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  1. L’attesa è finita: il Mondiale di Formula 1 2020 è pronto ad accendere i motori! Nonostante la sempre più grave emergenza del Coronavirus, FIA e Liberty Media hanno voluto correre il rischio di confermare le prime tappe dell’imminente stagione agonistica, che scatterà in questo fine settimana del 12-15 marzo. Il primo appuntamento, come da tradizione, sarà il GP d’Australia, a cui seguirà la settimana prossima il Gran Premio del Bahrain, mentre all’inizio di aprile sarà il neonato GP del Vietnam ad ospitare le monoposto più veloci del mondo, sull’inedito Hanoi Street Circuit. Tra qualche giorno, invece, sarà il famoso Albert Park di Melbourne a spegnere i primi semafori rossi del Circus iridato: si tratta di una pista che ha preso il posto del precedente circuito di Adelaide nel lontano 1996, lunga 5,303 km e con sedici curve all’attivo. Qualche altro dato? Il record del circuito appartiene a Lewis Hamilton: il Campione del Mondo in carica ha fatto segnare un sorprendente 1’20’’486 nella Q3 dello scorso anno, mentre il primato in gara appartiene a Valtteri Bottas, che ha fermato il cronometro sull’1’25’’580 sempre durante l’edizione del 2019. ALBERT PARK DI MELBOURNE: LA STORIA DEL GP D’AUSTRALIA Le prime notizie del Gran Premio d’Australia risalgono al 1927, quando prese il via una gara nei pressi di Sydney: l’esordio ufficiale, tuttavia, è datato 1928 con la prima edizione della “100 Miles Road Race”, che all’epoca venne disputata sul circuito stradale di Phillip Island. Negli anni ‘30 il GP d’Australia si spostò poi sul circuito di Mount Panorama, che proseguì la propria attività anche nel secondo dopoguerra. L’Albert Park di Melbourne, invece, fece capolino negli anni ‘50 con le Formula 2 dell’epoca: nell’anno delle Olimpiadi australiane, il 1956, questa pista catalizzò l’attenzione di piloti di spicco come Stirling Moss, Bruce McLaren e Jack Brabham, con quest’ultimo che, nello stesso periodo, iniziò a testare le nuove cilindrate da 1.500cc per le monoposto di F1. Nei Campionati australiani, al contrario, vennero utilizzate vetture con motori da 2.500cc, che diedero vita alla Formula Tasman: una serie che precedette le successive Formula 5000 degli anni ‘70 e le Formula 1 degli anni ‘80, quando il GP d’Australia entrò definitivamente nel calendario iridato. Siamo nel 1985 e da quest’edizione fino al 1996 la tappa nella terra dei canguri è stata disputata sul circuito cittadino di Adelaide, collocandosi come gara di chiusura della stagione. Nel 1986 e nel 1994 questa pista fu decisiva per l’assegnazione del Titolo Piloti: prima con Nigel Mansell, che consegnò il trionfo su un piatto d'argento al rivale Alain Prost a causa di una foratura, e poi con lo scontro a distanza ravvicinata tra Damon Hill e Michael Schumacher, dal quale il tedesco risultò vincitore. A questo punto, però, l’ex pilota Bob Jane aveva già maturato il desiderio di riportare il Gran Premio d’Australia nella città di Melbourne: a tale scopo costruì un enorme “thunderdome” nella capitale dello Stato della Victoria, che ospitò l’AUSCAR (equivalente australiano della NASCAR) per ripristinare l’interesse della popolazione nei confronti delle corse automobilistiche. Il suo sforzo non fu vano, perché il governatore Jeff Kennett, nel 1992, ottenne la possibilità di riportare la F1 a Melbourne raggiungendo un accordo con la FIA. Il contratto con il circuito di Adelaide, tuttavia, sarebbe scaduto solamente nel 1996, per cui Kennett potè allestire tutti i preparativi utili per costruire un tracciato all’interno dell’Albert Park, parte del quale formato da strade opportunamente chiuse la traffico durante il weekend di gara. Nel 1996, quindi, Melbourne tornò ad ospitare ufficialmente il GP d’Australia, che divenne anche la gara d’apertura di ogni stagione del Circus iridato. ALBERT PARK DI MELBOURNE: IL CIRCUITO AI RAGGI X La pista di Melbourne è di tipo semi-permanente, ricavata collegando le strade perimetrali del lago nell’Albert Park della capitale della Victoria. Queste solitamente sono aperte al traffico cittadino, mentre il layout complessivo che tutti noi conosciamo, di 5,303 km e 16 curve, differisce significativamente nei novi mesi dell’anno in cui il circuito non è in attività. La sezione che comprende la curva 4, infatti, è rimpiazzata con un parcheggio, il cui accesso avviene all’altezza dello spazio compreso tra la 3 e la 5. Tra quest’ultima e la 6, invece, di solito il nastro d’asfalto non è percorribile: lo diventa dalla 5 fino all’Albert Road, mentre si può tornare sul tarmac dove sfrecciano le F1 solamente in prossimità della curva 7, dove il flusso della viabilità è regolamentato da un semaforo. La chicane che contraddistingue le curve 11 e 12, invece, è generalmente più aperta rispetto a come siamo soliti vederla, dal momento che vengono utilizzate anche le vie di fuga in asfalto. Quando è in attività, al contrario, l’Albert Park di Melbourne si mostra come un circuito da medio-alto carico aerodinamico: qui i sorpassi possono diventare complicati per i piloti visto che il suo layout è contraddistinto da diverse curve veloci e da pochi rettilinei dove le monoposto possono esprimere la loro velocità di punta. Le tre zone DRS, posizionate sul rettifilo di partenza/arrivo, sul tratto di pista che va dalla curva 2 alla 3 e in quello dalla 12 alla 13, aiutano per fortuna a rendere significativamente più vivo lo spettacolo. Le curve dell’Albert Park di Melbourne, come in tanti altri tracciati dove corre la Formula 1, richiamano i grandi Campioni del passato che sono entrati nell’albo d’oro del Circus iridato. La prima curva è dedicata a Jack Brabham, mentre la numero 2 ad Alan Jones. La 3 è chiamata “Sports Center” e conduce alla 4, la Hellas, che poi prosegue verso la 5 in onore di Doug Whiteford, vincitore con una Talbot-Lago nel GP d'Australia del 1952. Il settore successivo fino alla 7 costeggia la strada parallela Albert Road, mentre il circuito continua con la 8, intitolata all’austriaco Niki Lauda. La curva 9 è dedicata a Jim Clark, la 10 a Emerson Fittipaldi e la 11 ad Arthur Waite, vincitore della primissima edizione del GP d’Australia del 1928. Lo scarto a destra che conduce dalla 12 alla 13, che richiama la variante Ascari del nostro Autodromo di Monza, è invece nominato in onore di Graham Hill. Completano il circuito la 14, intitolata a Sir Jackie Stewart, la 15, che ricorda quell’Ayrton Senna vincitore sotto il diluvio del 1991 che interruppe il Gran Premio dopo soli 14 giri, e l’ultima curva, la 16 in onore del quattro volte Campione del Mondo Alain Prost. ALBERT PARK DI MELBOURNE: PIU’ VELOCI DI HAMILTON! In vista delle prime qualifiche dell’anno, che andranno in scena questo sabato e vedranno le sorprendenti Frecce d’Argento di Lewis Hamilton e Valtteri Bottas contro le Ferrari di Vettel e Leclerc e le Red Bull di Verstappen e Albon, ecco a voi il nostro hotlap sul circuito Albert Park di Melbourne, al volante della sensazionale Formula Hybrid 2019 con il simulatore Assetto Corsa. Di seguito invece, trovate lo stesso hotlap ma fatto con F1 2019 di Codemasters dal pilota Mercedes F1 Esteban Gutierriez. Buona visione!
  2. Nell’attesa di scoprire se l’epidemia di coronavirus che sta impazzando a livello globale condizionerà o meno il calendario, il carrozzone della F1 è pronto a ripartire da Melbourne, Australia. Stando alle ultime notizie provenienti dalla federazione, la gara in programma nel continente australiano dovrebbe disputarsi regolarmente, anche se la situazione resta aperta ad ogni possibile scenario. La Mercedes resta la squadra da battere Nell’attesa di scoprire il destino di questa stagione di F1, i test invernali andati in scena come di consueto a Barcellona ci hanno lasciato in eredità la convinzione che la Mercedes sia ancora la scuderia da battere, anche se tutti i tifosi delle Rosse sperano che possa succedere il contrario di quanto avvenuto l’anno passato. In quell’occasione, dopo aver dominato i test invernali, le Ferrari furono costrette a fare i conti con la realtà già nella prima uscita stagionale e dissero addio al sogno titolo a metà stagione. Tornando all’attualità, c’è enorme interesse nello scoprire se e quanto sarà efficace il nuovo sistema DAS sviluppato dalla Mercedes per questa stagione. La scuderia tedesca, dopo mesi di lavoro e progettazione, è infatti riuscita a mettere a disposizione dei propri uomini una vera e propria diavoleria che spostando avanti e indietro il volante permette ai piloti di modificare l’angolazione degli pneumatici, con conseguente vantaggio in termini aerodinamici e di grip. Le polemiche, come di consueto, non sono mancate ed è anche per questo motivo se al 5 di marzo, secondo le scommesse online di Betway, a quota 1,60, Lewis Hamilton resta l’uomo da battere ed è nuovamente il favorito per la vittoria di quello che sarebbe il suo settimo titolo di campione del mondo. La speranza dei tifosi della casa di Maranello è che anche la Ferrari sia riuscita ad implementare le prestazioni della propria vettura e che questa possa essere la volta buona per tornare a un successo che manca ormai da 13 stagioni. La Ferrari sogna il ritorno al successo Dopo i test in galleria del vento, gli allenamenti al simulatore e le prove sul circuito di Barcellona, è giunto il momento di fare sul serio e l’obiettivo stagionale della Ferrari e di tutti i suoi tifosi resta uno solo: vincere. Il successo manca da Maranello da tanti, troppi anni, e dopo aver vissuto il dominio Red Bull, prima, e quello delle Mercedes, poi, sono in tanti a ritenere che sia giunto il momento di invertire la rotta. La sensazione, tuttavia, è che nonostante i tanti sforzi profusi sia dal punto di vista economico che ingegneristico, le Rosse siano ancora distanti dai loro rivali storici e che il lavoro da fare sia ancora tanto. L’obiettivo minimo resta quello di attestarsi come la seconda miglior scuderia del circus, anche se Verstappen e la sua Red Bull hanno già lasciato intendere di puntare con forza alla vittoria del titolo. Leclerc e Vettel, dal canto loro, dovranno lasciarsi alle spalle le difficoltà e le brutte prestazioni dell’anno passato per dimostrare di essere parte di un gruppo unito che rema nella medesima direzione. A differenza di quanto avvenuto l’anno scorso, il Team Principal Binotto non ha parlato di gerarchie ed i ruoli interni sono ancora tutti da definire. Se, da un lato, questa notizia lascia ben sperare i tifosi desiderosi di vedere Leclerc lottare per il titolo, dall’altro rischia di infuocare ancor di più gli animi tra i due piloti che necessitano solo ed esclusivamente di tranquillità. Le modifiche regolamentari che entreranno in vigore dal 2021 non dovranno e non potranno essere l’alibi di un eventuale, ulteriore, fallimento ed i tifosi sperano che questa non sia solo l’ennesima stagione deludente ed interlocutoria. Dopo la pausa invernale in cui hanno dovuto accontentarsi dei videogame a tema, gli appassionati di F1 non vedono l’ora di incoraggiare i propri beniamini in pista e la sensazione è che questa stagione dei motori potrà essere decisamente interessante. I tifosi della Ferrari, dal canto loro, attendono fiduciosi l’accensione dei motori in quel di Melbourne e sperano che questa possa essere la stagione della svolta. Battere le Mercedes di Hamilton e Bottas e vincere la resistenza di un Verstappen sempre più pericoloso non sarà impresa facile ma l’auspicio è che la casa di Maranello possa riuscire a compiere il tanto atteso e desiderato salto di qualità.
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