, stavolta definitivamente, alla mia corsa. Ora davanti a me ho un paio di avversari che mi bloccano. Mi prendo due, tre giri per studiarli. Provo ad attaccare il primo quando ormai il mio kart è davanti al suo, ritardo la frenata ma lui, non si sa come, riesce ad entrare più forte, mi chiude la traiettoria e… ci manca poco che mi giro e vado a muro. Recupero ancora, mi rifaccio sotto. Mancano tre giri. Finalmente i due davanti a me commettono degli errori, che mi permettono di scalzarli senza troppi problemi. Sono nono, manca un giro e mezzo. Aumento il ritmo e sotto il traguardo passo a meno di un secondo dall’ottavo classificato. Dalla rabbia, dalla delusione e dallo sconforto chiudo la mia corsa in retromarcia sotto la bandiera a scacchi. Meno male è finita. COSA NON HA FUNZIONATO? Questa è stata la mia esperienza nella prima edizione del Karting eSports Championship, che in fin dei conti ha riproposto tutto quanto avevo già visto nelle gare a cui ho partecipato in questi anni. Tralasciando la parte di hotlapping che abbiamo già affrontato, posso dire che in questa competizione il rispetto dell’avversario è stata una delle gravi mancanze che si sono notate in pista. D’altronde, quando un pilota vuole vincere, ci prova a tutti i costi. Anche a discapito degli altri? Certamente. Nel simracing è concesso. Tanto al limite chiedi scusa e, nei casi più eccezionali, ti danno una squalifica, che vuoi che sia. Io ho corso proprio come avrei fatto nella realtà: ho sbagliato, soprattutto ad inizio gara, non ci sono dubbi. Ma poi ho lasciato sfilare quei piloti che ho danneggiato, tentando infine di ricostruire la mia gara. Ad un certo punto ho dovuto tirare fuori un po’ di coraggio, perché sinceramente le mille sportellate che ho ricevuto mi hanno fatto capire che in questo mondo, come nella vita, “o mangi, o vieni mangiato”. Nel motorsport reale è la stessa cosa, ma almeno lì i piloti hanno un po’ di buonsenso. Capiscono quando c’è la possibilità di effettuare un sorpasso senza rovinare la gara del proprio avversario. Capiscono quando una manovra ha un senso oppure no. Ma soprattutto, non cercano a tutti i costi di ostacolarti speronandoti per farti uscire di pista. Magari a PFI gli avversari contro cui ho corso non l’hanno fatto di proposito, ma questa è un’eventualità a cui ci credo poco. Forse questi comportamenti sono dovuti alla consistenza ancora acerba di questo Campionato? Mah, con il sostegno di Motorsport UK, Motorsport Games e il British Karting Championship, sinceramente non ci sono scuse che tengano. Come nella fase di qualificazione, anche in gara nessun consumo di carburante e danni disattivati. Una gara ideale, insomma. E di nuovo, dover farmi piacere quel comportamento dell’X30 tutt’altro che realistico, pur di farlo correre il più velocemente possibile. Forse per un gamer o per un pilota virtuale che non ha mai provato realmente questi piccoli missili a quattro ruote l’intero Campionato è stato divertente… ma non per me. Tante cose non hanno funzionato, tra le quali anche un sistema di detection dei tagli della pista che si attivava praticamente quando voleva lui. Ciò che mi ha deluso di più, tuttavia, è stata la condotta irrispettosa di coloro con cui ho avuto a che fare, quasi fosse una semplice garetta online in uno dei tanti server pubblici di rFactor 2 o di Assetto Corsa. Già tanto che non si è palesato il solito “fenomeno” impazzito che ti centra di proposito, giusto perché gli va di fare così… CONCLUSIONE L’avevo detto che quest’articolo sarebbe stato diverso. Anche stavolta mi sono messo in gioco e, a momenti, ne sono uscito peggio di come sono partito. Nel mezzo qualche spiraglio di luce l’ho visto, forse dato dal fatto che, con il giusto impegno e determinazione, si può arrivare a competere anche a un livello parecchio elevato nonostante un equipaggiamento tutt’altro che al top. Complessivamente, però, mi sarei aspettato una maggiore professionalità da parte di tutti coloro che hanno partecipato a una competizione di questo tipo. Se volevo fare gli autoscontri, avrei giocato a Wreckfest. Ma sono un pilota, per cui è normale che io abbia cercato di vivere l’intera faccenda nella maniera più seria possibile. Tuttavia, ho avuto a che fare con degli avversari che, forse, sono ben più giovani di me e hanno preferito divertirsi piuttosto che… allenarsi. Sì, perché per me è stato un allenamento, come al solito. Ma forse dovrei ricredermi. Guardare insistentemente la delta bar giro dopo giro durante la fase di hotlapping non esiste nella realtà, così come effettuare una standing start su un kart X30 monomarcia che, di solito, inizia una gara in modalità partenza lanciata (rolling start). Per non parlare del “racecraft”: avessi corso nella realtà come ho fatto a PFI, avrei rotto il telaio almeno 5-6 volte. Per non parlare delle migliaia di danni e di insulti contro i miei avversari che avrei dovuto affrontare una volta tornato ai box. Forse avrei dovuto vivere l’intera faccenda con più spensieratezza, ma non è il mio stile. Probabilmente sarò l’unico a pensare così nel mondo della guida virtuale, ma non mi interessa. Allora mi faccio una domanda: mi è servito il simracing fino a questo momento? Ni. Fare una cosa perché ti serve a farne un’altra va bene fino a un certo punto. Poi ti accorgi che, in realtà, sei solamente davanti a uno schermo che ti arrabbi, insulti tutti e giri un volante da solo nella tua camera… e fondamentalmente sei fermo sulla tua sedia. Non in pista. In ogni caso, con questo articolo mi piacerebbe che il simracing ad alto livello, quello che viene praticato come eSport, cambiasse radicalmente faccia. Un conto è prendere parte a un Campionato amatoriale, un altro è partecipare a una competizione come questa, che certamente ha avuto una discreta importanza visto che ha ricevuto il sostegno della divisione Motorsport Games e del British Karting Championship. Vi sembra un deja vu? Avete fatto centro: quanto accaduto è già successo nella prima gara ufficiale organizzata dalla Formula 1 in Bahrain qualche settimana fa. Chissà adesso cosa succederà...
  17. Un altro tassello nel mondo del simracing è stato posizionato: tutti gli appassionati di karting conosceranno sicuramente la ROK Cup, Campionato monomarca di proprietà del gruppo OTK che, in questo periodo di emergenza, ha fatto il passaggio dal reale al virtuale come tante altre serie del motorsport. Un "salto" voluto dalla divisione statunitense della ROK Cup e da RTD Media & Management, che hanno collaborato in partnership con Torque Esports per dare vita... alla ROK Cup Sim Challenge! Si tratta del primo esperimento in assoluto in questo specifico settore, quello del karting a stelle e strisce, sostenuto tra l'altro dall'agenzia assicurativa Conrad Group che, assieme agli altri partner, ha messo in campo un montepremi complessivo di 60.000 dollari da dividere nelle varie classi che prenderanno il via della pista (virtuale) nella giornata del 27 aprile. La volontà è quella di dar vita a una competizione basata su tre distinte gare, da disputarsi sul simulatore Kart Racing Pro che sarà allestito specificamente per ospitare le dieci classi della ROK Cup, dalla Micro ROK alla Junior passando per la Senior, la Masters e la Veteran, opportunamente frazionate a seconda dell'utilizzo di un kart monomarcia o con il cambio. Ciò che differenzierà la ROK Cup Sim Challenge da tutte le altre sarà il suo speciale time-table: rispetto alle più blasonate serie eSport, questa baserà il suo programma di gare in blocchi da quattro ore per giornata, che racchiuderà le varie fasi che solitamente contraddistinguono un "race weekend" nel mondo del karting, vale a dire prove libere, qualifiche, pre-finale e finale. Il primo appuntamento, come già anticipato, scatterà il prossimo 27 aprile sul NOLA Motorsports Park e sarà seguito dalla seconda tappa del 29 aprile sul kartodromo di Sonoma Raceway. Le danze, infine, si chiuderanno il 3 maggio sulla pista di Charlotte Motor Speedway. Come partecipare? Basta compilare il modulo di registrazione a questo indirizzo e versare la quota di partecipazione di 500 dollari, necessari per sostenere i costi di gestione del Campionato e i premi in palio. Per ogni classe, infatti, saranno stanziati 2000 dollari al vincitore, 1500 dollari al vice-campione, 1000 dollari al terzo classificato, 750 dollari al quarto e 500 dollari a chi ha conquistato l'ultimo posto della Top 5. Sicuramente un'occasione da non lasciarsi scappare per chi è appassionato di go-kart e ha mire agonistiche, che tra l'altro potranno trovare uno sbocco futuro dal momento che questa ROK Cup Sim Challenge farà parte del programma della prossima edizione del World's Fastest Gamer. Coloro che hanno centrato, in ogni classe, il gradino più alto del podio e hanno a disposizione una licenza agonistica in corso di validità potranno infatti prender parte alla futura competizione "America's Fastest Gamer", con la quale potranno poi accedere alla serie mondiale. Questa, ormai, si avvicina alla sua terza iterazione, con un montepremi di 1 milione di dollari e la possibilità di fare il passaggio definitivo dal virtuale... al mondo reale delle quattro ruote. Che ne dite, vale la pena tentare?
  18. In un periodo particolarmente florido per il simracing a causa (o grazie?) della pandemia scatenata dal Coronavirus, i piloti virtuali di tutto il mondo hanno trovato pane per i loro denti per mettersi definitivamente alla prova: dalla serie ufficiale della Formula 1 al TCR, per arrivare alla sempreverde piattaforma di iRacing. Mancava qualcosa però... Tutti gli appassionati di go-kart, infatti, sono rimasti finora a bocca asciutta, accontentandosi del servizio offerto dall'ottimo Kart Racing Pro, purtroppo poco popolato online, della caccia al tempo sul nuovo uscito KartKraft, ormai fermo nello sviluppo da mesi, oppure delle gare contro l'intelligenza artificiale messe a disposizione dal DLC Kartsim su rFactor 2. Bè, finalmente anche per gli amanti delle ruote piccole l'attesa è finita! Alpha Live, un'azienda britannica che effettua streaming e dirette di varia natura, ha infatti trovato un accorto con i creatori di KartSim, oltre che con l'organizzazione nazionale del motorsport di Sua Maestà (Motorsport UK) e con Motorsport Games, costola del colosso Motorsport Network dedicata agli eSports... per dare vita al secondo Karting Esports Championship mai creato su questa piattaforma. La prima iterazione, infatti, è datata 2018, quando prese il via il Super One British eSports Championship sulla falsa riga del vero Campionato di karting Super One, organizzato in sette tappe sui migliori kartodromi d'oltre manica. Da allora i progetti di KartSim Ltd sembravano essersi fermati... e invece dal 6 aprile prenderà il via il Karting Esports Championship - Easter Series, un primo antipasto verso la creazione di una Official Esports Series nei prossimi mesi. Questo Campionato è aperto a tutti ed è organizzato in tre categorie: Motorsport UK, destinata a tutti i kartisti con una licenza britannica di guida in pista, Motorsport UK Under 12, per i piloti più giovani (sempre con una licenza di guida al seguito), e Motorsport UK Open Class, divisione aperta a tutti i kartisti appassionati di questo sport. Come partecipare? Basta avere a disposizione una copia di rFactor 2 e la "demo" del DLC Kartsim originale, dopodichè è sufficiente effettuare la propria registrazione a questo indirizzo. Il calendario di gare attualmente prevede innanzitutto una fase di Hotlaps sul circuito di Buckmore Park della durata di quattro giorni, dalle 10 del mattino di lunedì 6 aprile fino alle 10 di sera di giovedì 9 aprile. Qui i primi 60 piloti, su kart X30 Senior per la Motorsport UK e per la Open e sul rental kart per la Under, passeranno alla fase successiva, una semi-finale sulla pista di Glan-Y-Gors dal 13 al 14 aprile che sarà trasmessa in diretta sui canali dedicati di YouTube e Facebook. All'ultima fase accederanno i migliori 30 piloti, che si sfideranno per la finale sul difficile circuito di PF International nella giornata di giovedì 16 aprile, ovviamente coperta con il servizio di live streaming. I vincitori di ogni classe, assieme al pilota che farà segnare il giro più veloce a PFI, saranno premiati direttamente da Motorsport UK, che li inviterà per l'occasione alla cerimonia di premiazione del British Kart Championship. Oltre a ciò, Kartsim Ltd ha annunciato qualche altra sorpresa, quindi... stay tuned!
  19. La settimana scorsa vi abbiamo mostrato la realtà attuale dei simulatori dedicati al mondo del karting, in particolare quei software in grado di replicare il comportamento di un go-kart automatico con trasmissione a presa diretta monomarcia. Kart Racing Pro, Kartsim, Kartkraft... Tutti prodotti di alto livello, in grado di far divertire ma, soprattutto, capaci di diventare un ottimo strumento nelle mani dei piloti veri, quelli che nel weekend scendono in pista per sfidare i loro avversari sui kartodromi di tutto il mondo. Anche se esiste la “classe regina” per i kart monomarcia, quella OK che, annualmente, propone il Campionato Europeo e il Mondiale in prova unica targato CIK-FIA, la vera top class nel karting è la KZ: si tratta di una categoria in cui questi piccoli missili a quattro ruote sono dotati di cambio a sei rapporti, una differenza che comporta una guida sostanzialmente molto impegnativa (ed aggressiva) e un impegno fisico più importante rispetto a quanto richiesto dal mondo a presa diretta. KZ A MARCE: COSA CAMBIA DAI MONOMARCIA? Nella realtà, abbiamo visto che i kart automatici sono più intuitivi da guidare, anche se questo non vuol dire che siano facili o alla portata di tutti. Le potenze in gioco partono dai 30 cavalli di un Rotax Max Evo fino ai 40 di un OK, che si sprigionano non in maniera regolare come siamo abituati sulla nostra macchina che ci porta al lavoro... bensì in maniera più o meno immediata quando il regime di rotazione del motore raggiunge una certa soglia in cui il kart effettua la cosiddetta “entrata in coppia”. Una sorta di “calcio” che ci spinge velocemente in avanti, come se il kart prendesse vita da un momento all'altro: sotto quel regime sembra morto, sopra indiavolato! Ecco, questi sono i monomarcia... immaginatevi quelli a marce! I KZ utilizzano motori 125cc capaci di arrivare fino a 50 cavalli di potenza per solo 100 kg di peso: seguendo le direttive CIK-FIA, ovviamente, il peso regolamentare necessariamente sale, ma per un mezzo d'allenamento il rapporto peso/potenza arriva facilmente sul valore di 2 a 1! Le sensazioni dal monomarcia allo “shifter”, quindi, sono amplificate all'ennesima potenza, così come la difficoltà nel portarli al limite in pista. Ma questo come influenza la loro guida? Avendo a disposizione il cambio a sei marce con la leva posizionata a fianco del volante, i KZ richiedono uno stile di guida molto particolare: il pilota deve mantenere linee molto più aggressive e affilate, che puntano direttamente al punto di corda una volta arrivati in staccata. Anche qui la fluidità è essenziale per ottenere dei tempi sul giro interessanti: il fatto, tuttavia, di sprigionare quasi tutta la potenza in un solo momento, attorno ai 10mila giri, rende tutto il lavoro molto più complicato per i kartisti, che però possono contare su freni presenti anche all'anteriore. Rispetto ai monomarcia, tuttavia, i KZ sono meno intuitivi e richiedono una certa pratica prima di essere veramente apprezzati per quello che sono. Il fatto di avere così tanta potenza da scaricare a terra può far gola a molti appassionati, ma per iniziare a solcare un kartodromo vero la scelta di un automatico (TaG, KF e simili) è sicuramente quella più consigliata. KART RACING PRO: DA SIMULATORE A GIOCO? Nella scorsa puntata, quando siamo passati ad analizzare i pro e i contro dei simulatori attuali nel mondo karting, abbiamo speso parole di elogio nei confronti di Kart Racing Pro, per il fatto che la riproduzione dei monomarcia combacia (quasi) perfettamente a ciò che si sente nella guida reale. In questo senso il prodotto di Piboso rappresenta un ottimo strumento per tenersi allenati quando non siamo in pista... ma questo vale anche per i kart a marce? Passando al KZ presente nel garage virtuale di KRP, ciò che abbiamo visto con i KF, gli X30 o gli OK cambia drasticamente. La guida con il cambio è tutta un'altra musica, i tempi scendono e tutto diventa molto più divertente... Peccato che questo mezzo risulta essere parecchio differente rispetto alla controparte reale: almeno la versione di base presente con l'acquisto del simulatore, che ripete degli input allo sterzo fin troppo abbondanti e la tendenza a poter parzializzare troppo il gas quando è il momento di uscire da una curva. Sui monomarcia questo si può fare, mentre su quelli a marce... Bè, dipende dal modello (reale) a cui siamo abituati, ma in linea generale se facciamo scendere il motore sotto il range ottimale di potenza in cui è disponibile la cavalleria, prepariamoci a un saltellamento talmente fastidioso che comprometterà la nostra esperienza in pista. Con un KZ c'è poco da fare: bisogna entrare in curva il più forte possibile, puntare il gas per poi spalancarlo senza incertezze. Altrimenti invece che un kart avremo in mano un canguro imbizzarito che non ne vuole sapere di fare quello che vogliamo noi. Questo comportamento, purtroppo, è il vero tallone d'Achille non solo di Kart Racing Pro, ma anche di tutti i simulatori attualmente disponibili nel mondo karting, che al momento non sono ancora riusciti a replicare. Per un pilota amatoriale o per un professionista che cerca un modo per allenarsi anche lontano dalla pista, il KZ del buon Piboso rimane, purtroppo, solamente un bel passatempo. KARTKRAFT: MENO MALE CHE E' ANCORA IN EARLY ACCESS... Tralasciando l'ottimo Kartsim disponibile per rFactor 2, che nella versione attuale replica solamente l'X30 e un kart da noleggio, l'unica altra alternativa che abbiamo per provare virtualmente un KZ a marce porta il nome di... Kartkraft. Il simulatore del Black Delta Team è ancora in fase beta, ma questo non toglie che la sua offerta attuale non sia valida! Almeno per il monomarcia che è presente fin dal suo lancio nel 2018... Questo discorso, infatti, prende una piega decisamente diversa per lo Iame Screamer KZ2 che è stato inserito come update durante l'estate scorsa. Avete presente i tori meccanici sui quali l'obiettivo è rimanere in sella il più a lungo possibile? Ecco, la sensazione di quanto offre in questo momento KartKraft si avvicina molto a questo gioco che si trova solitamente alle giostre: rispetto al comportamento reale, lo “shifter” del simulatore australiano sembra fin troppo imbizzarito una volta presa la via della pista, oltre che difficile da portare al limite. Il famoso “saltellamento” in curva, ovviamente, non è stato riprodotto, mentre la fisica generale di questo mezzo è ancora fin troppo simile a quella dell'X30. Sui KZ reali, infatti, di solito la ripartizione di frenata è quasi tutta settata all'anteriore, mentre per fare tempi interessanti sul simulatore vale quasi più la pena tenerla al posteriore, replicando il comportamento dei kart automatici quando si va a frenare in staccata. Per non soffermarsi sul fatto che, in alcuni casi, è conveniente affrontare le curve con marce alte, in modo da evitare sbacchettamenti e perdite di aderenza... cosa che nella realtà, invece, non è consigliabile fare a meno di buttare al vento il potenziale del nostro kart e il nostro tempo sul giro. Una cosa è certa: il Black Delta Team ha ancora molto lavoro da fare... CONCLUSIONI Siamo giunti al termine (per il momento) del nostro viaggio di analisi nel mondo del karting virtuale: cos'è che funziona veramente al netto dei vari simulatori presenti sulla piazza? Dipende dalle nostre aspettative e dal motivo per cui utilizziamo un software piuttosto che un altro: se vogliamo trascorrere qualche ora di spensieratezza ai comandi di un go-kart, allora forse Kartkraft rappresenta la scelta migliore. Si tratta di un prodotto fresco, vivace e altamente personalizzabile per piloti di qualsiasi esperienza: andare a caccia del tempo nella leaderboard mondiale può diventare facilmente una dipendenza, e se portiamo un po' di pazienza prossimamente dovrebbe arrivare il multiplayer e un aggiornamento che migliori l'intelligenza artificiale da utilizzare nelle gare contro il computer. Se, al contrario, siamo dei piloti virtuali che prendono seriamente il proprio hobby, probabilmente lo stato attuale del simulatore australiano, dopo una prima fase di entusiasmo, ci lascerà con l'amaro in bocca. A dire la verità, la community kartistica nel simracing non è così numerosa, per cui le altre due alternative non ci permetteranno granchè di metterci a confronto con altri simdriver sparsi in tutto il mondo. Kartsim è praticamente stato abbandonato al suo destino di simulatore da utilizzare offline, mentre Kart Racing Pro è più un prodotto destinato a piloti veri che vogliono tenersi in allenamento fuori dalle piste. Il software di Piboso, tuttavia, dà la possibilità di effettuare delle gare online, per cui l'unico modo è seguire il forum ufficiale e sperare di trovare qualche appassionato con cui fare a ruotate. Altrimenti? Il cerchio si chiude inevitabilmente, di nuovo, con Kartkraft: la nostra speranza è una final release ben curata, fedele al mondo reale e con una solida community alle spalle. Per quanto riguarda il discorso kart monomarcia contro “shifter kart”, al momento la vittoria pende verso quelli a presa diretta: sono realistici, divertenti e, quando si inizia ad andare forte sul serio, molto complicati da gestire, per cui ogni singola distrazione o errore può risultare determinante ad alti livelli. Proprio come nella realtà. I KZ a marce, invece, devono ancora essere curati a dovere per raggiungere lo stadio evolutivo dei loro colleghi a presa diretta... a meno che non li utilizziamo per divertirci e farci qualche sana risata di traverso! Ultimo aspetto: se siamo dei piloti veri, software come KRP o Kartsim rappresentano la scelta ideale per fare qualche bell'allenamento (per lo più mentale) al fine di ottenere quella “marcia in più” nella preparazione della nostra stagione agonistica. A patto che il nostro kart sia automatico: se siamo dei piloti di KZ a marce, invece, dovremo pazientare ancora un po' prima di trovare un prodotto davvero in grado di replicare questi missili su quattro ruote. Paradossalmente, se vogliamo allenare seriamente le nostre qualità, è meglio puntare alle monoposto: almeno in questo campo la simulazione è garantita!
  20. Il buon Piboso ha rilasciato la nuova versione 8 del suo Kart Racing Pro, simulatore di guida dedicato al mondo del karting. La nuova release 8, fra le tante novità, migliorie e fix, ci mette a disposizione il supporto per la modalità spettatore ed il nuovo kart elettrico. Correte a questo link per il download del file, che funziona come demo fino all'acquisto della licenza. Qui di seguito il changelog completo. Vi ricordiamo che Kart Racing Pro è disponibile anche su Steam. Per commenti e discussioni fate riferimento al forum dedicato. Changelog: fix: background rendering in high resolution screenshots fix: Mesa 3D shaders errors fix: Evo sidepods in cockpit view fix: seat model in cockpit view fix: M6 nassau number plate position new: number plate background setting new: electric engine support new: spectator support new: option to force no tucking new: option to disable the dynamic track surface new: free roam camera tracking mode new: trackside objects animation support new: live screens support new: Stilo sidepods new: electric kart
  21. Il buon Piboso ha rilasciato la nuova versione 8 del suo Kart Racing Pro, simulatore di guida dedicato al mondo del karting. La nuova release 8, fra le tante novità, migliorie e fix, ci mette a disposizione il supporto per la modalità spettatore ed il nuovo kart elettrico. Correte a questo link per il download del file, che funziona come demo fino all'acquisto della licenza. Qui di seguito il changelog completo. Vi ricordiamo che Kart Racing Pro è disponibile anche su Steam. Per commenti e discussioni fate riferimento al forum dedicato. Changelog: fix: background rendering in high resolution screenshots fix: Mesa 3D shaders errors fix: Evo sidepods in cockpit view fix: seat model in cockpit view fix: M6 nassau number plate position new: number plate background setting new: electric engine support new: spectator support new: option to force no tucking new: option to disable the dynamic track surface new: free roam camera tracking mode new: trackside objects animation support new: live screens support new: Stilo sidepods new: electric kart
  22. KartKraft, promettente simulatore dedicato al mondo del karting, è finalmente disponibile in una nuova versione in accesso anticipato su Steam. La release odierna sostituisce completamente la beta del 2016 che, a detta degli stessi sviluppatori, presentava troppi problemi e carenze, anche su fattori fondamentali come i modelli di pneumatici e telai che non si comportavano correttamente. Questa nuova Steam Early Access presenta un modello di pneumatici basato sulla fisica reale, un motore fisico tutto nuovo, kart rimodellati, intelligenza artificiale migliorata, nuove modalità fantasma e leaderboard, un sistema di personalizzazione avanzato e, da subito, ben 8 telai con licenza ufficiale (Arrow, CRG, Deadly, Formula K, Monaco, OK1, Praga e Sodi Kart), con motore IAME X30. E' possibile acquistare KartKraft direttamente da Steam (è gratis per gli utenti della beta del 2016!), al prezzo scontato -10% al lancio di Euro 16,19€. Per commenti e discussioni in merito fate riferimento a questo topic del forum dedicato.
  23. VENDO telaio di marzo 2017, modello INTREPID Sirius MS3, scadenza omologa 2020, motore TM Kz10 completamente revisionato, completo di impianto raffreddamento. Per immediato realizzo solo euro 3000,00, no perditempo.
  24. View File Adria Karting Raceway Circuito realizzato da Laurents "Lauzzzn" Hörr per DrivingItalia.NET Track created by Laurents "Lauzzzn" Hörr for DrivingItalia.NET Installazione: copiare la cartella "Adria" all'interno della cartella "tracks" di Kart Racing Pro Installation: copy "adria" into the "tracks" folder of Kart Racing Pro Forum topic DO NOT UPLOAD TO OTHER SITES, share this page link, thanks NON INSERIRE SU ALTRI SITI, utilizzate il link di questa pagina, grazie Support us with a Paypal donation, thanks Supportaci con una donazione Paypal, grazie Adria Karting Raceway www.adriaraceway.com Operativa da Novembre 2014 la nuova pista kart sorge all'interno dell'autodromo Adria International Raceway. La struttura è caratterizzata da vie di fuga in cemento , ha una larghezza che arriva fino ai 10 mt ed è lunga 1.300 mt Lungo il rettilineo principale si trova la Palazzina dei box , dove al primo piano sono ospitati gli uffici. Il circuito presenta un ponte a metà rettilineo,in prossimità del traguardo. La struttura è dotata di pali per un sofisticato impianto di illuminazione per utilizzare la pista anche di notte. La pista è infatta omologata anche per ospitare gara in notturna. Submitter VELOCIPEDE Submitted 02/18/2015 Category Tracks  
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