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    Speciale DrivingItalia: The Underdogs (parte 2 RaceRoom Racing Experience)

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    Nella prima puntata di questo nuovo speciale abbiamo spolpato in ogni sua parte l’interessantissimo Automobilista. È tempo, ora, di guardare altrove e dedicarci al sim di casa Sector 3 Studios, l’arrembante RaceRoom Racing Experience. Sarà all’altezza del rivale brasiliano? Come si comporta nei confronti degli altri Big Three? Nell’articolo seguente cercheremo di conoscerlo più da vicino e definiremo pro e contro del sim svedese.

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    Prima di iniziare facciamo un po’ di storia e torniamo indietro nel tempo di qualche anno, più precisamente ci portiamo al 12 febbraio 2013, data di lancio ufficiale di R3E. Questa è una data importante per il team SimBin, perché finalmente, dopo una lunga attesa di quasi sei anni, la casa svedese torna alla ribalta sul mercato Pc (dopo l’esperienza poco felice su Xbox360 e il non proprio soddisfacente Volvo-The Game).  È quindi fondamentale per il gruppo ritornare ai fasti di GTR, GT Legends o anche di Race 07, ultimo vero buon capitolo del team svedese. Nonostante l’hype creatosi per il nuovo titolo, le varie promesse e i suoi contenuti, RaceRoom non sbarca il lunario e così, nel novembre 2014, SimBin è costretta a dichiarare bancarotta e si trasforma in Sector 3 Studios, ora composta di un team risicato da 10/15 persone. È qui però che cambia il corso di R3E, che sembrava destinato a crollare su se stesso; il nuovo team, infatti, comincia a dare un’impronta più moderna al titolo, ampliandolo in ogni sua parte fino a renderlo ciò che è oggi... ma cos’è realmente R3E nel 2017? Innanzitutto è un sim con un certo bagaglio di esperienza sulle spalle. Nato sulle basi dell’ISI engine di seconda generazione, a oggi gran parte del codice è stato riscritto ed è di proprietà del team svedese, segno questo del grande impegno profuso nel progetto. Non dimentichiamoci poi che anche il motore grafico è di proprietà Sector3 così come l’engine audio, chiaramente uno dei migliori sulla piazza, se non il migliore in assoluto. RaceRoom, però, è soprattutto un sim free-to-play (l’unico se escludiamo LiveForSpeed): ciò significa che non si deve acquistare il prodotto ma basta andare su Steam e scaricarlo. Bello vero? Peccato che, come la maggior parte dei free-to-play, “regali” ovviamente pochi contenuti. Di base quindi ci sarà il gioco in sé, con le varie modalità (single e multiplayer e competizione), le opzioni, lo store e via dicendo; ma per quanto riguarda i contenuti essi saranno pochi, pochissimi e non molto accattivanti onestamente. Si parla di quattro tracciati, di cui una hill-climb e due circuiti di fantasia; mentre la terza pista, l’unica veramente menzionabile, è l’Autodromo di Portimao, molto divertente con qualsiasi auto, che di sicuro fa una bella figura. Undici, invece, sono le auto gratis: alcune sono prototipi sconosciuti, piuttosto belle da guidare ma che non lasciano per davvero il segno; mentre le vere protagoniste sono la Saleen S7 GT1 (reclutata nientemeno che da GTR2) e l’arrembante, funambolica BMW Serie 1 coupé equipaggiata con motore Judd V8 da oltre 500 cv (inserita in onore del mago del volante Georg Plaza). Insomma, di base c’è pochissimo e per allargare la serie di auto e piste a disposizione (per altro molto accattivanti e ben realizzate) bisogna spendere dei soldi, non pochi ma nemmeno tanti come in iRacing, per esempio. Conviene quindi scegliere con prudenza e solo in base ai propri interessi, magari approfittando dei pacchetti che fanno risparmiare una decina di euro; se invece voleste godere di tutte le auto e tracciati sappiate che il prezzo per il pacchetto premium è di 100€ circa, non pochi. Il vero vantaggio in tutto questo, però, sta nel fatto che prima di acquistare una qualsiasi vettura, si può provarla per un periodo illimitato: si fa una sorta di test drive su di una sola pista (il RaceRoom Raceway) e se al termine della prova non si è soddisfatti, basta passare oltre e non si deve pagare nulla. Ecco, in questo R3E porta qualcosa di nuovo ed effettivamente utile nel mondo dei sim; perché sarebbe alquanto comodo poter provare le auto offerte a pagamento dalle software house e solo se veramente soddisfatti comprarle in seguito. È vero anche che non è una pratica espandibile a tutti i titoli, ma per quelli che non offrono dei veri e propri DLC, come rFactor2 e soprattutto iRacing, potrebbe essere una bella mossa. Possiamo quindi dire che la politica scelta dal team svedese sia abbastanza condivisibile e senza dubbio innovativa in questa nicchia di mercato, ma questo paradossalmente ha determinato in parte, o forse moltissimo, il non successo del loro titolo. E per quanto riguarda i contenuti, che sono ciò che attira maggiormente la gente, a che punto siamo? Beh, R3E dispone a oggi di decine di tracciati e auto ufficiali, delle più disparate categorie, per tutti i gusti, insomma. Partiamo come sempre dall’ultima aggiunta, e cioè il famoso GP di Malesia, riprodotto in maniera davvero dettagliata. Esso è uno dei circuiti cosiddetti “Tilkiani” meglio riusciti e più apprezzati da tutti, non solo dai piloti veri (qui Bottas ci da prova delle sue abilità proprio col sim svedese) ma anche dagli appassionati di videogames; essendo l’unico simulatore a proporre questa pista, non c’è dubbio che ciò abbia attirato l’interesse di qualche sim racer in più. Tra le piste più famose presenti è poi d’obbligo citare il mitico, irriducibile Nordschleife (in tutte le varianti e anch’esso riprodotto con cura certosina) piuttosto che il Circuito di Macau o il bellissimo Autodromo di Imola. Passando alle quattro ruote, tra le novità più interessanti v’è sicuramente la BMW M235i Racing Cup, che insieme all’Audi TT Cup 2016, è tra le auto di media potenza più divertenti e soddisfacenti da guidare, soprattutto online. Altre vetture introdotte di recente sono quelle appartenenti alla classe GT3, fra cui spicca su tutte la formosa Bentley Continental GT3. Non dimentichiamoci anche l’introduzione delle WTCC del campionato 2017, piccole bombe da circa 300 cavalli, pronte a sprigionare tutta la loro verve in battaglie divertenti all’ultimo giro. Oppure ancora l’interessante FRX-17: una vettura di F1 creata dal team svedese stesso, basandosi sul regolamento FIA del 2017; un po’ come fatto dal team Reiza in Automobilista con la Formula Ultimate. In definitiva, le novità per quanto riguarda i contenuti non mancano per nulla. E per il resto dell’esperienza? R3E a oggi è un sim quasi completo, anche se manca di alcune features importanti: non è stato ancora introdotto, infatti, il supporto ufficiale al triplo monitor, un gap rispetto agli avversari, che però sarà colmato presto, come confermato dal team stesso. L’implementazione della realtà virtuale è, invece, stata portata a termine lo scorso gennaio ma ancora oggi il titolo soffre di qualche piccola sbavatura, che si spera, sarà corretta col tempo. A essere rivisto è stato anche il comparto online, con miglioramenti per quanto riguarda netcode e campionati; questo a dire il vero è stato un processo graduale fin dai primi mesi sul mercato, ma a oggi il sim dispone di un ottimo multiplayer, come vedremo più avanti. Detto ciò, messe sulla carta tutte le più importanti novità e caratteristiche del simulatore svedese, è ora di passare alla parte più impegnativa e importante dell’articolo: i pro e i contro.

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    Come ben sappiamo all’interno di un simulatore di auto (ma non solo) ci sono svariate caratteristiche che concorrono alla realizzazione di un ottimo prodotto e RaceRoom, nonostante gli anni sul groppone, non si fa bagnare il naso tranne che su alcuni fronti. Andiamo però con ordine e partiamo da due aspetti di “superficie”, quali la grafica e il sound. RaceRoom è ormai in circolazione da parecchi anni e il motore grafico che lo muove non è quindi dei più impressionanti, soprattutto quando paragonato a due mostri sacri quali AC e iRacing. Tuttavia non è nemmeno fastidioso o lugubre da vedere. Al contrario, le piste sono riprodotte fedelmente e le texture sono gradevoli alla vista, cosa importante soprattutto quando si va ad utilizzare un visore per la realtà virtuale. In generale è stato fatto un buon lavoro da parte del team svedese, proprietario, fra le altre cose, del motore grafico denominato RendR: l’illuminazione, in particolare, è ciò che svecchia la grafica rendendola piacevole e meno pastosa e gli effetti post-processing applicati garantiscono fluidità e maggiore realismo all’esperienza. Per quanto riguarda le auto in sé, invece, esse sono modellate per bene, certo, ma non gridano al miracolo in quanto a ricchezza di dettagli, anche se all’interno dell’abitacolo si possono notare i vari particolari che le caratterizzano. Sul lato danni, poi, va detto che il sim di Sector3 è in linea con gli avversari: le auto, infatti, se impattano contro un’altra vettura o i guard rail, subiscono ammaccature via via sempre più importanti fino a perdere intere parti. Tornando invece a un discorso importante, è bene far presente la possibilità di impostare varie fasce orarie della giornata (alba, mattino, mezzogiorno, pomeriggio e tramonto). In ogni momento del giorno i giochi di luce e riflessi sono resi sommariamente per bene, tuttavia il sim non ha il ciclo giorno/notte e questo, oltre ad essere un difetto in sé, è una delusione poiché i programmatori avevano promesso nel corso degli anni tale caratteristica, affermando che il motore era stato sviluppato appositamente. Ahimè, a oggi non si possono ancora fare gare di durata con il passaggio dall’alba al tramonto e questo è un vero peccato, soprattutto contando che il sim rivale di questi articoli, cioè Automobilista, possiede tale feature. Inoltre, non è presente la pioggia, né si possono impostare variazioni climatiche alcune, come per esempio la nebbia o la foschia. Se, quindi, la grafica di R3E è buona, soddisfacente, ma non impressionante, lo stesso non si può dire del comparto audio, vera eccellenza del sim svedese. È in questo campo che RaceRoom dà il meglio di sé, complice un metodo di campionamento fatto in casa, studiato ad hoc per le auto, in grado di cogliere ogni minimo scricchiolio. Grazie a questo, R3E può vantare un audio da far accapponare la pelle: con la visuale dall’esterno, l’auto emette suoni realistici, convincenti e ricchi di dettagli; tuttavia è stando all’interno dell’abitacolo che si nota la differenza dagli altri sim. Qui si possono cogliere i rumori più disparati, dall’innesto delle marce alla carrozzeria che cigola quando si prende un cordolo alto; dall’impianto frenante che fischia in modo credibile al sound corposo, vivo e soprattutto coinvolgente del motore, qualunque esso sia. L’audio di RaceRoom cambia il modo di vivere il simulatore: laddove in AC, per esempio, bisogna confidare molto di più sulla vista che sull’udito, in R3E la situazione si ribalta. Non fraintendetemi, anche in Assetto Corsa potendo alzare il volume di gomme e trasmissione ci si può affidare in parte a questi, ma in R3E è tutto più esaltato, all’ennesima potenza e bisogna, questo è d’obbligo, sfruttare un bel paio di cuffie o almeno un impianto surround decente. Perché l’audio in questo caso rende l’esperienza unica, e che si stiano guidando vetture del passato o moderne, l’emozione di sentire il rombo e soprattutto i rumori dell’abitacolo, è qualcosa di assolutamente appagante. Una caratteristica, inoltre, che spesso non è citata quando si parla di sound, è la resa degli avversari, ossia, come si sentono e quanto influiscono i suoni emessi dalle altre vetture. Anche in questo caso è stato fatto un ottimo lavoro: le auto avversarie non sono fastidiose, hanno un’eco veritiera ma più di ogni altra cosa coprono il suono della nostra vettura al punto giusto, nel modo giusto. È chiaro a tutti che quindi il comparto audio di RaceRoom sia invidiabile e innalza non di poco il valore del titolo; ma... come se la cava in quanto a fisica e feeling di guida?

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    Purtroppo qui si entra in un discorso delicato e sinceramente bisogna fin da subito enunciare due punti importanti che determinano il giudizio complessivo. Se da un punto di vista prettamente tecnico, infatti, il motore fisico e la fisica in generale non sono male, anzi, ci sono soluzioni intelligenti e interessanti, dall’altro la resa del FF non è sempre coerente con ciò che accade su schermo. Parlando di fisica siamo di fronte, oggettivamente, a un buon titolo; di sicuro non ai livelli di rFactor2 né di Automobilista ma in complesso se la cava bene. Basti pensare alle tante e complesse variabili che il motore è in grado di gestire: fra tutte, quella che spicca di più è l’algoritmo che gestisce il lavoro delle sospensioni, davvero ottimo, soprattutto in piste dove l’asfalto è molto sconnesso. Le auto in questi casi, ma anche quando saltano sui cordoli e sobbalzano, assumono comportamenti non solo reali (per capire questo bisognerebbe essere piloti) ma soprattutto convincenti: in sostanza non si comportano in modi strani, si scompongono realisticamente e bisogna affrontare le curve di conseguenza, alzando il piede dall’acceleratore, piuttosto che controsterzando o tenendo ben saldo il volante. Parlando di modello fisico è doveroso citare la possibilità di scegliere fra tre diversi step di difficoltà e realismo: si parte da novizio, dove gli aiuti alla guida sono più importanti; si passa per amatore, in cui solo ABS e TC sono attivi; e infine si può optare per “get real”, ossia una modalità in cui il modello fisico è realistico al 100%, non ci sono aiuti di alcun tipo e ogni variabile influisce sullo stile di guida. Tale feature è molto utile soprattutto per chi si avvicina per la prima volta a un titolo simulativo, ma la verità è che R3E non è così impegnativo e difficile da comprendere. Detto questo, la fisica non è tutta rose e fiori; ci sono, infatti, aspetti che non convincono molto. Per esempio le situazioni in cui, a seguito di un errore, si ritrova improvvisamente aderenza, anche in modo piuttosto esagerato: questo fa sì che dopo pochi metri di esperienza, con un’auto sconosciuta, si possa spingere già al limite senza essere dei maghi del volante. Va precisato però il tipo di errore che si può commettere: se in uscita da una curva stretta si da gas prepotentemente, qualsiasi auto a trazione posteriore va giustamente in sovrasterzo e si finisce in testacoda, ma quando si percorrono curve più veloci e si perde il controllo è fin troppo facile riprendere l’auto, riassestarsi e continuare. Anche con vetture dall’aerodinamica esasperata come l’Audi R18 TDI o delle belve mostruose come la BMW 320 Turbo Gruppo 5. A livello di spostamento delle masse, le cose vanno un pò meglio, anche se a tratti le auto sembrano più leggere del previsto; fortunatamente alzando i valori del FF che si riferiscono a ciò (nell’apposito menù delle opzioni), il feedback migliora ma ancora siamo lontani dai fasti di Automobilista e Assetto Corsa. Ciò che però fa storcere più di tutto il naso è il feeling di guida che ne consegue: difficile da esprimere ma in generale è come se il feeling non fosse all’altezza del motore fisico, come se ci fosse un filtro di mezzo che annulli in parte la buona fisica che sta dietro. La causa potrebbe essere il force feedback, il quale non sempre è fedele a ciò che accade su schermo: alle volte si ha l'impressione di avere fra le mani un'auto più docile di quanto non ci si aspetti oppure accade esattamente l'opposto. Tutto questo è un vero peccato perché, come dicevo in precedenza, la fisica di R3E è buona in generale, ma poi si riscontra un feeling non eccezionale. Detto ciò, è doveroso costatare che, volante alla mano, non siamo di fronte ad un titolo pessimo, difettoso o quant’altro, ma al contrario, godibile con prodotti di qualunque fascia (anche se meglio con quelli medio-alti).

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    Oltrepassato quest’aspetto fondamentale, ve n’è un altro non di poco conto: sto parlando della modalità multiplayer. Essa è il vero cuore del sim targato Sector3 Studios, è il centro dell’azione, qui si riversano migliaia di sim racers che vogliono competere non solo fra loro ma anche con piloti veri. Sì, perché RaceRoom dà la possibilità di gareggiare in campionati o singoli eventi, contro alcuni dei più famosi piloti del DTM e di altre categorie. Un’opportunità non da poco, che attira moltissimi appassionati e che aumenta il valore del titolo. Tuttavia a nulla varrebbe la presenza di tali piloti se netcode e server non fossero all’altezza delle situazioni: per fortuna in questo, R3E non ha di che temere, grazie sia a un netcode spesso solido e che non accenna a tentennamenti, sia a dei server ottimizzati e capaci di garantire spettacolo e gare emozionanti in cui tutto fila liscio. Ovviamente non è sempre tutto perfetto, ci sono momenti di defiànce qua e là, ma per fortuna quando serve, il comparto online da una decisa prova di forza e non delude le aspettative. A differenza di iRacing però, al quale si ispira chiaramente, siamo di fronte ad un servizio meno certosino sotto alcuni punti di vista, come per esempio il rating dei piloti o la numerosità e valenza dei vari campionati. Nel sim americano tutto è pressoché perfetto, pubblicizzato e gestito alla grande, con sponsor importantissimi a fare da cornice; in R3E, invece, non sempre abbiamo questo livello d’importanza, ma si cerca di rimediare a ciò organizzando eventi e gare in collaborazione con ADAC, DTM e WTCC. In questi casi ci sono veri e propri premi, che aggiungono competitività e valore alla sfida. Inoltre ogni tot di giorni ci sono gare programmate alle quali è possibile partecipare: si entra gratis, ci si qualifica per la gara e il gioco è fatto. Un’altra caratteristica davvero interessante è, poi, la presenza di una modalità denominata “Leaderboards” nella quale poter sfidare altri piloti virtuali sui tempi al giro: se non foste nuovi ad Assetto Corsa, questo vi ricorderà l’app di RSR.  Qui, però, tutto è gestito in via ufficiale, non ci possono essere cheaters e quindi l’esperienza nel complesso è certamente più appagante. Basta scegliere una qualsiasi combinazione auto-circuito, lanciarsi in pista e sfidare il tempo, o meglio, provare a battere gli altri giocatori ed essere il più veloce al mondo. Se quindi il fulcro dell’esperienza di RaceRoom è assolutamente promosso e garantisce ore e ore di divertimento, la questione in merito al single player è leggermente diversa ma non meno interessante. Il software che regola il comportamento dell’IA è stato ripreso dai vecchi capitoli e teoricamente migliorato, tuttavia se da una parte abbiamo ancora i pregi di avversari corretti e competitivi sul tempo al giro, dall’altra ci sono frangenti (mi riferisco in particolare alle staccate o situazioni al limite) in cui l’IA diventa debole e ci permette di compiere azzardi che su Automobilista, per esempio, ci sogneremmo di attuare. Questo a onor del vero, accade fin tanto che l’intelligenza artificiale è impostata sull’opzione “adattiva”: in questo caso gli avversari cambiano aggressività e velocità in base al nostro comportamento e alle nostre abilità. Se sulla carta questa dovrebbe essere una scelta davvero interessante, purtroppo in gara non sempre è così soddisfacente e succede che gli avversari di tanto in tanto smarriscano la loro via. Il consiglio è quindi quello di iniziare con quest’opzione, per poi alzare sempre più l’asticella fino al valore massimo, in cui le altre auto sono difficili da battere. Nel complesso, però, le sfide sono belle, divertenti e anche quando ci sono molte vetture contemporaneamente in pista (fino a un massimo di 45 e anche di varie classi) non ci sono momenti caotici, fatta eccezione per circuiti stretti e piccoli, dove è più sensato diminuire il numero di avversari. Inoltre, è possibile creare campionati in base alle vetture e piste a disposizione, impostare il tipo di week end di gara che più ci piace (carina la presenza delle qualifiche a eliminazione come nel WTCC) e decidere se fare pit-stop o meno. Diciamo, quindi, che la modalità single player è una sorta di palestra, nella quale si va per allenarsi, per conoscere al meglio la macchina (in vista delle gare online) e in cui si torna ogni tanto per defaticarsi, per staccare dal ritmo frenetico delle gare in multiplayer. 

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    Ecco, dopo questa carrellata d’informazioni, di giudizi più o meno positivi, resta una sola cosa da fare: provarlo. Sì, perché ad ogni modo è gratis, non occupa molto spazio su disco (circa 25Gb) ed è davvero intuitivo. Potrebbe essere il titolo perfetto per chi approda per la prima volta nel variegato mondo dei simulatori, ma contemporaneamente può essere un buon passatempo, anche per chi ha su Pc già tanta esperienza in merito. RaceRoom Racing Experience del resto è un prodotto strano: nato con qualche difficoltà, ha vissuto in un periodo di grande competizione ed ha fatto fatica a emergere, complice soprattutto la politica del free-to-play e i contenuti a pagamento. Il che è un peccato perché tutto questo ha inciso molto sul suo sviluppo, che non è sempre stato continuo ed eccellente come nel caso di altri sim e ha fatto sì che diventasse ancor più un prodotto di nicchia, più di quanto non lo sia già in partenza un simulatore per auto. Dico che è un peccato perché le basi per un grande titolo c’erano e ci sono ancora tutte: la fisica, eccetto alcune problematiche elencate, è buona; il sound è eccezionale e prevale su tutti gli altri aspetti; il comparto online è ottimo e le gare sono sempre emozionanti. Tuttavia il force feedback, ma ancor di più il feeling di guida che si viene a creare è tale da allontanare alcuni sim racers e i contenuti non avvicinano abbastanza chi è nuovo a questo mondo. R3E in generale è un buon titolo, che cerca di emulare l’onnipotente iRacing ma in modo più velato; un sim che si avvicina ai grandi della simulazione vera e propria, ma non li raggiunge per via di alcuni intoppi che pregiudicano in taluni momenti l’esperienza, volante alla mano.

    Il verdetto: E rispetto ad Automobilsta com’è? Vi starete chiedendo. Beh, in quanto a sensazioni pure, il sim brasiliano è sicuramente un passo avanti: il lavoro di miglioramento fatto sull’ISI engine di prima generazione è ottimo e sia FF sia fisica sono davvero ad altissimi livelli. Sugli altri campi a dire il vero se la giocano alla pari, con R3E che offre un campionamento audio spaventoso e un online solido e valido in ogni occasione, anche se la comunità di Automobilista è sempre più fervida e popolata. Infine, per quanto riguarda i contenuti, che sono ciò che attira più di tutti l’attenzione del grande pubblico, si può affermare che si è in sostanza nella stessa situazione: R3E offre di base pochissimo ma amplia il tutto con contenuti interessanti a pagamento; Automobilista invece è caratterizzato da molte più auto e piste incluse nel sim base, amplia anch’esso con dei DLC corposi ma la maggior parte di ciò che offre è sconosciuto a noi europei. Difficile, se non impossibile, dire quale dei due sia migliore. Certo è che entrambi a modo loro, garantiscono sensazioni positive: R3E lo fa maggiormente a livello competitivo, quindi attraverso le sfide online; Automobilista, invece, predilige e mette in mostra un modello fisico eccellente che regala soddisfazioni pure, per tutti gli amanti della simulazione. Spetta al sim racer provare, guidare e lasciarsi trasportare dal titolo che più lo aggrada, che più si avvicina ai propri interessi e al proprio stile. Gli svedesi hanno prodotto un sim complessivamente buono, con difettucci a livello della fisica. I brasiliani hanno ottimizzato al contrario questo fattore ma bug online e grafica non al top sono altrettanto presenti. Con questi due sim si conclude una vera e propria “rissa” nel mondo della simulazione, ma ci tengo a ricordare una cosa: con tutto questo ben di Dio, siamo davvero fortunati... godiamoceli questi sim!

    Commenti e domande sul forum

    A cura di Mauro Stefanoni

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