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  1. Il simpaticissimo youtuber Jimmy Broadbent, grande appassionato di simracing, ha avuto l'occasione di provare l'incredibile simulatore professionale di BMW Motorsport, guidando virtualmente il prototipo della BMW e sfidando un campione della categoria DTM... Da non perdere il video report visibile qui sotto.
  2. Già nel maggio 2020 BMW Motorsport ha iniziato ad interessarsi concretamente di simracing. Nel mese di dicembre invece, la casa tedesca ha prima presentato il suo nuovo e rivoluzionario volante BMW M4 GT3 per le basi Fanatec, poi ha annunciato che l'annata 2021 sarebbe stata decisamente all'insegna del simracing. Ci siamo resi conto che non si trattava solo di annunci giornalistici, quando abbiamo potuto ammirare un'intera sezione del sito ufficiale BMW Motorsport dedicata interamente al simracing ! BMW Motorsport ha quindi aggiunto il simracing al suo programma di corse. Lavorando a stretto contatto con le piattaforme di simulazione iRacing e rFactor 2, BMW Motorsport ha integrato auto da corsa come la BMW M8 GTE, la BMW M4 GT4 e la BMW M2 CS Racing nelle simulazioni nel modo più realistico possibile. Il 2021 vede l'aggiunta della BMW M4 GT3 come nuova vettura e Assetto Corsa Competizione come nuova piattaforma collaborativa. Nella stagione 2020, l'attenzione si è concentrata sulla BMW SIM 120 Cup e sulla BMW SIM M2 CS Racing Cup come coppe digitali BMW. Nella finalissima era in palio un montepremi totale di oltre 25.000 € ed i programmi per il 2021 sono ancora più ambiziosi. La casa tedesca ha inoltre lanciato la propria accademia. Nella “Home of BMW Motorsport SIM Racing”, i sim racer avranno l'opportunità di fare appello alla vasta gamma di opportunità di formazione e di esperienza nelle corse automobilistiche di BMW Motorsport. Si parte con il coaching di sim racer professionisti nei team partner di BMW Motorsport SIM Racing e continua fino ai corsi di formazione mentale. L'Accademia è attualmente in fase di costituzione. Sono già attivi invece i campionati virtuali BMW Sim GT Cup, che si corre su iRacing con 5 gare di campionato, la BMW SIM M2 CS Racing Cup, da disputare invece su rFactor 2 in 6 gare e la novità del 2021 rappresentata dalla BMW SIM Time Attack by Assetto Corsa Competizione, da disputare appunto sul simulatore targato Kunos Simulazioni.
  3. "La fusione tra il mondo reale e quello del simracing": questo è il motto del nuovo contest ideato da BMW Motorsport, perchè che sia sulla pista reale o su quella virtuale l'approccio è sempre lo stesso: l'apparenza conta, eccome! Con queste basi di partenza il reparto corse tedesco ha lanciato il BMW M4 GT4 Livery Contest, una competizione di design su iRacing nel quale i partecipanti potranno dare sfogo alla loro creatività creando la loro livrea dei sogni per la bellissima vettura da Gran Turismo teutonica. Come funziona? Gli interessati saranno chiamati a creare il loro design preferito sulla M4 GT4 attraverso la piattaforma messa a disposizione dal simulatore americano, per poi inviarlo online al fine di essere giudicato. La livrea vincitrice non solo sarà inserita tra quelle disponibili su iRacing, ma sarà anche utilizzata sulla vettura reale nel DTM GT4 Trophy, per la precisione nell'ultima tappa di Campionato ad Hockenheim nel weekend del 7-8 novembre. Oltre a ciò, i primi tre designer riceveranno anche dei premi in denaro: il vincitore otterrà la cifra di 3000 dollari, mentre il secondo e terzo lo seguiranno con un cash prize rispettivamente di 2000 e 1000 dollari. Per partecipare, inoltre, non sarà necessario essere dei membri di iRacing, perchè BMW Motorsport metterà a disposizione i template della vettura direttamente attraverso il loro portale online, dove poi dovrà essere effettuato l'upload. Se volete dare una chance a questo contest, a questo indirizzo troverete tutte le informazioni del caso e i già citati template della BMW M4 GT4, mentre qui dovrete inviare il vostro lavoro alla giuria, composta dall'artista cinese Cao Fei (già protagonista per aver realizzato la M6 GT3 Art Car), dall'Head of Design BMW Motorsport Michael Scully e il pilota ufficiale BMW Bruno Spengler.
  4. Un argomento che, in questo periodo, sta facendo discutere gli appassionati è quanto il simracing sia veramente vicino alle vere corse automobilistiche: si tratta di un tema molto delicato, che per essere analizzato a dovere richiede persone preparate... come l'olandese Jeroen den Boer, ex pilota e oggi ingegnere del team BMW Motorsport. Den Boer, in passato, guidava le vetture della classe GT3, che oggi ha la possibilità di mettere a punto in qualità di capo ingegnere: tra le attività di gara con la M6 GT3 e lo sviluppo della nuova M4 GT3, l'olandese ha un bagaglio d'esperienza veramente vasto, che ha potuto ulteriormente affinare in questo periodo anche grazie al suo avvicinamento al mondo del simracing. SIMRACING: UN ESORDIO "STRANO" A causa dell'emergenza Coronavirus, Jeroen den Boer ha cominciato a gareggiare con iRacing, mettendosi al volante delle BMW M8 GTE e Z4 GT3 con le quali ha sfidato in apposite sessioni di allenamento i piloti ufficiali Phillip Eng e Jens Klingmann. Per lui è come tornare indietro nel tempo, quando tra il 2011 e il 2013 era un pilota dell'ADAC GT Master per il team DB Motorsport, con il quale ha centrato due vittorie in 36 gare. L'esordio nel virtuale, tuttavia, è stato molto diverso per den Boer: "Una volta sono passato a una sessione sul Nordschleife. È stato molto divertente e molto interessante: soprattutto per me che sono un ingegnere, visto che c'erano dei piloti professionisti che hanno saputo aiutarmi in fatto di setup della vettura. In un certo senso i ruoli si sono ribaltati: all'inizio è stato come essere catapultato in un mondo completamente diverso per me". SIMULATORE VS REALTÀ: CON LE GIUSTE CONOSCENZE IL SETUP DIVENTA FACILE Dopo il giusto tempo passato a prenderci la mano, Jeroen den Boer è però riuscito a capire il funzionamento del simulatore a stelle e strisce, nel quale "puoi davvero configurare tutto ciò che potrebbe accadere nella realtà: telaio, aerodinamica, pressione dei pneumatici - tutto quanto! Di norma, la messa a punto è completamente aperta, quindi puoi configurare un numero incredibile di parametri. Non è così facile e devi sapere cosa stai facendo". Nella realtà, ovviamente, la messa a punto di un'auto da corsa per den Boer non ha segreti: solitamente il lavoro del team BMW Motorsport inizia con un setup di base creato utilizzando i dati dell'anno precedente o, nel caso di nuovi circuiti, dati provenienti da piste simili. A quel punto "si cerca di collaborare con il pilota per identificare i problemi su cui dobbiamo lavorare.“Sovrasterzo? Sottosterzo? Non performante in frenata? Confrontiamo il feedback dei piloti con i nostri dati. Se corrispondono, cambiamo le rispettive impostazioni sull'auto per risolvere il problema. In questo modo, passo dopo passo, siamo in grado di muoverci nella giusta direzione". Grazie alle conoscenze maturate in anni di corse, su iRacing tutto diventa quindi più semplice perchè in questo contesto Jeroen den Boer assolve al duplice ruolo di pilota e ingegnere. "Nel mio caso, il lavoro di messa a punto nel simulatore è probabilmente più veloce, poiché io sono il pilota e, anche mentre sono al volante, posso già considerare quali modifiche al set-up proverò dopo", ha spiegato den Boer. Esistono, tuttavia, dei momenti eccezionali in cui queste due realtà divergono: "Rimane comunque un mondo con certe difficoltà al suo interno, perchè nella realtà, utilizzando la mia esperienza, saprei subito quali viti stringere per intervenire su un problema di setup; nel simracing, invece, alcune cose che so grazie al mio lavoro non funzionerebbero". SIMULATORE VS REALTÀ: STRATEGIA DI GARA E ANALISI DEI DATI SONO IDENTICHE Per quanto riguarda, invece, la creazione di una strategia di gara competitiva oppure la successiva analisi dei dati al termine di ogni singola corsa, il paragone tra simracing è realtà si assottiglia parecchio. "Ho partecipato a una quattro ore sul Nordschleife con un collega - ha spiegato den Boer - Abbiamo dovuto discutere le tattiche, calcolare il consumo di carburante e determinare la strategia dei pneumatici: è stato molto divertente. Avevamo calcolato che il leader avrebbe tagliato il traguardo prima che fosse trascorso il tempo di gara, il che significava che dovevamo ancora fare un altro giro. Con questo in mente, abbiamo aggiunto più carburante, il che ci ha permesso di superare alcune macchine che erano rimaste senza benzina su Döttinger Höhe nel finale di gara. Quella volta è venuto fuori l'ingegnere che è in me". In termini di analisi dei dati, i parallelismi tra simracing e sport motoristici reali sono altrettanto sorprendenti. "Come è possibile nella realtà, anche nel simracing è possibile sovrapporre e analizzare i dati di telemetria di diversi driver", ha affermato den Boer. “Dove sto frenando troppo presto o troppo tardi? Dove devo selezionare una marcia diversa? Questi dati sono identici alla realtà. È anche possibile utilizzare lo stesso programma per l'analisi dei dati. È davvero fantastico."
  5. Motorinolimits ha realizzato uno speciale in video per farci scoprire tutti i segreti del simulatore professionale di Formula E del team BMW Motorsport. Ci raccontano tutti i dettagli Maximilian Gunther, pilota Formula E per il team tedesco e Rudolf Dittrich, general manager BMW Motorsport.
  6. Oltre a causare forti disagi sociali e gravi complicazioni economiche, l’emergenza scatenata dal Coronavirus ha letteralmente bloccato tutto il mondo del motorsport. La Formula 1 è stata costretta ad annullare il GP inaugurale d’Australia e a rinviare le successive tappe fino a giugno, la MotoGP ha cancellato tutto fino al Gran Premio di Francia di inizio maggio… e così via tutte le altre serie a due e quattro ruote, nessuna esclusa. Un periodo difficilissimo, nel quale il simracing si sta delineando come l’unica alternativa per tutti i piloti (professionisti e non) per scendere in pista, anche se solo virtualmente. Tutto è iniziato con il “Not the Aus GP” ideato dal team britannico Veloce Esports, che essenzialmente ha proposto la tappa dell’Albert Park di Melbourne attraverso il videogioco ufficiale della serie iridata, F1 2019. Un’iniziativa alla quale ne sono seguite esponenzialmente altre, dalla “THE RACE All-Stars Esports Battle” su rFactor 2 alla serie ufficiale creata da FIA e Liberty Media, che nello scorso fine settimana ha dato vita al “F1 Esports Virtual Bahrain Grand Prix”. Competizioni a cui hanno partecipato diversi piloti professionisti, tra i quali quel Phillip Eng che, quest’anno, avrebbe dovuto correre nell’edizione 2020 dello SportsCar Championship americano con la sua BMW M8 GTE. Come tanti altri, invece, il pilota austriaco ha dovuto momentaneamente appendere il casco al chiodo, dedicandosi a tempo pieno alla guida simulata. “E’ la mia droga da corsa sostitutiva” - ha dichiarato il top driver BMW che ha partecipato al DTM tedesco - “Le gare virtuali mi aiutano a rimanere in modalità gara, soprattutto mentalmente, oltre a migliorare come pilota professionista”. Volete saperne di più? Continuate a leggere! BMW MOTORSPORT: NEL SIMRACING PER COLTIVARE TALENTI Rispetto a tanti anni fa, le corse al computer stanno diventando sempre più un concreto ausilio per i reparti corse di tutto il mondo: un’opportunità che BMW Motorsport ha saputo cogliere facendola diventare un vero e proprio pilastro aggiuntivo al proprio programma di sport motoristici. L’attenzione del team tedesco attualmente si concentra su due piattaforme: iRacing e rFactor 2. Sul simulatore a stelle e strisce i piloti BMW, tra cui Bruno Spengler (CAN), Nick Catsburg (NED) e Jesse Krohn (FIN), sono impegnati al volante della M8 GTE, che ha conquistato tutti e tre i gradini del podio nell’IMSA Super Sebring Satuday di sabato scorso, ma anche a bordo della Z4 GT3, che corre sul Nordschleife nel Digital Nürburgring Endurance. Su rFactor 2, invece, il nuovo BMW Junior Team partecipa regolarmente alla BMW SIM M2 CS Racing Cup, una serie dove si danno battaglia i più talentuosi piloti del simracing internazionale. Un impegno, quello di BMW Motorsport, che sta dando “un ulteriore impulso alle corse simulate – precisa Phillip Eng - Quando un grande produttore come la BMW viene coinvolto a tal punto, il grande pubblico lo prende in considerazione e la percezione del sim racing cambia in modo positivo. La mia opinione? In futuro questa disciplina diventerà un vero e proprio sport motoristico dove coltivare nuovi talenti”. LA PRATICA RENDE PERFETTI… MA LA REALTA’ E’ DIFFERENTE Ma com’è iniziata l’avventura nel simracing di Phillip Eng? “Avevo 17 anni, credo, e il mio simulatore era tale che ho dovuto spostare i miei quaderni su un lato, bloccare il volante sulla scrivania e fissare i pedali sul pavimento usando del nastro adesivo”, ha dichiarato il pilota austriaco, che tuttavia ha notato alcune differenze con la sua reale attività in pista. “Le sensazioni che provo durante una gara virtuale sono le stesse che provo su una pista reale, così come i miei istinti – ha continuato Eng – Il simulatore, tuttavia, non è esattamente uguale a ciò che si percepisce nella realtà. Noi piloti professionisti non possiamo ancora competere ad armi pari con i migliori simdriver del mondo: ciò è dovuto alla quantità di tempo che questi ragazzi trascorrono giornalmente davanti allo schermo”. “Mi piace confrontarlo con l'allenamento fitness – ha precisato Phillip Eng - Se mi alleno regolarmente e faccio, diciamo, 350 chilometri a settimana sulla mia bici, allora sarò abbastanza in forma. Se, tuttavia, ho due settimane di pausa perché sono da qualche parte a correre, allora il mio livello di preparazione atletica scende di nuovo. Questa differenza è la stessa tra me e un simdriver professionista”. Insomma, la pratica rende perfetti, ma serve anche una buona dose di talento naturale. Che però, nella realtà, forse non è abbastanza per rendere un simdriver anche un buon pilota di auto da corsa. “Sono sicuro che i migliori abbiano il know-how tecnico e il potenziale di guida necessari – ha commentato il pilota BMW - Tuttavia, in una vera macchina da corsa, devono prima imparare a gestire il fatto che potrebbero ferirsi se commettono un errore. Lo noto con me stesso. Prendo sempre più rischi nel simulatore rispetto a una vera macchina da corsa”. REALTA’ VS SIMULAZIONE: COSA PUO’ FARE UN SIMULATORE PROFESSIONALE? Rispetto alla guida di una vera auto da corsa, un simulatore offre l'opportunità di fare molti test e acquisire esperienza senza rischi, in un ambiente controllato e senza costi eccessivi. Caratteristiche che garantiscono alla guida simulata un posto molto importante nei progetti del team BMW Motorsport, che dispone in quel di Monaco di un simulatore professionale utilizzato intensamente per lo sviluppo dei veicoli e per le preparazioni in vista delle competizioni. Qualche esempio? Il team BMW i Andretti Motorsport trascorre diversi giorni in Germania al fine di preparare al meglio i propri piloti per le gare di Formula E, analogamente agli ufficiali che prendono parte al DTM. Tutto è dovuto, ovviamente, alle sue caratteristiche costruttive: “Il simulatore che ho a casa è abbastanza buono, per essere un oggetto in commercio. Tuttavia, è a miglia di distanza da ciò che può fare il simulatore BMW Motorsport” ha affermato Phillip Eng. “Dato che questo si muove su una piattaforma flessibile, tu, il pilota, senti ogni ostacolo e urto, proprio come faresti su una pista reale. Per me, il modo in cui l'auto mantiene la strada è appena diverso dalla realtà: è impressionante!”.
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