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  1. Un nuovo torneo eSport, una nuova sfida per molti piloti professionisti costretti a casa per via dell'emergenza Coronavirus: a partire da lunedì 11 maggio prenderà il via la Isolation eRacing Series, Campionato virtuale su iRacing in cui tutti i partecipanti scenderanno in pista con le Dallara F3 su alcuni dei circuiti più iconici del mondo, come Silverstone, Spa-Francorchamps e l'Indianapolis Motor Speedway. Tra coloro che si schiereranno in griglia di partenza troveremo più di 100 piloti professionisti del mondo del motorsport, provenienti dal mondo della Formula 1, della Formula E e da tante altre serie. I nomi confermati? Al momento troviamo Lando Norris e Nicholas Latifi, ma anche Oliver Rowland, Sebastian Montoya e Billy Monger, che nell'aprile del 2017 fu gravemente ferito in un incidente di Donington Park quando stava gareggiando al volante della sua monoposto. La Isolation eRacing Series sarà organizzata con un calendario su base settimanale: ogni evento sarà composto da una sessione di prove libere, una di qualifica, tre heats di eliminazione e una gara finale, nella quale saranno ritenuti validi solamente i primi dieci classificati per il proseguo del Campionato. Questo prevede otto settimane di competizioni, che si concluderanno con una finalissima in cui si tireranno le somme (e i punti totali) per determinare chi è riuscito a spuntarla su tutti gli altri. La copertura di ogni singola gara, delle durata di 10 minuti per le heat di eliminazione e di 15 minuti per ogni finale, sarà assicurata da BT Sport, il quale includerà sulle proprie piattaforme di social media una serie di immagini rappresentative di ogni evento assieme a un sondaggio che, settimanalmente, permetterà ai fans di scegliere quale sarà il circuito su cui correranno i piloti nell'episodio successivo. La Isolation eRacing Series, nata dalla mente dell'ex pilota Enzo Miucci e da Chris Harfield, è stata creata inizialmente con l'intento di diventare "uno strumento utile ai piloti professionisti per mantenersi in forma durante la quarantena. In poco tempo, però, è diventata estremamente competitiva al punto che i piloti hanno richiesto in massa di potervi partecipare. Il risultato? Sarà una serie esaltante, che permetterà anche di scoprire nuovi talenti del mondo sportivo a quattro ruote". L'appuntamento? Ogni lunedì, a partire dall'11 maggio, alle 18 sul canale di BT Sport.
  2. Due mesi di quarantena e tutto è cambiato. O quasi. Se l’emergenza Coronavirus ha oscurato il mondo del motorsport reale, costretto progressivamente a posticipare e annullare tutte le gare in calendario, parallelamente ha permesso all’universo del simracing di spiccare il volo, come mai aveva fatto negli ultimi anni. Confinati dentro alle quattro mura di casa, piloti da tutto il mondo hanno dovuto reinventarsi, incanalando le proprie energie in innumerevoli competizioni virtuali che, piano piano, hanno fatto capolino attraverso l’impegno dei più importanti organizzatori del settore. Tutto è cominciato, se ben ricordate, con il “Not the AUS GP” proposto dal team Veloce eSports, al quale si sono succedute gare e Campionati praticamente a ripetizione. Ma se fino ad allora tutti quanti erano consapevoli che, in fin dei conti, gareggiare in questo modo era molto simile a giocare con un videogame, oggi le cose sembrano essere cambiate. Nello scorso appuntamento dell’IndyCar iRacing Challenge il pilota della McLaren Lando Norris è stato spinto fuori pista da Simon Pagenaud, un comportamento che ora potrebbe avere delle ripercussioni… anche nel mondo reale. Cosa sta succedendo? ATTENZIONE ALLE PAROLE… Le prime avvisaglie che il mondo del simracing stava iniziando a mescolarsi pericolosamente con quello del motorsport reale sono iniziate verso la metà di aprile, quando nella NASCAR Cup Series sono bastate alcune parole di troppo per scatenare un vero putiferio. Nel corso delle prove libere dell’evento disputato sul nostrano Autodromo Nazionale di Monza il pilota del team Chip Ganassi Racing, Kyle Larson, ha avuto qualche problema di collegamento con il suo microfono, che in poco tempo lo ha costretto ad effettuarne il ripristino per continuare a mantenere i contatti con gli altri concorrenti in pista. In una prima prova, il pilota statunitense si è lasciato scappare delle parole tutt’altro che lusinghiere verso un non ben precisato rivale: “Riesci a sentirmi? Ehi, negro...”. Il problema? Che in quel momento il suo microfono funzionava benissimo e tutti hanno sentito il suo commento, il quale ha scatenato un’ondata di insulti e rimproveri che, in ultimo, hanno demolito la sua gara conclusa al 60esimo posto su 62 vetture in pista. Ma questo è stato niente in confronto alle amare conseguenze che lo attendevano al varco: la NASCAR e la community di iRacing, infatti, hanno prontamente deciso di sospenderlo da tutte le competizioni virtuali a tempo indeterminato, anche se la mazzata finale è arrivata poco dopo direttamente dal suo team. Quel Chip Ganassi Racing che, sull’onda della collera di quanto accaduto, ha provveduto a rompere il contratto che aveva con lui nella NASCAR Cup reale. Niente più Chevrolet numero 42 per il povero Kyle Larson, privato anche da tutti gli sponsor che gli avevano permesso, fino a quel momento, di proseguire la sua attività di pilota professionista, tra i quali First Data, McDonald’s e Credit One Bank. … MA ANCHE AI COMPORTAMENTI! La vicenda di Kyle Larson, tuttavia, è stata anticipata una settimana prima da quella di Bubba Wallace, un altro pilota “degli ovali” che ha partecipato al round di inizio aprile dell’eNASCAR Pro Invitational Series, sempre su iRacing. Il pilota del team Richard Petty Motorsports non ha avuto grande fortuna in pista, dal momento che è arrivato molto presto al contatto con Clint Bowyer, danneggiando seriamente la sua vettura. Questo lo ha costretto ad utilizzare velocemente i due “bonus” di riparazione previsti dal simulatore a stelle e strisce, ma avendo ancora tra le mani un’auto malconcia e con altri 150 giri da disputare… ha deciso di ritirarsi anzitempo, spegnendo iRacing ma alimentando, allo stesso tempo, un sacco di insulti da parte di molti altri piloti e appassionati. “Sto morendo nel leggere tutti i commenti – ha scritto Wallace sul suo account Twitter – Devo aver rovinato la giornata a molte persone abbandonando un videogioco. Ahahah, un videogioco! Questa vita in quarantena sta diventando davvero dura...”. Delle frasi che, purtroppo, hanno attirato l’attenzione di uno dei suoi sponsor, l’azienda di antidolorifici Blue Emu: a questo marchio non è piaciuto il comportamento del suo pilota, al punto da annunciare la fine della collaborazione tra le due parti direttamente con un “cinguettio” sul famoso social network. “E' bello sapere quanto hai scritto, ciao ciao Bubba! A noi interessano i piloti, non chi molla! Speriamo solo che i nostri prodotti lo aiutino ad alleviare il dolore, noi siamo seri ed è stato divertente fino ad un certo punto, poi... Al suo posto amiamo quanto fatto da Landon Cassill, perché ha continuato nonostante la macchina rovinata", queste le parole di Blue Emu, che hanno quindi posto la parola fine alla sponsorizzazione con Bubba Wallace. NORRIS CONTRO PAGENAUD: L’INDYCAR DIVENTA UN RING Ma non c’è due… senza tre. Di nuovo iRacing, stavolta però al volante delle velocissime monoposto da IndyCar, scese in pista sabato scorso a Indianapolis. Qui il giovane rampollo del team McLaren, Lando Norris, ha voluto sfidare il Campione in carica Simon Pagenaud, vincitore della 500 Miglia di Indianapolis “reale” del 2019. Una battaglia senza esclusione di colpi, come quelli che ha incassato lo stesso Pagenaud durante la corsa a causa della competitività del suo rivale: dopo una sosta ai box resa necessaria per riparare la sua vettura, Simon ha giurato, in diretta sul suo canale Twitch, che si sarebbe vendicato nei confronti di Norris, buttandolo ben presto fuori di pista. Detto, fatto: nell’ultimo giro di gara Pagenaud ha mantenuto la promessa, buttando fuori di pista il giovane Lando, che quindi si è visto rovinare la gara proprio sul più bello. In sua difesa è intervenuto addirittura Zak Brown, CEO della McLaren, e ora il Campione del Mondo in carica di Indianapolis potrebbe rimanere non solo escluso dalla prossima tappa dell’IndyCar iRacing Challenge… ma anche dalla prossima edizione della competizione vera e propria! QUANDO IL GIOCO DIVENTA (TROPPO) REALE In un certo senso, in questo periodo di quarantena il simracing ha visto una propria evoluzione da mondo della guida simulata in cui tutto rimane confinato in ciò che si percepisce dietro a uno schermo… a surrogato del motorsport vero e proprio, in cui i piloti professionisti sono chiamati a comportarsi da “piloti” quando, in realtà, stanno interpretando i panni di “simdrivers”, cioè di videogiocatori appassionati di titoli di corse. Il virtuale diventa reale e questo può condizionare la vita, non solo agonistica, di tutti coloro che si mettono dietro al volante: gli sponsor, le Federazioni e i “big” del motorsport ora sono molto più interessati al simracing e finché le piste di tutto il mondo non riapriranno i battenti, la situazione continuerà su questa strada. Il problema? Che il simracing, alla fine, deve essere considerato un gioco. Competitivo, certo, ma pur sempre un gioco. Con tutti gli effetti che ne derivano dal suo utilizzo: positivi ma anche, purtroppo, negativi. Quanti piloti, ad oggi, hanno provato quella sensazione di frustrazione quando non si riesce a mettere insieme quel fatidico giro da qualifica perfetto? Oppure quando, in prima curva, si viene centrati da coloro che credono che una gara si vinca al primo giro? O ancora, quando si viene intenzionalmente portati fuori pista da piloti più deboli, ma invidiosi delle nostre capacità e della nostra condotta di gara? Sono situazioni che contraddistinguono questo mondo, che tutti noi abbiamo imparato ad affrontare facendo leva sul fatto che, alla fine, non serve arrabbiarsi arrivando al “rage quitting”, ma è meglio diventare consapevoli che siamo di fronte a un videogioco virtuale, per quanto realistico esso sia. I piloti veri, che invece sono abituati ad altre situazioni, possono reagire in tutt’altro modo: per loro mettersi dietro a un volante non è un gioco, in ogni caso. Il simracing, quindi, non può essere paragonato al motorsport reale: lì le cose funzionano diversamente. Le sensazioni che si vivono possono essere molto simili, ma siamo di fronte a due mondi differenti. E così deve essere. GUIDA SIMULATA: ALLENAMENTO O DISTRAZIONE? Invece la quarantena causata dal Coronavirus ha portato, per forza di cose e per necessità, a mescolare questi due universi, simili a prima vista ma molto diversi nella sostanza. Per quanto il nostro equipaggiamento da piloti virtuali sia evoluto, non potrà mai replicare le forze G, le accelerazioni, le frenate e gli spostamenti di carico di una vettura reale che corre in pista. Nel simracing conta moltissimo la concentrazione e la gestione delle proprie emozioni: è un lavoro di testa, ma chi pensa che l’allenamento con un simulatore può risultare utile anche nel mondo reale… rimarrà parzialmente deluso. È come chi si allena, per assurdo, sul tapis roulant o su una cyclette per prepararsi alla corsa a piedi o al ciclismo su strada. Alcune cose possono essere simili (e non uguali), ma nulla batte la realtà per quello che è. Un altro esempio? Nel karting c’è un detto: per andare forte in go-kart… devi allenarti con il go-kart. Niente palestre inutili. Lo stesso principio si può applicare al simracing: chi si allena per la guida virtuale diventa bravo a fare il simdriver. Se poi è talentuoso anche in una macchina vera, è perché ha dei precedenti nel motorsport vero… oppure è un talento naturale. Il simracing, in un certo senso, può tornare utile per imparare i circuiti, per allenare le proprie abilità in gara (il “racecraft”), per mettere insieme un giro da qualifica oppure per affinare la consistenza in stint più o meno lunghi. Tutte capacità che possono essere ripetute anche nel mondo reale, perché in questo caso il pilota lavora su se stesso e non sul portare a termine l’obiettivo specifico richiesto da quello che gli sta mostrando lo schermo. Per esempio, alcuni piloti di F1, come Kimi Raikkonen e Daniel Ricciardo, hanno preferito non avere nulla a che fare con le gare virtuali di questo periodo. “Semplicemente non mi interessano”, ha affermato il pilota del team Alfa Romeo Racing. “Conosco la mia natura competitiva, ci passerei ore al simulatore tutti i giorni. E, prima che me ne accorga, inizierei a saltare gli allenamenti. E penso che la preparazione per i GP siano più produttivi", questo il commento dell’australiano della Renault. Charles Leclerc, Lando Norris e Max Verstappen, invece, rappresentano la nuova generazione che avanza e che, al contrario, passano ore su ore al simulatore. Chi ha ragione? Chi ha maggiore consapevolezza di se stesso e di quello che sta facendo: se si utilizza il simracing nel modo giusto, può risultare utile per un pilota professionista. Se ci si lascia prendere la mano e ci si fa coinvolgere dalla natura “videoludica” di questo mondo, allora le cose cambiano. Non c’è nulla di sbagliato, sia chiaro: solo che il simracing è il simracing, mentre il motorsport è il motorsport. Due realtà che vanno vissute per quello che sono e non per quello che tutti noi, me compreso, vorremmo che fossero. Nel video qui di seguito, infine, vi segnaliamo l'opinione di Alessandro Mariani, Team Manager JAS Motorsport, con esperienza decennale nel mondo delle competizioni tra Formula 1, DTM, BTCC, WTCR e GT3. Secondo Mariani "i simulatori stanno rovinando il mondo delle corse"... Voi cosa ne pensate del suo parere?
  3. Nuova settimana e nuova patch per iRacing, si tratta della numero 8 per la build della seconda stagione 2020. E' stato riattivato il nuovo sistema di controllo delle qualifiche: il nuovo sistema ha lo scopo di evitare comportamenti poco realistici al fine di ottenere un vantaggio. Questo significa che il sistema si aspetta che un pilota esca dai pit, acquisti subito velocità e termini i due giri in maniera controllata. Qualora il sistema dovesse rilevare che il pilota non sta rispondendo alle aspettative mosterà una bandiera nera arrotolata come avvertimento, se il comportamento persiste verrà mostrata una bandiera nera e il pilota squalificato dalla sessione. La bandiera nera arrotolata scomparirà quando si uscirà dall'auto o si completerà il giro, ma l'avvertimento non verrà cancellato: un secondo avvertimento porterà comunque alla squalifica. Il sistema ha diversi livelli di severità, un livello più alto ovviamente lascerà meno margine ai piloti. Il livello è personalizzabile nelle sessioni create dagli utenti, mentre a livello di serie ufficiali per il momento verrà usato solo in serie di alto profilo su asfalto. A livello di contenuti questa patch modifica il BoP della Ford GT 2017 (drag aumentato) e porta alcuni cambiamenti alla pista di Martinsville: barriere più sicure, luci notturne e miglioramenti grafici. Di seguito il changelog completo. Commenti nel topic dedicato
  4. Se fino ad oggi avevamo avuto solo parole di elogio per le gare virtuali "ufficiali" organizzate oltre Oceano con iRacing dagli americani, nella giornata odierna dobbiamo purtroppo raccontare un avvenimento davvero triste e bruttissimo, non solo per il simracing, ma anche per il motorsport reale, anche perchè ad essere coninvolta è stata la serie Indycar americana, uno dei principali business mondiali del settore. L'ultimo appuntamento di Indianapolis dell’IndyCar virtuale, che finora era stata una serie sportiva di alto livello, si è trasformato in una sorta di corrida del ridicolo e grottesco, con una serie di crash all’ultimo giro che ha sicuramente portato una pessima prova d’immagine per la categoria e per il mondo della simulazione in generale che, evidentemente, gli organizzatori non sono stati capaci di gestire. Quando mancavano praticamente due curve alla fine della gara, è stato Simon Pagenaud, vincitore della scorsa edizione della 500 miglia, a dare il via al massacro: il transalpino del Team Penske ha infatti buttato fuori Lando Norris, da doppiato e volontariamente, che era in testa alla gara e si stava involando al suo secondo trionfo consecutivo. Letteralmente infuriato il pilota inglese nel dopo gara... Pagenaud ha poi spiegato di aver voluto "rallentare Norris", per favorire il suo giovane compagno di squadra, Oliver Askew. Guardando l'intera gara (qui sotto) ci si rende conto che in realtà molto probabilmente il contatto sarebbe una ripicca per altre toccate tra i due. E' molto semplice: uno dei punti fondamentali del simracing, che lo contraddistingue e rende diverso dalla realtà della pista, è la mancanza di "paura". Il pilota sa bene che, anche con uno spaventoso incidente, non rischierà la vita, non si farà nulla e soprattutto non avrà costosi danni da pagare al team! Di conseguenza nelle gare virtuali bisogna essere molto severi con i piloti, far capire che l'atteggiamento, correttezza e comportamento in pista (virtuale) devono essere gli stessi della realtà. Altrimenti una testa calda (e fra i piloti ce ne sono....) non solo rovinerà lo show, ma rovinerà tutti noi appassionati.
  5. In attesa che i motori possano tornare ad accendersi, una grande novità è pronta a partire nel mondo della Formula X Italian Series. Scatterà infatti Domenica 5 Aprile la nuova FX Virtual Series, il primo campionato al simulatore che vedrà i veri piloti partecipanti alla Formula X e alla nuova competizione per vetture Turismo (ATCC) darsi battaglia in un'entusiasmante sfida online. Sempre in termini di comunicazione, non mancheranno inoltre i partner d'eccezione per chi volesse seguire le gare nel nostro Paese: tutti gli appuntamenti infatti godranno di una speciale copertura televisiva in diretta da parte di MS Motor TV (canale 228 Sky), nell'ambito di un accordo che verrà esteso anche alle gare reali della stagione 2020. Inoltre, le sfide virtuali saranno trasmesse anche sui consueti canali Social del campionato (pagina Facebook, canale YouTube e la grande novità Twitch) così come su quelli della testata giornalistica LiveGP.it. Il format del campionato prevede un appuntamento per ciascuna delle prossime quattro Domeniche: ognuno di essi sarà composto da prove libere, qualifiche e due manche di gara, la seconda delle quali vedrà i primi otto piloti in griglia scattare in posizione invertita rispetto all'ordine di arrivo di quella precedente. Sono già numerosi i protagonisti del campionato che hanno confermato la propria presenza al via: tra di essi lo spagnolo Ivan Machado Perez (campione Predator's Challenge 2018), Salvatore Liotti (campione Formula Promotion 2016), Francesco Atzori (vice-campione Predator's Challenge 2019) e Andrea Fontana, già campione del mondo Lamborghini Super Trofeo. Il campionato dedicato ai piloti reali rappresenta solo l'antipasto alla serie riservato ai sim drivers, il quale scatterà nel corso del mese di Aprile e vedrà le sfide online mettere in palio ogni 15 giorni la partecipazione ad una vera gara nell'ambito della FX Italian Series.
  6. Continua il lavoro di aggiornamento settimanale di iRacing: quest'oggi è stata resa disponibile la Patch 7 della build attuale. In questa patch, decisamente meno corposa delle precedenti, è stata resa disponibile l'intelligenza artificiale su due nuovi circuiti: Kansas Speedway (Ovale) e Michigan International Speedway. Inoltre è stata migliorata la stessa IA sul layout Grand Prix di Lime Rock Park, reso disponibile con la patch di settimana scorsa. Ecco di seguito il changelog completo. Commenti nel topic dedicato
  7. In questo periodo di quarantena forzata a causa dell’emergenza Coronavirus, tutti noi, appassionati di motori e corse, abbiamo passato un po’ di tempo con il nostro simulatore. Su Assetto Corsa, su rFactor 2, su F1 2019… oppure su iRacing, software americano che, ultimamente, sta diventando “di moda” visto che è utilizzato da quasi tutti i piloti professionisti per tenersi in allenamento quando non si trovano realmente in pista. Diverso concettualmente da tutti gli altri, iRacing propone una varietà di competizioni unica nel suo genere, organizzata sulla base di licenze progressive e sul famoso “irating”, con il quale (teoricamente) si può correre assieme a piloti del proprio livello, evitando i tradizionali massacri di vetture che si è soliti assistere su altri simulatori meno professionali. Ma qual è la storia di iRacing? Come funziona e come è possibile diventare dei buoni piloti all’interno della relativa community? IRACING: DALLE COSTOLE DELLA NASCAR iRacing.com Motorsport Simulations, l’azienda che gestisce questo simulatore, è nata nel 2004 in quel di Boston, in Massachusetts, grazie all’impegno di David Kaemmer, sviluppatore proveniente dal Papyrus Design Group e John W. Henry, come finanziatore del progetto. Il progetto originale si basava sul codice di partenza dell’ottimo NASCAR Racing 2003 Season, dal quale ha preso spunto in fatto di presentazione delle piste e di gestione delle vetture. Tutto il resto, dal motore grafico al tyre model, era nuovo di zecca, ma ha richiesto ben quattro anni di lavori prima di vedere definitivamente la luce. iRacing, infatti, è stato lanciato sul mercato solamente nel 2008, ma in poco tempo ha conquistato il cuore degli appassionati: il suo obiettivo, infatti, è quello di fornire una simulazione il più possibile realistica del motorsport a quattro ruote, con circuiti (in laser-scan), vetture e modelli fisici i più accurati possibili. Dal suo debutto ufficiale iRacing si è costantemente migliorato, introducendo nuovi contenuti e nuove features che lo hanno reso ancora più fedele alla realtà. Tra queste la transizione giorno/notte durante le gare endurance, la nuova fisica degli pneumatici (arrivate alla versione V7) che sono diventati molto complicati da portare in temperatura i primi giri e il nuovo sistema visivo dei danni, che ormai lascia ben poco margine di manovra quando, per esempio, si prende un cordolo ad alta velocità. IRACING: GARE OGNI ORA E CAMPIONATI UFFICIALI Oltre a ciò, iRacing si distingue da tutti gli altri simulatori per la sua raffinata struttura multiplayer, che permette a qualsiasi appassionato di poter correre online senza limitazioni di orario o di scelta in fatto di vetture e tracciati. Di base, infatti, iRacing offre la possibilità di gareggiare in formato 24/7, dal momento che i suoi server mettono a disposizione delle serie in cui le competizioni si tengono praticamente ogni ora. Questo vuol dire, per esempio, che se la nostra gara delle 15 non è andato come speravamo, potremo rifarci con quella delle 16, delle 17… e così via per ogni ora della giornata (anche di notte). In aggiunta, iRacing permette anche di allenarsi per conto proprio e di creare delle sessioni online private, facendo da “host” e gestendo in autonomia il proprio evento (al costo di 0,50$ all’ora). Ma non è tutto, perché iRacing viene definito come “The Original eSport Racing Game”, per il fatto che gestisce Campionati ed eventi speciali in cui i piloti partecipanti possono addirittura vincere dei premi in denaro. Il fattore “eSport”, in iRacing, è quindi incentivato, tra l’altro grazie a una vastissima scelta di vetture che si dividono fondamentalmente in quattro categorie principali: Road, Oval, Dirt Road e Dirt Oval. Tra queste troviamo le celebri NASCAR, in omaggio al titolo del 2003 da cui è nato, le mitiche Mazda MX5 Cup Car, le GT e le monoposto, ma anche i mezzi da dirt track e da rallycross. Insomma, ce n’è per tutti i gusti e per ogni livello di abilità alla guida. IRACING: SU ABBONAMENTO E CONTENUTI A PAGAMENTO Tutta questa qualità, come potete immaginare, si paga. E anche parecchio. Rispetto a titoli come Assetto Corsa, che prevede un costo iniziale al quale si aggiungono gli eventuali DLC, o come RaceRoom, che offre gratuitamente solo il software di base, iRacing richiede innanzitutto un abbonamento per poter usufruire dei suoi servizi. In sostanza questo può essere mensile (al prezzo di 13 dollari), trimestrale (33 $), annuale (110 $) o biennale (199 $), anche se durante l’anno i nuovi iscritti possono beneficiare di sconti che arrivano fino al 50% in meno rispetto al costo tradizionale. Con la sottoscrizione di base, tuttavia, si ottengono solamente le piste e le vetture iniziali per cominciare la scalata verso l’olimpo del motorsport virtuale… che, invece, richiede tutt’altro tipo di contenuti. Questi, ovviamente, non sono gratuiti, ma al contrario devono essere acquistati singolarmente. Ogni vettura aggiuntiva costa 11,95 dollari, mentre il prezzo di ogni singolo circuito varia da 11,95 a 14,95 dollari, a seconda della tipologia e del suo livello di utilizzo. Le spese, tuttavia, non sono finite qui, perché oltre al costo di base è necessario aggiungere anche un 22% di tasse per ogni singolo contenuto aggiuntivo. IRACING: LICENZE E SAFETY RATING, ATTENZIONE AI ROOKIE! Una volta sottoscritto un primo abbonamento, quindi, ci troveremo davanti un prodotto fondamentalmente incompleto, ma comunque perfettamente in grado di farci iniziare la nostra carriera di piloti virtuali. Che, per forza di cose, dovrà iniziare dalla categoria “Rookie”, la più temuta soprattutto per coloro che provengono da altri simulatori e hanno già una certa dimestichezza in fatto di guida virtuale. Prendendo come riferimento la categoria Road, dovremo obbligatoriamente scendere in pista con la Mazda MX5 Cup Car su circuiti come Laguna Seca, Okayama, Lime Rock Park e Summit Point. Da buoni piloti virtuali, ci verrà data una prima “patente”, che in questo momento coinciderà con la categoria che stiamo affrontando: Rookie, appunto. In aggiunta avremo anche un indicatore SR, acronimo di “Safety Rating” che evidenzierà la nostra correttezza in pista e la nostra pulizia di guida. Perchè proprio come nella realtà, iRacing privilegia uno stile di gioco il più possibile pulito, rispettoso delle regole e dei propri avversari in pista. Per migliorare, infatti, scordatevi gli “autoscontri” alla prima curva di Assetto Corsa o i “divebomb” di F1 2019: così facendo perderete punti e il vostro avanzamento rallenterà. Dopo la Rookie, infatti, vi aspetta la licenza D, che poi potrà diventare C, B, A… fino a quella professionistica, particolarmente ambita per partecipare ad alcune serie speciali, come quelle ad invito, o ad alcuni Campionati eSport tra i più prestigiosi del settore. IRACING: QUALCHE CONSIGLIO PER FARE CARRIERA Tutto dipenderà da come vi comporterete tra i cordoli in ogni singolo “weekend di gara” che disputerete, composto da 5 minuti di prove libere, 2 giri di qualifica e una gara breve su una distanza limitata. Nella categoria “Rookie”, tuttavia, la vostra vita non sarà così facile… Non tanto per il livello di difficoltà che incontrerete, il quale, invece, sarà appositamente tarato in modo da farvi correre (anche una volta ottenuta un po’ di esperienza e una patente superiore) con avversari del vostro stesso livello, ma semplicemente perché molti “piloti in erba” provano iRacing pensando di trovarsi su Crash Team Racing! Aspettatevi simdriver che vorranno vincere alla prima curva passando sopra a tutto ciò che si muove, oppure altri che, pur avendo pagato un abbonamento, preferiscono schiantarsi e rovinare la gara di altri piloti piuttosto che comportarsi come si deve. L’imperativo, in Rookie class, è quello di qualificarsi nei primi posti e… scappare via, verso il migliore risultato possibile. Così facendo riuscirete ad innalzare il vostro Safety Rating dal valore iniziale di 2.50 fino a quota 3, necessaria per ottenere la licenza D e passare di categoria. Qui sbloccherete diversi Campionati interessanti, come il BMW 12.0 Challenge (sulle M8 GTE a setup fisso) e il Pure Driving School Formula Sprint, il quale vi permetterà di scendere in pista con le Dallara F3 anticipando la relativa serie ufficiale che, invece, troverete con la licenza C. Altre serie molto famose sono la Skip Barber Race Series, la VRS GT Sprint Series, l’IMSA Sportscar Championship e il Radical Racing Challenge C, per accedere alle quali dovrete, in ogni caso, aver maturato un po’ di esperienza alla guida. Più proseguirete nella vostra carriera più incontrerete piloti corretti, ma resta il fatto che, ogni tanto, l’errore in pista ci può stare, anche tra i più navigati. Fortunatamente iRacing pone un limite alle “peripezie” in pista, grazie a un sistema di rilevamento di comportamenti scorretti attraverso le famose “X”. Di cosa stiamo parlando? Ogni volta che usciremo di pista otterremo un ammonimento con 1X, ogni volta che andremo in testacoda ci verrà assegnata una penalità 2X, mentre in caso di contatto con altri piloti la penalizzazione sarà di 4X, quindi molto più severa. Il tetto massimo varia da Campionato a Campionato, ma in ogni caso siamo di fronte a un sistema che premierà la condotta dei guida dei piloti più corretti e puliti. IRACING: NE VALE LA PENA? A conti fatti, sembra proprio che iRacing sia il simulatore più professionale che si possa trovare in circolazione. Un titolo che premia i valori fondamentali del motorsport, limitando tutti quei comportamenti che, in un server tradizionale su Assetto Corsa o F1 2019, porterebbero un simdriver alla disperazione. Il simulatore americano, tra l’altro, sposa la necessità di tutti quei piloti di potersi allenare quando meglio si crede, senza essere costretti a rispettare un orario predefinito (per lo più serale) che in alcuni casi mal si adatta alle esigenze di ogni singolo partecipante. La varietà di vetture, piste, serie ufficiali e Campionati assieme a un sistema con il quale si può partire dal “fondo dello schieramento” con la Rookie class per arrivare ai “piani alti” della guida simulata rende il tutto estremamente intrigante, anche per chi, finora, si è limitato a guidare sempre la stessa tipologia di vetture. Contando su un motore grafico recentemente rivisto con nuove features e una fisica al volante tra le più realistiche attualmente in circolazione (aiutata da vetture e circuiti riprodotti nei minimi dettagli), iRacing può diventare la risposta che tutti i simdriver stavano cercando da tempo. Sempre che si voglia investire una certa somma di denaro per iniziare questa nuova, appassionante, avventura. Una volta individuata la vettura (o le vetture) che si vuole utilizzare durante le quattro stagioni che contraddistinguono un anno di iRacing (ognuna delle quali suddivisa in 12 settimane dove si cambia circuito una volta ogni sette giorni), la grande spesa da effettuare sono i circuiti, necessari per entrare in lizza per un posto di prestigio nel Campionato di nostro interesse. In questo, fortunatamente, la community è arrivata in soccorso grazie ai “track poll”, cioè a dei sistemi di votazione che si tengono sul forum del simulatore americano e che danno la possibilità di scegliere, stagione dopo stagione, quali sono i circuiti che andranno a comporre la nostra serie preferita. Quando la lista in questione sarà definita, si potranno trovare delle tabelle dedicate con le quali confrontare i vari circuiti che sono stati utilizzati durante le stagioni, in modo da capire quali saranno quelli che comporranno i Campionati successivi. Tramite questi “track rotation” potremo facilmente programmare i nostri acquisti, senza per forza comprare i vari circuiti uno alla volta. Ecco, il fatto di affrontare tali spese (assieme all’immancabile abbonamento) può essere l’unico fattore da indurre un appassionato dal non provare l’esperienza offerta da iRacing. Le alternative, tuttavia, sono poche: il “league racing” su altri simulatori… oppure il Sim Racing System di Assetto Corsa, che però pecca in varietà delle competizioni, completezza delle serie organizzate… e professionalità dei piloti che vi corrono. Se volete qualcosa di più del “solito” simracing a cui siete abituati, date una chance ad iRacing: non vi deluderà!
  8. Giulio Scrinzi

    Qual è il miglior simulatore di Formula 1?

    L’emergenza Coronavirus che stiamo vivendo ormai da due mesi ha fatto emergere il mondo del simracing come mai fatto prima d’ora. Gare online, Campionati, eventi speciali e chi più ne ha, più ne metta: tra le serie ufficiali non possiamo non menzionare quelle organizzate dall’universo della Formula 1, che fin dall’annullamento del Gran Premio d’Australia a marzo si è dato da fare per continuare il proprio show… sul grande e piccolo schermo. Prima ci ha pensato il Veloce eSport team a dar fuoco alle polveri, un ruolo che successivamente è stato incarnato anche dalla serie ufficiale della F1 con le Virtual Grand Prix Series. Ovviamente il software utilizzato per queste gare è il tanto amato/odiato F1 2019, che prossimamente sarà sostituito dal suo successore F1 2020. Un prodotto firmato Codemasters che negli anni ha saputo far divertire migliaia di appassionati, ma che agli occhi di molti piloti professionisti è considerato distante anni luce da alcuni dei più simulativi software attualmente in circolazione. Il dito di tale affermazione è puntato in special modo alla fisica di gioco, troppo arcade e poco incline a soddisfare i puristi del settore. A questo punto la domanda sorge spontanea: esiste un’alternativa concreta a F1 2019 tra tutti i simulatori oggi disponibili? ASSETTO CORSA: RACE SIM STUDIO, QUALITÀ AI MASSIMI LIVELLI Per rispondere a questa domanda iniziamo ad analizzare ciò che propone attualmente il mercato del simracing, cominciando dal sempreverde Assetto Corsa. Il titolo firmato Kunos Simulazioni propone di base alcune monoposto da Formula 1, gran parte targate Ferrari: la mitica F2004 di Schumacher e Barrichello, la 312T di Niki Lauda, ma anche le più recenti F138, SF15-T e SF70H. Assieme a queste trovano spazio altri modelli sapientemente realizzati, tra cui la Tatuus FA01 (o Formula Abarth), le Lotus Exos 125 (replica delle F1 motorizzate V8 del 2012) e la 98T, con livrea John Player Special in onore di Ayrton Senna. Assetto Corsa, tuttavia, è ben conosciuto per la grande quantità di mod con le quali è possibile arricchirlo, un mondo che in fatto di monoposto è dominato dalla qualità dei lavori firmati Race Sim Studio. Tra questi i più importanti sono rappresentati sicuramente dalla famiglia delle Formula Hybrid, oggi capeggiate dall’ultimo modello, quello del 2020, che è accompagnato dalla proposta futuristica per la stagione 2021. A livello di fisica niente è comparabile a queste vetture, capaci di far vivere al pilota che le guida un’esperienza in pista davvero unica. Sempre facendo riferimento al mondo F1 e monoposto, possiamo citare anche la splendida Formula 2000 V10, fedele replica della Ferrari F1-2000 di Michael Schumacher, così come le varie Formula 2 e Formula 3 che rappresentano la porta d’ingresso al Circus iridato. Ognuna di loro ha le sue peculiarità e, su Assetto Corsa, va guidata con rispetto e dedizione, proprio come nella realtà: in questo modo, sapranno regalarvi tanta soddisfazione e ore di divertimento. Tuttavia, il titolo Kunos Simulazioni non è stato studiato appositamente per rappresentare le peculiarità di una gara (o, più in generale, di un Campionato) di Formula 1. I veri problemi, infatti, sorgono quando si vuole tentare di far scendere in pista queste vetture una contro l’altra su un dato circuito e in determinate condizioni. Per quanto riguarda le piste, bisogna affidarsi ancora una volta a componenti di terze parti, che possono variare molto in fatto di qualità e fedeltà nella loro rappresentazione rispetto alle controparti reali. Passando alle condizioni simulate, tutto dipende dalla combinazione di auto-circuito prescelta: Assetto Corsa, purtroppo, tende a non garantire una simulazione davvero consistente quando si aumenta troppo la difficoltà in termini di velocità e aggressività dell’IA, che in tanti, troppi casi, può risultare o troppo lenta… o eccessivamente veloce, al punto da terminare la propria corsa nella ghaia o contro le barriere di protezione. L’unica soluzione in questo senso si può trovare nelle competizioni online: le monoposto su Assetto Corsa, tuttavia, sono utilizzate quasi esclusivamente nel “league racing”, per cui a meno di non impegnarsi seriamente in un Campionato vero e proprio, è molto difficile trovare dei server tradizionali dove scendere in pista con queste splendide, quanto ingiustamente poco apprezzate, vetture… Sempre che non vogliate accontentarvi del contenuto di base. RFACTOR 2: POCHI CONTENUTI MAL IMPLEMENTATI Passiamo a un altro “mostro sacro” della simulazione su quattro ruote: stiamo parlando di rFactor 2, che da sempre è apprezzatissimo per la sua fisica in-game al punto da essere utilizzato, nella sua versione professionale, da alcuni team reali nel mondo del motorsport. Il modo in cui è replicata la dinamica di flessione del telaio di una vettura, assieme al funzionamento delle gomme in ogni parte di un circuito lo rendono estremamente appetibile per tutti i puristi del settore… ma come se la cava in fatto di monoposto di Formula 1? Il contenuto originale messo a disposizione dallo Studio 397, per quanto estremamente curato e vicino alla sua controparte reale, è in realtà piuttosto scarno e ormai in circolazione da troppo tempo. La vettura più recente è la ISI Formula 2012, recentemente utilizzata nella competizione ufficiale “The Race All-Star Esport Battle”, affiancata dai modelli storici della McLaren come la M23 di James Hunt, la MP4/8 di Ayrton Senna e la MP4/13 di Mika Hakkinen. Oltre a queste, ancora una volta bisogna affidarsi ai mod di terze parti, che tuttavia su rFactor 2 sono decisamente meno curati rispetto a quelli che troviamo su Assetto Corsa. Tranne alcune eccezioni, come le F1 del 1991 realizzate dal gruppo ASR Formula, i contenuti third-party per il simulatore dello Studio 397 soffrono di alcuni problemi di implementazione, non tanto a livello di fisica di gioco (in questo, ormai, tutti hanno raggiunto uno standard qualitativo più che buono), ma piuttosto in termini di utilizzo offline. Come su AC, anche su rF2 queste mod difficilmente riescono a funzionare bene quando si tenta di effettuare una gara in singleplayer, per via di un’IA poco curata che sminuisce l’intera esperienza di guida. In questo senso, di nuovo l’unica alternativa è cimentarsi nelle competizioni online, ancora più rivolte verso il “league racing” di quelle disponibili sul rivale prodotto da Kunos. Un open server con delle F1 su rFactor 2? Un miraggio di questi tempi. IRACING: MEGLIO ORIENTARSI SULLE FORMULE MINORI Il terzo simulatore che prendiamo in considerazione è il famosissimo iRacing, apprezzato dalla community e da molti piloti professionisti per la sua consolidata struttura online, che propone gare a cadenza regolare praticamente ogni ora. Non solo, queste competizioni sono regolamentate da un safety rating che permette di correre contro avversari del proprio livello, un punto a favore che premia la correttezza e la pulizia in pista piuttosto che la foga di vincere a tutti i costi. In fatto di monoposto di Formula 1, però, iRacing non riesce ad arrivare al livello dei suoi rivali. Per la cronaca, sul simulatore americano ci sono solo quattro vetture della classe regina: le classiche Lotus 49 e 79 e le più avveniristiche Williams FW31 e McLaren MP4/30. Stop. Ben poca cosa rispetto a quanto offerto, per esempio, da Assetto Corsa. Tra l’altro, ci troviamo di fronte a contenuti (a pagamento) che è possibile utilizzare online solo da aver fatto tutta la gavetta dalla Rookie class fino alle “patenti” più prestigiose. A rincarare la dose, queste vetture sono tutt’altro che semplici da guidare: in particolare le due monoposto più moderne, nervose e poco amichevoli anche dopo aver passato ore a trovare il setup corretto. Insomma, la F1 su iRacing è tutt’altro che popolare, oltre che poco accessibile per chi è abituato a utilizzare una monoposto di questo tipo fin da subito. Al contrario, iRacing propone delle invitanti alternative in fatto di auto a ruote scoperte mettendo a disposizione, per esempio, le più semplici Dallara F3, che da qualche mese sono anche protagoniste di un Campionato dedicato a cui si può partecipare con la licenza di classe D, quella che si ottiene subito dopo aver fatto i conti con gli avversari della categoria Rookie. Si chiama “Pure Driving School Formula Sprint” ed è una serie a setup fissi che, oggigiorno, è molto popolare, nonché divertente. Oltre a ciò, iRacing porta in scena anche le Formula Renault (2.0 e 3.5), le Skip Barber Formula 2000 e le Pro Mazda, tutte monoposto con le quali è possibile correre dopo aver ottenuto la relativa licenza. Certo, le gare organizzate in questi Campionati sono molto distanti da quelle di F1, ma sta il fatto che il divertimento e la competizione in pista di cui sono capaci sono sicuramente di alto livello. RACEROOM E AUTOMOBILISTA: FOCUS SULLE EMOZIONI Gli ultimi due simulatori da noi presi in considerazione sono, da una parte, RaceRoom Racing Experience, e dall’altra il famoso Automobilista, che recentemente si è evoluto nel suo secondo capitolo chiamato AMS 2. Entrambi condividono lo stesso intento nel replicare il mondo della Formula 1: proporre alcuni dei modelli più iconici mettendoli a disposizione dei propri appassionati e facendo leva in special modo sul lato “emozionale” che deriva dalla loro guida. RaceRoom, per l’appunto, propone essenzialmente due tipi di monoposto: la Formula X17, che è una F1 del 2017, e le Formula 1 degli anni ‘90, declinate nelle varie motorizzazioni dell’epoca (V8, V10 e V12). A livello di circuiti, invece, questo simulatore (gratuito di base ma poi a pagamento a seconda dei contenuti che si vuole utilizzare) si basa sulle vetture da turismo, per cui l’ambiente in cui le monoposto disponibili devono interfacciarsi è certamente molto lontano da quello che noi conosciamo attraverso i titoli della Codemasters. Sulla stessa lunghezza d’onda si piazza Automobilista: questo simulatore sud-americano fonda le proprie origini su vetture e circuiti di stampo brasiliano, anche se tra le sue fila possiamo trovare alcune delle monoposto più gloriose della storia del Circus iridato. Tra queste le Formula Vintage e Retro, la Formula Classic degli anni ‘80, la Formula V10 del 2001, la Formula Reiza (replica dei V8 del 2013) e le più recenti Formula Extreme e Formula Ultimate, motorizzate con propulsori turbo-ibridi. Assieme a queste, il nuovo capitolo AMS 2 propone anche altri modelli, come quelli caratteristici dei primi anni ‘90, che rendono l’offerta complessiva davvero appetibile per tutti gli appassionati più nostalgici. Come RaceRoom, tuttavia, l’esperienza in pista è molto, molto diversa da quella che siamo abituati a vedere su F1 2019, che in sostanza replica in tutto e per tutto ciò che succede in un weekend di gara del Circus iridato. Aspettiamoci gare più semplici, ampiamente modificabili a seconda delle proprie preferenze ma comunque meno autentiche di quelle reali. Se però ci brillano gli occhi a vedere e sentire una F1 storica di una certa epoca, questi due simulatori possono diventare ben presto i nostri titoli preferiti. CONCLUSIONE All’inizio dell’articolo eravamo partiti con una domanda: esiste un’alternativa concreta a F1 2019 tra tutti i simulatori oggi disponibili? Credo che la risposta, a questo punto, l’avete già capita. A meno di “accontentarsi” di tutta una serie di compromessi e differenze, il titolo della Codemasters rimane ancora un caposaldo inavvicinabile in termini di fedeltà nella rappresentazione di un weekend, o più in generale, di una stagione del Circus iridato. Assetto Corsa, Automobilista e tutti gli altri riescono esclusivamente ad avvicinarsi a una rappresentazione “verosimile” della Formula 1, tramite vetture generiche che possono essere personalizzate con le apposite skin. Le competizioni che è possibile allestire, inoltre, sono altrettanto vaghe, certamente prive di tutti quegli aspetti regolamentari che solamente F1 2019, da videogioco ufficiale del Grande Circo della Velocità, è in grado di offrire. Più nello specifico, i titoli che abbiamo chiamato in causa in questo articolo sono capaci di replicare bene le sessioni di pratica con una vettura da Formula 1, le quali alla fine si traducono nel tanto amato/odiato hotlapping che, come ben sappiamo, non è vero “racing”. Quindi, a questo punto, non possiamo fare altro che rendere onore a quanto è riuscita a fare Codemasters in questi anni, regalandoci un titolo fedele alla realtà e altamente godibile da una vasta platea di piloti virtuali. I puristi del settore potranno anche storcere il naso, ma in fin dei conti questa è la pura, incontestabile, realtà.
  9. Con un video su YouTube iRacing annuncia l'arrivo del nuovo sistema di danni sulla ARCA Menards Chevrolet, prima conosciuta come K&N Chevrolet Impala. La vettura è utilizzata nella NASCAR iRacing National Series in Classe D ed è la prima vettura su ovale che riceverà questo importante aggiornamento.
  10. It’s that time of year again—go twice around the clock in the Green Hell with the 2020 Nurburgring 24H Powered by VCO! Take the wheel of some of iRacing’s most popular sports cars in four classes and team up with drivers from around the world to conquer the famed Gesamtstrecke layout of the Nurburgring. This year’s Nurburgring 24H Powered by VCO will kick off on Saturday at 1:00 GMT (Friday, 9PM ET) and 13:00 GMT (Saturday, 9AM ET). Coverage of the top split will be provided by Radio Le Mans and RaceSpot. The full list of cars competing is as follows: GT3: Audi R8 LMS, Ferrari 488 GT3, Mercedes AMG GT3, BMW Z4 GT3 CUP: Porsche 911 GT3 Cup GT4: Porsche Cayman GT4 TCR: Audi RS 3 LMS TCR
  11. Non si fermano gli aggiornamenti di iRacing, divenuti ormai settimanali: è stata rilasciata oggi la Patch 5 della build attuale. BETA UI Viene aggiornata la UI in beta soprattutto per quanto riguarda la sezione dedicata alla IA e ai campionati con la IA, con le pagine che adesso mostrano più informazioni e sono organizzate meglio. Trusted Spotter E' stata aggiunta una nuova funzione al servizio: il trusted spotter. Si può scegliere qualunque utente dalla lista amici e dargli il ruolo di trusted spotter, questo permette allo spotter di potersi unire al giocatore in ogni sessione senza bisogno della password crew Controllo condotta in qualifica E' stato aggiunto al simulatore un nuovo sistema per impedire comportamenti fraudolenti e irrealistici durante le qualifiche al fine di ottenere un ingiusto vantaggio. Gli ufficiali di gara si aspettano che un pilota esca dai box, aumenti la sua velocità in maniera abbastanza veloce e completino i giri di qualifica in maniera controllata e puntuale. Il nuovo sistema mostra una prima bandiera nera arrotolata in caso rilevi che il pilota non sta rispettando le aspettative, se il comportamento si protrae verrà mostrata una bandiera nera e il pilota verrà squalificato dalla sessione di qualifica. Tornare ai pit, uscire dalla vettura e completare il giro resetteranno la bandiera nera arrotolata ma il warning resta: una seconda infrazione e si verrà squalificati. Al momento questo sistema verrà usato in sessioni ufficiali di campionati di alto livello e sarà possibile utilizzarlo solo su tracciati asfaltati Race Control Sono stati aggiunti due nuovi comandi per gli admin: "!gridset N" e "!gridstart". Quando comincia il countdown per la griglia con il primo comando l'admin può decidere quanti minuti di countdown ci saranno e con il secondo comando si può far terminare immediatamente il countdown Caution Do Not Count E' stato sistemato un problema con le auto che finivano sotto di un giro durante la formazione del Pace Field Auto Aggiornato il consumo di carburante delle GT3 Commenti nel topic dedicato Disponibile da oggi anche la patch numero 6, con vari bugfix e la IA implementata anche per il circuito di Lime Rock Park.
  12. Potete ammirare qui sotto un nuovo e spettacolare video di confronto fra la realtà della pista e la simulazione: in particolare il paragone diretto è fra la Ford GTE di iRacing e la sua controparte reale, sul bellissimo circuito americano di COTA.
  13. L'emergenza Covid19 ha portato, in queste settimane, tantissimi piloti reali a divertirsi, allenarsi e competere con i simulatori di guida. Proprio in questi giorni, grazie al suo canale Youtube, abbiamo scoperto fra i simdrivers più appassionati Alex Fontana, che non è sfuggito alle nostre domande! Cominciamo naturalmente dalla presentazione: chi è Alex Fontana? ALEX: Sono un ragazzo di 27 anni con padre svizzero (ticinese) e madre greca. É infatti proprio sull'isola di Rodi, in Grecia, che all'età di tre anni e mezzo ho guidato per la prima volta un Go-Kart. Da quel giorno, non ho mai smesso. Una esperienza notevole sulla pista reale, prima in monoposto e poi negli ultimi anni con le vetture GT. Mi ritengo fortunato del percorso fatto in questi anni. Nelle stagioni in monoposto ci siamo confrontati con entourage appoggiati politicamente, milionari, figli d'arte... Ovviamente tantissimi piloti meritevoli e talentuosi, ma sicuramente anche con un supporto politico e finanziario che io ed i miei piccoli sponsor non potevamo raggiungere. Sono quindi orgoglioso dei traguardi raggiunti perché sono arrivati con le nostre forze. Come mai nel 2016 il passaggio alle GT, correndo persino nel campionato in CIna? Ero arrivato ad un punto della carriera in cui dovevo prendere una decisione. Il Lotus F1 Junior Team non esisteva più e di conseguenza persi il 50% del budget a disposizione. I miei piccoli sponsor non potevano portarmi oltre e quindi in extremis trovai un sedile a basso costo per ripetere la GP3. Il team era in grave difficoltà economica e manageriale e andammo tutti e tre molto male. Non fosse stato per la chiamata a Monte Carlo in World Series 3.5, il debutto in Formula E e i test in GP2 sarebbe stato un anno da dimenticare. A quel punto decisi che se avessi voluto vivere di automobilismo avrei dovuto fare un salto nel vuoto, e così ho fatto. La guida di una monoposto è molto diversa da una GT, hai avuto particolari difficoltà nel passaggio di categoria? Molti, nel 2016, poiché le differenze sono grandi ed ebbi solo 2 giorni di prove dividendo l'auto con altri due piloti. Il trasferimento del peso e l'ABS in frenata richiedono un pò di tempo. Da quanto tempo hai cominciato ad utilizzare il simulatore di guida? Ho iniziato nel 2016, anche se nel 2018-2019 non l'ho usato in quanto fossi spesso in quello del tempo. Solo negli ultimi mesi ho ripreso seriamente, un pò prima dell'inizio della quarantena (per fortuna!). Quando hai iniziato col simulatore, hai avuto particolari difficoltà? Il periodo iniziale di adattamento, che normalmente hanno tutti, è stato faticoso o lungo? Ci vuole sempre del tempo ed ancora non sono arrivato alle performance dei migliori. Credo che per quel tipo di guida ci vogliano almeno 4-5 ore al giorno di pratica. La prima regola é guidare come una macchina vera e concentrarsi sugli oggetti distanti nello schermo, non sui primi metri percorsi davanti al cofano. Lo si fa anche nella realtà, ma nel simulatore la mente si confonde perché gli schermi sono subito davanti a te. Sappiamo che un pilota, sull'auto vera, guida principalmente "con il corpo", sentendo le forze G, gli spostamenti di carico, la perdita di grip delle gomme e cosi via. La forza G al simulatore non c'è: come fa il pilota reale? E' un'osservazione molto corretta e infatti ad oggi questo presenta uno dei principali problemi dei simulatori. Innanzitutto credo bisogna lasciarsi andare ed immedesimarsi dentro la macchina, il momento. Per me questo significa spegnere le luci (le accendo solo per i filmati), avere gli schermi completamente attorno a me, l'audio nelle cuffie e lasciarmi trasportare dalle immagine e i suoni, finché mi sento dentro l'auto quasi per davvero. Poi, un pedale e uno sterzo di alto livello danno più feedback, quindi sebbene sappia che si possa essere veloci anche senza, per me sono indespensabili per sentirmi a mio agio. L'unica cosa a disposizione del simdriver per capire il mondo virtuale e la propria vettura è il famigerato force feedback al volante: ti sei dovuto abituare? Hai avuto difficoltà? Come hai regolato il force feedback? Ho avuto dei consigli da altri amici per le impostazioni di base Fanatac (le trovate sul Fanatac forum, sono disponibili a tutti). Poi, all'interno di iRacing ho applicato il 2.4 di force feedback (prevalentemente GT3/GTE/TCR/Nascar. Bisogna trovare il valore che a livello personale sia sufficientemente forte ma non impedisca la rapidità di movimento per contrastare la perdita di aderenza della vettura. Secondo te è vero che, allenandosi con costanza, il simulatore può dare quel "qualcosa in più" al pilota reale? E che cosa in particolare? Può dare il giusto mindset. La guida in pista é fatta di automatismi e ritmo. Le misure dello spartito sono gli apex delle curve, le note sono le marce e le frenate. Con il Simulatore puoi immergerti all'infinito tra una gara vera e l'altra, per smorzare un pochino la ruggine nelle lunghe attese. Hai mai provato un simulatore dinamico? Si, da Dallara, Lotus F1 e Bhaitech ed Emil Frey. Quello Dallara non ha rivali. Se fatti bene, sono fantastici. Ma quelli più accessibili al pubblico privato sono comunque costosi e non ne valgono ancora la pena. Meglio un ottimo statico che un dinamico da fiera. Ti sei creato una postazione di guida su misura? Con quale periferiche? Da sempre collaboro con Sparco e ho anche un appoggio da fanatec. Il mio set up consiste nel frame Sparco Evolve con sedile Ergo, volante F10 Sparco o versione Nascar a dipendenza, podium DD2 e pedaliera V3 con dumper kit e doppia molla aggiuntiva. La piattaforma e il supporto dei tre schermi é customizzata da una falegnameria, ai tempi mio sponsor, in materiale composito. Gli schermi sono dei Samsung da 55 pollici curvi. Secondo te in quale misura e come delle periferiche di fascia alta sono utili ed aiutano il pilota al simulatore? Aiutano tantissimo i piloti veri, perché cercano qualcosa che conoscono. Chi non ha guidato un auto vera non sa bene cosa aspettarsi e con la pratica può ovviare a queste mancanze. Una postazione e periferiche al top in quale misura secondo te contribuiscono a migliorare le performance in pista virtuale? Dovrei fare delle prove, non posso dirlo per certo. C'é chi dice che aiutino e chi no. Ritengo che se mettessimo lo stesso pilota con le stesse ore di pratica su quella semplice o quella speciale, andrebbe meglio con quella speciale. Se non dovesse andare meglio, il suo feedback sulla macchina e set up sarebbe comunque sicuramente più accurato. Pensi che il talento del pilota sia più importante dell'avere un super simulatore? Assolutamente si. Quanto tempo si allena Alex Fontana al simulatore e quanto, secondo te, l'allenamento influisce sulle performance? Dipende. Mi alleno per me stesso prima degli eventi, specialmente se debba passare da GT a turismo o viceversa. Ultimamente faccio molte gare con altra gente perché mi manca la competizione. Segui un programma specifico per allenarti al simulatore? Dipende dal mio obbiettivo. Ora ho l'obbiettivo di partecipare al campionato Euro Nascar esport su iRacing. Devo capire l'auto e rifarmi i set up da zero, quindi almeno un'ora al giorno testo sulla stessa pista solo set up. Utilizzi la telemetria per analizzare i tuoi giri e le tue prestazioni? No. Sarebbe utile confrontarla con un pilota vero, infatti a volte spio quelli veloci guardando il loro on board. Ma preferisco auto correggermi, é un ottima dote da sviluppare per la realtà quando i test ed il tempo sono pochi. Lavori tu stesso sul setup della vettura o chiedi "aiuto" al tuo ingegnere di pista? Lavoro io stesso, ma di frequento chiedo pareri ad ingegneri per capire la loro visione ed imparare qualcosa. Quanto tempo passi a lavorare sull'assetto? Dipende, ultimamente volevo fare tante gare e andavo con set up già fatti da altri team e mi divertivo. Ora preparandomi per la Nascar faccio solo set up per conto mio. Riesci a sentire il feeling giusto con la macchina dopo aver fatto una modifica al setup? Subito dopo 4-5 curve. Con un'auto con setup standard, allenarsi per ore e con metodo ti può far migliorare anche di mezzo secondo? Anche di più. Al simulatore manca, ovviamente, la paura, sia quella di farsi male che quella di far danno, tu cosa ne pensi? Penso che se vi fosse la paura a quest'ora avrei 6000 punti di irating. Fa parte del gioco. Ci sono molti sim racer molto più bravi di me, ma forse molti di loro neanche dopo dieci anni raggiungerebbero la mia velocità in pista. Non per tecnica o talento, per quel brivido lungo la schiena quando devi tenere giù per fare il giro secco e non sei sicuro che verrai fuori dall'altra parte della curva. Sull'auto vera la paura invece si fa sentire, fa anche alzare il piede dal gas, ma è vero che un pilota pensa di più ai danni che non al proprio pericolo fisico? E' vero. La mia paura é quella di sbagliare, non lo perdonerei a me stesso. Se pensi al dolore fisico hai perso in partenza. Un pilota reale, contro un simdriver, al simulatore, lo si nota spesso a livello di esperienza, più che di tempi sul giro: come difendersi, quando è il momento giusto di attaccare, mettere pressione ecc... E' anche il tuo caso? Confermo. Le gare che ho vinto erano sempre partendo in seconda, terza, quarta fila. L'auto reale è ovviamente molto faticosa a livello fisico, mentre il simulatore assai meno, ma molti dicono che il sim sia molto più faticoso della realtà a livello mentale e di concentrazione: tu cosa ne pensi? Anche la realtà lo é, ma hai più appigli per rimanere li con la testa. Gli odori, la temperatura, l'aria... Ecc. Nel simulatore spesso non riesci più a rimanere lì con la testa. Molti piloti reali dicono che l'auto vera è più semplice del simulatore, tu cosa ne pensi? Per un pilota vero é più difficile il simulatore, per un pilota sim racing sarà più difficile quella vera. Secondo te è vero che è più facile per un simdriver passare alla pista vera, piuttosto che il contrario? Credo che sia molto soggettivo. La risposta é diversa per ognuno di noi. Dai tuoi video, abbiamo notato che utilizzi iRacing, come mai questa scelta specifica? In realtà uso tutto. Ho tutti i software, perché mi piace avere ogni categoria ed ogni pista. I video per ora sono solo su Iracing perché la maggior parte dei piloti e pubblico era li, e lo conoscevo meglio. In futuro mostrerò anche altro. Quali sono secondo te le principali differenze tra iRacing e la realtà? Il più grande difetto di iRacing, ma anche degli altri, é il tyre compound. La scivolata della gomma a volte é imprevedibile e rende l'auto non molto realistica. In cosa eccelle in particolare iRacing? Format delle gare e campionati, danni e licenze. A volte ha bug e crash assurdi, ma la fisica delle gare é molto più realistica. Quando mi esce un bel sorpasso ad un pilota veloce é perché é stato studiato come nella realtà, e rivedendo i replay é un piacere vedere l'endling della vettura. Quali sono invece i grandi difetti o differenze con la realtà di iRacing? Come detto prima, non sono ancora al meglio sul compound della gomma. In iRacing preferisci qualche vettura in particolare? Amo la Corvette, i turismo e stock car. In GT3 la AMG perché la uso nella realtà. Stai costruendoti una carriera simulata, partecipi a dei campionati in iRacing? Ho partecipato al campionato per divertimento Quarantine Cup di Mirco Bortolotti e Robert Van Husen e inizierò l'Euro Nascar. Conosci molto bene il mondo al di fuori della vettura, il paddock reale, cosa ne pensi della community di appassionati che ruota intorno al simracing? Nella realtà non é tutto rose e fiori, ma sono piuttosto perplesso riguardo a dei litigi che vedo nella community italiana (l'unica che conosco). Francamente vedere sim racer che si insultano a vicenda sui social tra un team e l'altro mi lascia veramente perplesso e dispiaciuto. Ti ringraziamo per la disponibilità, ti aspettiamo sul forum di DrivingItalia e, casomai, anche in qualche gara o campionato online! Quando volete! Ci vediamo in pista!
  14. Dopo che Darrell "Bubba" Wallace ha visto scappare via i suoi sponsor a causa di un linguaggio ed insulti non proprio da professionista, nel corso di una gara virtuale su iRacing, un altro pilota reale della Nascar subisce la mannaia della squalifica, sempre a causa di fatti accaduti in ambito simracing. In America a quanto pare, stanno prendendo l'esport terribilmente sul serio! Kyle Larson, durante le prove libere della “Monza Madness” su iRacing di domenica sera, dove erano presenti diversi piloti NASCAR Cup, ha perso il contatto vocale e nel tentare il ripristino si è fatto sfuggire un poco felice "Riesci a sentirmi? Ehi, negro...". Come si sa, il termine negro negli Stati Uniti è considerato la peggior offesa che si possa dire alle persone di colore, ed immediatamente è stato fatto notare, sempre via radio, al pilota della Chip Ganassi Racing che lo avevano sentito tutti gli spettatori della gara. Larson è stato immediatamente sommerso di insulti e rimproveri sul web, ma è stato anche peggio scoprire, post gara, quali provvedimenti avevano deciso di prendere la NASCAR, Ganassi, iRacing e il suo sponsor Credit One Bank. "La NASCAR ha reso diversità e integrazione una priorità e non può tollerare il tipo di linguaggio utilizzato da Kyle Larson durante l'evento di iRacing domenica sera. Le nostre linee guida per la condotta dei partecipanti sono chiare al riguardo e le applicheremo in maniera molto rigida per mantenere la nostra base di fan e per il bene del settore", è stata la nota del campionato Nascar. Chip Ganassi Racing: "Siamo molto dispiaciuti per quanto ha detto Kyle l'altra sera nell'evento di iRacing. Le parole che ha scelto di utilizzare sono offensive ed inaccettabili. In questo momento abbiamo deciso di sospenderlo dalle attività, senza stipendio, portando avanti la questione con le parti interessate". Infine la botta di Credit One Bank: "Denunciamo un linguaggio altamente offensivo utilizzato da Kyle Larson durante l'evento di domenica di iRacing. Sosteniamo a pieno la decisione rapida presa da NASCAR e Chip Ganassi Racing di sospenderlo". Per concludere con iRacing: "Ci consideriamo una comunità delle corse che crea entusiasmo in tutto il mondo e abbiamo una rigida politica contro comportamenti e linguaggi offensivi. Quello di Kyle Larson utilizzato durante la diretta online è stato offensivo ed inappropriato, violando il nostro codice sportivo. Per questo abbiamo deciso di sospenderlo dalle nostre attività". Larson non si è fatto attendere con le scuse: "Voglio chiedere scusa, l'altra sera ho fatto un errore e ho pronunciato una parola che mai e poi mai dovrebbe essere detta, non ci sono scuse per questo - dice con un muso lunghissimo il 27enne californiano - Non sono stato cresciuto in questo modo e so che è una cosa terribile da dire. Mi dispiace tantissimo per la mia famiglia, i miei partner, la comunità della NASCAR e specialmente per tutti gli afro-americani. So che probabilmente ho fatto un danno irreparabile e lo riconosco. Voglio solo dire quanto sia dispiaciuto e spero che in questi momenti assurdi tutti stiano bene e al sicuro". Dopo Wallace e Larson, chi sarà il prossimo?
  15. Come fanno ormai praticamente tutti i piloti reali in questo periodo di quarantena, anche Alex Fontana, driver nel campionato VLN e nel GT in Cina, si sta dedicando full time al simulatore di guida, in particolare ad iRacing. Fra i numerosi filmati del simulatore americano, troviamo quindi anche quelli realizzati da Alex: un tutorial dedicato al Nurburgring Nordschleife, i segreti sul bilanciamento della frenata e come sfruttare al meglio una vettura a trazione anteriore. Buona visione!
  16. Da quando è partita l'emergenza Coronavirus, il simracing è balzato prepotentemente agli onori della cronaca, anche perchè una miriade di piloti reali si sono lanciati nelle competizioni virtuali, per divertimento, per allenarsi e per sfogare anche loro una gran voglia di motorsport. Fra questi, non mancano piloti professionisti molto noti, provenienti dalle principali categorie dell'automobilismo sportivo. In ambito Formula 1, "ragazzini" terribili come Max Verstappen o Lando Norris non rappresentano una novità per il mondo simracing, visto che già da tempo avevano capito ed apprezzavano le peculiarità di un mondo virtuale decisamente molto vicino alla realtà della pista. Naturalmente, con l'aumento di interesse, l'arrivo delle grandi masse di curiosi e spettatori ed uno spiegamento di forze incredibile da parte di stampa e televisione, una delle tipiche domande di rito per il nostro ambiente, si è immediatamente materializzata: quale è il titolo "migliore" per un pilota? In realtà, chi conosce anche poco il mondo simracing, sa bene che una domanda del genere non ha molto senso se non si considerano alcune variabili. E' bene quindi ricordarle, a beneficio di quelli che di simulazione ne sanno poco o nulla: qualsiasi gioco o simulatore di guida richiede diverse ore (se non giorni), nella fase iniziale, per prendere confidenza con le "sensazioni" che il mondo virtuale riprodotto riesce a fornire al pilota, interpretandole nel modo corretto. Bisogna abituarsi al feedback e, soprattutto se si è alla prima esperienza virtuale, bisogna anche abituarsi (e spesso non è facile, nè rapido) alla mancanza di movimento, di forze di accelerazione, alla mancanza di profondità, la ridotta sensazione di velocità e cosi via. il giudizio dipenderà parecchio dall'hardware a disposizione: guidare con un volantino da 100 euro non offrirà le stesse sensazioni dell'utilizzo di un volante direct drive da 1200 euro! Se una pedaliera di plastica potrebbe renderci impossibile la gestione del gas e ogni frenata diventerà un incubo, con una pedaliera professionale il pilota sarà in grado di guidare come farebbe nell'auto vera! Avrete già capito il senso... un giudizio sarà tanto più corretto, quanti più titoli avrà provato il nostro pilota, perchè le sue sensazioni saranno, per cosi dire, "tarate correttamente", avranno un ampio spettro sul quale poter fare confronto e di conseguenza si potrà esprimere in modo compiuto. Se per tutta la vita guido solo una FIAT Duna, penserò che sia l'auto migliore del mondo! E' rimasto alla storia il parere espresso molti anni fa da Jacques Villeneuve riguardo l'allora mitico F1 Grand Prix di Crammond: "E' un simulatore incredibile, uguale alla mia vera Williams!". ogni titolo che raggiunge gli scaffali, viene creato specificatamente per un target di pubblico: Super Mario Kart è si un gioco di "guida", ma nessuno si sognerebbe di paragonarlo a rFactor o F1 2019. Un gioco o sim di guida che sia, va analizzato perciò nel suo specifico contesto, non solo di mercato, ma anche temporale, in quanto un gioco uscito 5 anni fa, a parità di target, difficilmente potrà rivaleggiare con un titolo uscito oggi. Già nei giorni scorsi aveva fatto scalpore quanto detto da Verstappen, che si era rifiutato di correre la gara virtuale della Formula 1 con F1 2019: "E' solo un gioco, non lo conosco per niente - ha detto l'olandese - non solo non potrei vincere, ma farei solo una brutta figura. Preferisco concentrarmi solo su un simulatore come iRacing". Nelle ultime 24 ore, invece, hanno sollevato un polverone ancora più alto, le dichiarazioni di Lando Norris. Norris, in una chiacchierata con i suoi fan sui suoi profili social, ha voluto spiegare i pro e contro dei diversi giochi. Secondo il pilota inglese la F1 di Codemasters e Gran Turismo sono “troppo giochi arcade. Non guidi nulla che sia simile ad una macchina reale – ha spiegato Lando – iRacing è quello più simile ad un programma di simulazione, hai un feedback migliore attraverso il volante, in sostanza sembra più realistico. È più simile ad un simulatore in termini di come si sente la macchina attraverso il volante, i cambiamenti di setup e cose simili. Mentre F1 e Gran Turismo, in particolare Gran Turismo… Gran Turismo è terribile, non ha niente a che fare con un’auto, scivoli dappertutto. È spazzatura per questo motivo, ecco perché nessuno lo usa”. Rispondendo ad alcune domande su F1 2019, ha aggiunto: “Questo è il motivo per cui Max non ci gioca, perché non assomiglia ad un’auto reale. Mentre invece iRacing è un po’ più come una vera macchina. Se suggerirei F1 ai veri piloti? No, iRacing o rFactor“. Ricapitolando: Lando Norris lo troviamo solo su iRacing o rFactor 2 (intendeva quest'ultimo), Max Verstappen non compete in nessun torneo che non preveda l’utilizzo di iRacing, Charles Leclerc è quasi un maestro su F12019, mentre Esteban Ocon si cimenta spesso in Gran Turismo Sport. Insomma: il mondo è bello perchè è vario!
  17. A partire da venerdì 10 aprile, i migliori piloti di rallycross del mondo e una miriade di all-star di NASCAR, IndyCar, NHRA e molti altri combatteranno su iRacing nella Subaru iRX All-Star Invitational presentata da Yokohama. La leggenda degli sport Travis Pastrana, il quattro volte campione statunitense di rallycross Scott Speed e la superstar della FIA World Rallycross Andreas Bakkerud affronteranno le star del motorsport come Ron Capps, campione 2016 della NHRA Funny Car, tre volte vincitore della Mint 400 Justin Lofton, due volte Il campione della Supercross 450 Chad Reed e il campione del 2016 di Indianapolis 500 Alexander Rossi. Il campionato a sei eventi vedrà le gare svolgersi il venerdì a partire dalle 18:00 ET / 3PM PT. La serie prenderà il via con una visita a Hell Lankebanen in Norvegia, la più recente pista di rallycross di iRacing, e visiterà i suoi layout più popolari prima di tornare a Hell per il finale di stagione. I punti verranno tracciati per tutta la stagione, con un campione incoronato alla fine del torneo. I piloti saranno in competizione per una borsa da $ 10.000 che sarà donata in beneficenza per loro conto. I piloti che sono stati invitati a competere nella Subaru iRX All-Star Invitational presentata da Yokohama includono non solo i migliori talenti nel rallycross di tutto il mondo, ma anche un elenco di superstar da corsa di origini diverse come NASCAR, Formula Drift e Monster. L'elenco completo degli invitati è il seguente: Chris Atkinson, Nitro Rallycross Andreas Bakkerud, FIA World Rallycross Cabot Bigham, Nitro Rallycross Christian Brooks, US rallycross Lites e Formula 4 Ron Capps, NHRA Conor Daly, IndyCar Mitchell deJong, rallycross americano Tanner Foust, Nitro Rallycross Vaughn Gittin Jr., Formula Drift e Ultra 4 Colton Herta, IndyCar James Hinchcliffe, IndyCar Parker Kligerman, NASCAR Justin Lofton, camion dei trofei Conner Martell, US rallycross Lites Tyler Menninga, Monster Jam Travis Pastrana, Nitro Rallycross, Nitro Circus e American Rally Association Travis PeCoy, rallycross americano Chad Reed, Supercross Alexander Rossi, IndyCar Patrik Sandell, Nitro Rallycross Brandon Semenuk, American Rally Association Scott Speed, Nitro Rallycross Sami-Matti Trogen, FIA World Rallycross RX2 Ryan Truex, NASCAR Blake "Bilko" Williams, Nitro Circus e rallycross americano Subaru iRX All-Star Invitational presentato da Yokohama verrà trasmesso in streaming sulle piattaforme di social media di iRacing, con simulcast in streaming live sulle pagine di Facebook di concorrenti, squadre e sponsor. Per ulteriori informazioni su Subaru Motorsports USA, visitare www.subaru.com/motorsports. Per ulteriori informazioni su Yokohama, visitare www.yokohamatire.com. Per ulteriori informazioni su iRacing e per offerte speciali, visitare www.iracing.com.
  18. Seguendo la stessa linea intrapresa dalla Formula 1, dalla MotoGP e dalle più importanti serie internazionali del motorsport, anche il mondo del karting si sta adeguando a quanto sta accadendo nel mondo con la dilagante pandemia del Coronavirus. Dopo l'introduzione del Karting eSports Championship su rFactor 2, presto tutti gli appassionati delle ruote piccole potranno mettersi alla prova nel tentativo di conquistare un premio davvero prestigioso: un ticket di partecipazione alle Grand Finals 2020 in Bahrain della Rotax MAX Challenge, serie che porterà in pista il nuovissimo kart elettrico E20. Da sempre al vertice grazie alla qualità dei suoi prodotti, Rotax è pronta a fare il grande salto nel mondo del simracing e lo farà passando direttamente dalla porta principale... con la Rotax Simracing Challenge! Si tratta di un Campionato che prenderà il via il 27 aprile e si prolungherà fino al 3 maggio, utilizzando il noto simulatore americano iRacing. E dal momento che su quest'ultimo non sono stati ancora implementati i kart, la sfida che è stata organizzata richiederà una certa dose di abilità alla guida, perchè tutti coloro che vorranno partecipare dovranno scendere nell'abitacolo della difficile, quanto estremamente divertente, Skip Barber Formula 2000. Il format è il seguente: dal 27 aprile tutti i piloti partecipanti scenderanno sulla pista di Okayama con la "Skippy" in una tre giorni di qualificazioni dove si avranno 10 minuti di tempo per firmare il proprio giro più veloce. I 72 piloti più rapidi procederanno alla fase successiva con le Pre-Finali A e B, le quali saranno organizzate in una sessione di qualifica che precederà la gara vera e propria, sulla base di 14 giri. A questo punto i migliori 18 concorrenti avranno accesso alla finale, dove si dovrà disputare di nuovo una sessione di qualifica prima dell'ultima gara in programma, stavolta sulla distanza di 20 giri. Rispetto al Karting eSports Championship su rFactor 2, i premi messi in palio dalla Rotax Simracing Challenge sono davvero succulenti: il vincitore della competizione, come già detto, otterrà un ticket sul eKart E20 Made in Rotax nelle Grand Finals 2020 in Bahrain, mentre dal secondo al quinto posto sono previsti dei riconoscimenti in denaro a partire da 500 Euro. Come partecipare? Innanzitutto bisogna registrarsi sul sito ufficiale della Rotax Simracing Challenge, pagando la quota d'iscrizione di 15 Euro. Una volta ultimata l'operazione, si riceverà sulla propria mail un codice promozionale per riscattare una sottoscrizione di 3 mesi per iRacing, che includerà anche la Skip Barber Formula 2000. A questo punto rimarrà solo una cosa da fare: scendere in pista e firmare il proprio giro più veloce!
  19. Il team di iRacing sta viaggiando ad altissima velocità e continua il rilascio di patch ormai diventate settimanali: non è neanche passata una settimana dalla Patch 3 che è disponibile già la Patch 4. IA In questa patch il team torna a lavorare sulla IA un po' trascurata nell'ultimo aggiornamento: in questa nuova patch l'IA è stata resa disponibile su due nuovi ovali (Charlotte Motor Speedway 2018 e Kentucky Speedway) e ha ricevuto dei miglioramenti proprio sugli ovali (guida nel traffico, velocità ideale, reazioni quando viene forzata a seguire un'altra traiettoria e molto altro). E' stato inoltre migliorata la sua abilità alla guida delle tre vetture NASCAR Cup. Cars Per quanto riguarda le auto questa patch si concentra su qualche fix relativo ai setup delle vetture e qualche altro bugfix minore anche se c'è spazio per un miglioramento del BoP di alcune vetture: la Ferrari 488 GTE ha subito una riduzione del peso minimo di 5kg, la Ford GT 2017 ha subito un aumento del peso minimo di 2.5kg mentre per quanto riguarda la Porsche 919 Hybrid è stata diminuita in modo significativo la capacità di raccolta dell'energia della MGU-H ed è stato aumentato il carico aerodinamico nel pacchetto "high downforce" Tracks Pochi aggiornamenti per quanto riguarda i tracciati invece, si tratta di aggiornamenti e bugfix grafici. Commenti nel topic dedicato
  20. Ancora una volta, dagli Stati Uniti, ci dimostrano quanto prendono sul serio il simracing. Parliamo stavolta della serie Indycar virtuale organizzata con iRacing che ha visto in pista i piloti reali della categoria. I piloti del team Penske IndyCar, Scott McLaughlin e Will Power, hanno utilizzato nella competizione simulata i loro ingegneri di pista reali, che li hanno aiutati a padroneggiare il simulatore sin dall'inizio. Nella gara di sabato scorso, infatti, McLaughlin è stato uno dei pochi piloti a seguire una strategia di due stop, nella gara del secondo round del Challenge presso il Barber Motorsports Park, che nell'ultimo terzo della gara gli ha dato la possibilità di sfruttare nuove gomme, sfiorando la vittoria (è arrivato secondo). L'ingegnere di McLaughlin - che era a casa sua a poco meno di 9000 miglia di distanza nella Carolina del Nord - è stato fondamentale, poiché il pilota, che viene dalla Supercar australiana, non ha ancora sperimentato le tecniche di risparmio di carburante e di gomme utilizzate dal vivo in una gara Indycar. "Sì, abbiamo fatto un bel po' di lavoro (sulla strategia)", ha detto McLaughlin, che si è alzato alle 2 del mattino per correre. “Per la prima volta questa settimana ho avuto il mio ingegnere, a differenza della settimana scorsa che sono impazzito... Avere Jonathan Duggan di Penske che mi ha aiutato, che mi aiuta nella IndyCar reale, è stato davvero fantastico, un buon modo per conoscerci. Abbiamo lavorato duramente sul carburante, su cosa avremmo fatto. Fare le due fermate penso che sia stato meglio per noi. Per fortuna siamo stati fortunati con un po' di traffico e qualche incidente dietro di noi." Ed il colloquio fra pilota ed ingegnere è andato avanti per tutta la gara! “In realtà abbiamo imparato qualcosa in quest'ultima gara a Watkins Glen, e quanto sia importante la comunicazione per me. Sono cose utili per l'apprendimento che utilizzeremo nella corsa reale. Da un punto di vista strategico, stai parlando con il ragazzo con cui lavorerai sul vero muretto in pista. Questo è un vantaggio. Sarebbe un grande vantaggio per Scott perché tutto è nuovo per lui nella IndyCar." Ha spiegato l'ingegnere. L'indyCar iRacing Challenge avrà il suo primo assaggio di gare ovali il prossimo fine settimana, con la serie che si dirigerà verso il Michigan. L'ex star della NASCAR Dale Earnhardt Jr aveva confermato su Twitter che sarebbe interessato a correre su un ovale nella serie sim, mentre anche Marco Andretti tornerà in campionato il prossimo fine settimana.
  21. La scorsa settimana vi avevamo parlato in questo articolo di due nuove auto in arrivo su iRacing: la USF17 e la Indy Pro 2000. Finalmente sono arrivate le prime immagini delle due vetture, a dimostrazione che iRacing non stava tentando alcun pesce d'Aprile, ma anzi, erano serissimi nell'annuncio di due nuove auto nel servizio. Entrambe le auto sono basate sullo stesso chassis, la USF17 andrà a sostituire la Dallara F3 nella Formula Sprint (classe D) e la Indy Pro 2000 sostituirà la Pro Mazda nella serie di Classe C; i possessori da meno di due anni della Pro Mazda riceveranno gratuitamente la nuova Indy Pro 2000. iRacing non ha ancora rivelato date di rilascio, ma a giudicare dalle immagini siamo sicuri che saranno disponibili molto presto.
  22. Mentre la Formula 1, dopo una prima gara virtuale decisamente raccapricciante e la seconda disputata ieri sera non proprio esaltante (anche se a vincere è stato Leclerc), è costretta a "pregare" i propri piloti reali pur di mandarli in pista virtualmente (ieri sera in 5....), ricevendo in alcuni casi dei no grazie anche imbarazzanti (come quello di Verstappen, in pratica "non mi piacciono i giochini, solo sim!), arriva ancora una volta dagli Stati Uniti e dal motorsport d'oltre oceano, l'ennesima lezione su come affrontare, gestire e considerare il Simracing. Si Simracing, con la S maiuscola. Non solo la Nascar ha preso terribilmente sul serio il mondo virtuale, obbligando di fatto tutti i suoi piloti reali a disputare l'evento online della eNascar Pro Invitational organizzato in via ufficiale (di qui l'obbligo) con iRacing e rivelatosi un grande successo di pubblico che seguiva la diretta, piloti entusiasti e team in fibrillazione come nelle gare reali. Anche gli sponsor, che forse per primi in America hanno capito l'enorme valenza in ambito business del simracing, prendono tutto questo settore terribilmente sul serio! Come riportato da the Race e confermato anche da vari Tweet, un importante sponsor ha lasciato cadere il contratto con il pilota della NASCAR Darrell "Bubba" Wallace dopo che quest'ultimo è esploso di rabbia nel corso della diretta per un contatto, insultando un pò tutti, a cominciare dal "giochino" e dalla Nascar che aveva voluto metterlo in piedi... Wallace si è scontrato con Clint Bowyer durante la gara di 150 giri alla fine vinta dal pilota di Hendrick Motorsports William Byron. Wallace era sul lato esterno della pista, come si vede dal video qui sotto, ma Bowyer si è mosso dalla corsia inferiore, non lasciando a Wallace spazio e colpendolo. Wallace è esploso di rabbia ed uscito dal gioco, mentre Bowyer lo incolpava dell'incidente nella trasmissione in diretta della NASCAR su Fox TV! Sul suo canale Twitch, durante la gara, Wallace ha dichiarato: "Ecco perché non prendo sul serio questa...!”, concludendo "Bahaha sto morendo di risate per le mie menzioni in questo momento ... Ho rovinato così tante persone uscendo da un videogioco. Bahaha. Un videogioco. La dannata vita in quarantena è dura." Lo sponsor, una società che commercializza prodotti antidolorifici ed è fortemente coinvolta nella NASCAR, anche quella virtuale, ha sponsorizzato Wallace in gare individuali e brevi periodi di campionato, ma il suo vice presidente esecutivo ha accusato Wallace di essere come suo "figlio di 13 anni". "Non sponsorizziamo più Bubba", ha detto “Riesci a immaginare se lo avesse fatto nella vita reale su una pista? Abbiamo scoperto che non stavamo sponsorizzando un driver NASCAR, ma un ragazzino di 13 anni che ha rotto il suo controller giocando a un gioco". Wallace finora non ha ancora commentato. E' evidente però, che, al di la delle ragioni o torti dell'incidente in sè, se da un lato può sembrare un'esagerazione un simile comportamento da parte di uno sponsor, bisogna anche rendersi conto che un pilota alla guida virtuale viene seguito direttamente e fino nel suo "intimo" da migliaia di appassionati, i quali possono ricondurre proprio agli sponsor, comportamenti o situazioni scorrette o non piacevoli. Ricordate come Fernando Alonso, pilota straordinario ma dal pessimo carattere, è stato di fatto abbandonato da tutti in pochissimo tempo? Nel simracing, a quanto pare, è lo stesso, visto che allo stesso modo della realtà, c'è un gran pubblico e sponsor che si interessano anche alla proprio immagine...
  23. The iRacing 24 Hours Nürburgring kicks off a busy month of special events for iRacers, taking endurance racers to the world-famous Nürburgring in Germany for a twice-around-the-clock battle. Featuring an exciting mix of GT3 cars from Audi, BMW, Ferrari, McLaren, and Mercedes, the Porsche 911 GT3 Cup cars used in the inaugural Porsche Esports Supercup, and the Global Mazda MX-5 Cup car, the annual event puts some of road racing’s fastest and most fun GT cars on full display. iRacing 24 Hours Nürburgring competitors will face a 16.1-mile course that combines the infamous Nordschleife with portions of the Grand Prix layout. Races will begin on Friday at 9PM ET (Saturday 1:00 GMT) and Saturday at 9AM ET (13:00 GMT). Be sure to tune in at iRacing.com/live on Saturday at 9:30AM ET (13:30 GMT) to watch the live coverage, produced by RaceSpot TV!
  24. Torna ad aggiornarsi il simulatore americano creato da Dave Kaemmer: ieri infatti è stata rilasciata la Patch 3 della build attuale, patch subito seguita da un hotfix di emergenza a causa di alcuni problemi con il caricamento di determinate auto e piste. Auto In questa seconda patch il team si è concentrato molto sull'ottimizzazione del LoD (Level of Detail) di moltissime auto del servizio. Tra gli alti aggiornamenti alle auto abbiamo l'aggiornamento del modello della NASCAR Xfinity Ford Mustang per meglio rappresentare la stagione 2020. Le due Supercar Ford Mustang GT e Holden ZB Commodore hanno avuto un aggiornamento del tyre model, in particolare ciò che concerne raffreddamento delle gomme, mescola, rigidità in curva e grip. Aggiornamenti più consistenti per la Dallara Indycar IR18, il raffreddamento del motore è stato aumentato, il Push 2 Pass ora può essere attivato quando l'acceleratore è al di sopra dell'80% di pressione, invece del precedente 90%, ed è disattivato automaticamente quando la pressione scende sotto il 50%. Inoltre la schermata del P2P sul display è stata migliorata in modo da apparire più simile alle altre schermate di Warning. Quando attivato le quattro luci esterne lampeggeranno in verde. Piste Per quanto riguarda le piste abbiamo dei miglioramenti alla superficie del Barber Motorsport Park, vari aggiornamenti grafici al Bristol Motor Speedway, è stato sistemato il nome all'interno del sim per l'Hell RX, sistemate le camere al Richmond Raceway. Hotfix Ieri sera dopo è stato anche rilasciato in hotfix di emergenza a causa di un problema che riguardava le serie Rallycross che impediva di lanciare una sessione (sia ufficiale che hosted) con i layout da Rallycross. Problema che ha portato alla temporanea sospensione della iRacing Rallycross Series, della Rookie iRacing Rallycross Series e del Rookie Pro 2 Lite Truck Championship. Il problema è stato fortunatamente risolto in tempi molto brevi ed ora il servizio è tornato funzionante in ogni sua parte Commenti nel topic dedicato
  25. Il mese scorso, senza gare NASCAR da mostrare in televisione, il canale televisivo FOX e iRacing si sono uniti per trasmettere una gara virtuale in diretta con veri piloti NASCAR. Inutile sottolineare che l'evento è stato un grande successo, con il vincitore della Daytona 500 di quest'anno Denny Hamlin che ha vinto anche la gara virtuale di Homestead, direttamente da casa sua ovviamente, con sua figlia che lo incoraggiava. Dopo il successo della prima gara, la FOX ha deciso di replicare domenica scorsa, con la gara al Texas Motor Speedway, che avrebbe ospitato la vera gara NASCAR di quel fine settimana. Domenica prossima invece ci sarà la gara di Bristol. NBC Sports ha seguito la FOX, annunciando che trasmetterà una gara iRacing IndyCar sabato su NBCSN. Ancora una volta, iRacing si dimostra andare oltre il semplice discorso della simulazione: sta aprendo una strada che potrà essere percorsa da tutti gli altri software (ed alcuni lo stanno già facendo), da altre realtà ed in ambiti diversi. E' sicuramente vero che il mercato USA è immenso, ha potenzialità economiche vastissime, a cominciare dagli sponsor ed iRacing ha una base economica propria unica nel suo genere, visto che il simulatore americano è sostenuto dal proprietario dei Boston Red Sox John Henry (che è anche comproprietario di Roush Fenway Racing), ma è altresi vero che quanto sta facendo iRacing con i suoi partners dimostra ancora una volta che il simracing e l'esport ad esso connesso possono rappresentare una concreta e reale opportunità di "motorsport alternativo", spettacolo, business ed emozione. Motorsport "alternativo" che in queste settimane sta approfittando dell'emergenza virus che ha costretto a spegnere i motori reali, ma sta dimostrando in misura assoluta tutto il suo valore e le sue possibilità, cosi da poter restare al centro della scena, ritagliandosi naturalmente un proprio spazio, anche quando il motorsport reale potrà tornare in azione! Gli americani stanno dimostrando con i fatti in questi giorni a quale altissimo livello può e deve essere tenuto in considerazione il simracing: Kyle Long è un famoso giocatore di football della squadra dei Chicago Bears, ma al tempo stesso è proprietario del team Mode Motorsports, che ha due auto che corrono nella serie iRacing eNASCAR Coca-Cola. Una delle due vetture è la "Kyle Long Ford Mustang" con il n. 75 dipinto sul lato, lo stesso numero che indossa Long per i Chicago Bears! Ogni dettaglio è preso sul serio, comprese le vernici delle auto! "Queste sono circostanze sfortunate in cui iRacing e il mondo della simulazione stanno riscuotendo tanto successo in questo momento che gli sport si stanno arrestando bruscamente - ha spiegato Long alla NBC Sport - ma penso che ci sia un enorme valore in esso e i team stanno iniziando a vederlo. Inizierai a vedere grandi sponsor reali molto presto." Ed è anche questo che serve al simracing! "Se sei davvero interessato alle corse, ma non hai il tempo e non vuoi salire in macchina per 150 miglia, puoi andare a correre in iRacing, che è quello che ho fatto io."
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