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    Doping e MotoGp: uno sguardo da vicino al caso Iannone

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    In casa Aprilia si attende con fiducia il verdetto della FIM sulla vicenda doping che coinvolge il pilota Andrea Iannone. Con l’avvio di stagione rinviato di almeno un mese, in caso di reintegro The Maniac potrebbe tornare in pista già dalla prima gara di campionato.

    Il caso Iannone continua a far discutere. Tuttavia, il rinvio di almeno un mese dell’inizio del campionato di MotoGP 2020 potrebbe giocare a favore del pilota di Vasto.

    L’esplosione dell’emergenza Coronavirus ha costretto FIM, IRTA e Dorna ad annunciare la cancellazione della gara principe del GP del Qatar e il rinvio del GP thailandese. E l’annullamento della gara di Losail potrebbe favorire anche Marc Marquez. Tradizionalmente, non c’è infatti mai stato un grande feeling tra il circuito catariota e l’Honda RC213V guidata dallo spagnolo, già sei volte campione del mondo nella classe regina. Anche quest’anno, stando ai pronostici degli addetti ai lavori e dei siti di scommesse sulla MotoGP, sarà difficile farlo scendere dal primo gradino del podio.

    Il caso Iannone tra sentenze e possibili ricorsi

    Mentre è certo che siano Marquez e la sua Honda l’uomo e la moto da battere, quello che appare più incerto è il futuro di Andrea Iannone, pilota ufficiale dell’Aprilia. Il rider, i meccanici, gli ingegneri e i dirigenti della casa di Noale attendono che i tre giudici della Corte Disciplinare Internazionale (CDI) della FIM emettano il loro verdetto in merito al caso che ha portato alla sospensione per doping di The Maniac dallo scorso 17 dicembre. Un suo campione di urina, prelevato durante i test di routine effettuati al GP di Sepang in Malesia il 3 novembre 2019, era risultato positivo al Drostanolone, uno steroide androgino anabolizzante che rientra nell’elenco delle sostanze vietate dalla Wada.

    La linea difensiva

    Per mezzo del suo avvocato, Antonio De Rensis, il pilota abruzzese non ha mai smesso di replicare alle accuse, dichiarando di essere completamente estraneo ai fatti. La difesa fa risalire l’origine della modesta quantità di farmaco “proibito” rilevata (1,150 nanogrammi/ml) a una possibile origine alimentare. La contaminazione da carni trattate con anabolizzanti risalirebbe alle settimane trascorse in Giappone, Australia e Malesia in occasione dei GP della passata stagione.

    Come prova dell’innocenza del proprio assistito, il legale ha quindi presentato i risultati dei test sul capello, negativi per l’assunzione di qualsiasi tipo di sostanza illecita. La storia metabolica ricostruita dimostrerebbe così che Iannone era pulito non solo all’epoca del prelievo delle urine incriminato, ma anche due mesi prima. Una strategia difensiva che si baserebbe insomma sulla produzione di prove scientifiche e concrete, con perizie stilate da professori di fama internazionale, che andrebbero a smontare i vaghi elementi probatori presentati dall’accusa, basati invece sulle foto pubblicate sul profilo Instagram dell’ex pilota Suzuki. Con questo tipo di analisi in tasca, l’avvocato De Rensis lascia trasparire la fiducia in un possibile esito positivo della vicenda. Esiste infatti il precedente di 8 atleti che, seppur ritenuti colpevoli in prima battuta, sono stati riconosciuti innocenti tramite il ricorso in appello al TAS.

    L’attesa del verdetto in casa Aprilia

    Al destino di Iannone è poi legato quello di Bradley Smith e di Lorenzo Savadori. Nel caso si arrivasse a una condanna, il 30enne pilota vastese correrebbe il rischio di incappare in una squalifica che potrebbe andare dalla semplice reprimenda alla sospensione fino a 2 anni. In attesa della sentenza della CDI e dell’eventuale ricorso al TAS, la casa di Noale ha svelato il proprio piano B. Fintanto che, ai sensi del Codice mondiale antidoping e del Codice antidoping FIM, la sua guida ufficiale non potrà prendere parte alle competizioni, spetterà all’ex Yamaha oggi collaudatore Aprilia competere con la neonata RS-GP a fianco del compagno di squadra Aleix Espargarò. Il 26enne romagnolo Savadori resterebbe invece a disposizione di Aprilia Racing come tester titolare, subentrando così al pilota britannico.

    La speranza, a Noale, è che Iannone sia reintegrato senza che si renda necessario il ricorso a piani alternativi. E, in quest’ottica, il rinvio dell’inizio del campionato di MotoGP 2020 potrebbe consentire a The Maniac di tornare in sella alla sua moto saltando un numero decisamente minore di gare.

     

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