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    F1 2018 Codemasters: la recensione di DrivingItalia

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    Conosco ormai da tanto tempo David Greco, che lavora da qualche anno in Codemasters come senior car handling designer (ovvero responsabile della "guida" delle vetture) ed ho imparato a fidarmi delle sue promesse, per questo quando un pò di tempo fa mi disse "voglio far diventare la serie F1 un simulatore, sarà dura, ma ce la metterò tutta", sapevo che dovevo avere fiducia, perchè sarebbe stata solo una questione di tempo... Ebbene David ha mantenuto la sua promessa: oggi possiamo finalmente affermare che il nuovo F1 2018, oltre ad essere un titolo decisamente entusiasmante ed in grado di catturare tutto il fascino della Formula 1, è anche un buon simulatore di guida!

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    Grazie David Greco!

    Evidentemente anche in Codemasters devono aver capito che i giochini di macchine avevano ormai stancato i fans F1 ed hanno iniziato a dare concretamente seguito alle indicazioni e suggerimenti di sviluppo del nostro Greco. F1 2018 possiamo definirlo un ottimo prodotto "simracing", ed anche se c'è ancora del lavoro di affinamento da fare, siamo certi che l'amico David proseguirà per la sua strada e perfezionerà ulteriormente le cose per il 2019, ma vi consiglio di non perdervi questo F1 2018 principalmente per tre motivi:

    1. è un simulatore dell'intero mondo F1 veramente emozionante e coinvolgente, anche a livello di guida
    2. i passi in avanti, le migliorie e le novità rispetto al 2017 sono numerose ed importanti
    3. è opportuno acquistare questo titolo per dare un segnale chiaro alla Codemasters: noi vogliamo i simulatori! 🙂 
       

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    Dopo il pessimo F1 2015, la buona ripartenza dell'edizione 2016 e l'ottimo F1 2017, con il ritorno della modalità Carriera, le monoposto storiche e vari particolari di strategia persino tecnici, la Codemasters decide di ripartire appunto da questo ultimo capitolo per il suo nuovo F1 2018. Anche per quanto riguarda l'ultima edizione, vale in gran parte quanto abbiamo scritto nella recensione di F1 2017 ad Agosto scorso, ma bisogna ampliare il discorso, sia perchè F1 2018 presenta delle novità molto interessanti e di impatto, sia perchè i passi in avanti rispetto al 2017 sul fronte della fisica e dinamica dei veicoli sono davvero importanti.

    Quant'è dura la carriera del pilota...

    Come già il suo predecessore, F1 2018 riesce a far vivere al giocatore il clima frenetico ed unico delle gare di Formula 1, con un elevato grado di immedesimazione, ponendo un'enfasi ancora maggiore sulla modalità carriera, che vede il ritorno della stampa sotto forma dell'affascinante Claire, una giornalista che appare subito dopo la creazione del pilota e che ci farà delle domande prima, durante e dopo le varie gare. Tali domande, con le nostre risposte, non servono solo per aumentare l'immersività dell'esperienza di gioco, ma influiscono direttamente su quello che potrà succedere in seguito in game a tutti i livelli, andando di fatto a mutare quella che sarà la nostra carriera e la stagione, visualizzandoci una barra che si orienta verso la sportività o l'atteggiamento da showman, che per esempio va a crescere dopo accuse ad altri piloti o dichiarazioni scomode per il team. In questo modo F1 2018 introduce quello che potremmo definire quasi come un fattore "umano", con il nostro umore del momento, rabbia, felicità, soddisfazione, o anche carattere, che impattano direttamente su tutto quello che ci circonda e che quindi influenzano l'esperienza di guida e di gioco. La cosa potrà far storcere il naso ai puristi della simulazione, in realtà è una novità importante, intelligente ed intrigante, che ci fa capire che un pilota, anche professionista, non può permettersi di pensare solo a guidare quando indossa il casco....

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    Per esempio, denigrare la Mercedes potrebbe chiudere per sempre una carriera con le frecce d'argento, ma al tempo stesso aprire una porta verso le scuderie rivali. Il rapporto con il nostro team potrebbe risentirne in modo drammatico se la squadra è poco disponibile ad accettare la sbruffonaggine durante le conferenze stampa, cosa che può avere un impatto terribilmente negativo anche sul fondamentale team di ricerca e sviluppo della scuderia. Proprio riguardo quest'ultimo fattore, lo sviluppo è ancor più importante in F1 2018, perchè se da un lato le abilità derivanti direttamente dal contratto con il team sono maggiormente integrante nel sistema, dall'altro il resto dello sviluppo del pilota virtuale, quasi da gioco di ruolo, sarà ancor più rapido e diretto, per rispondere alle richieste dei fans. Da non dimenticare poi la possibilità di cambi alle regole dinamici nel corso del gioco, che possono costringere a mettere al lavoro il team di ricerca per non perdersi migliorie già attuate in precedenza. Insomma, con F1 2018 la tensione e l'adrenalina scorreranno parecchio anche mentre non siamo al volante.

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    Emozionante si, ma bello anche da vedere?

    F1 2018 è spinto dal già noto motore grafico EGO, che pur avendo ormai i suoi annetti sulle spalle, riesce a svolgere egregiamente il proprio lavoro, soprattutto in modo molto stabile e senza tentennamenti con una fluidità incredibile (fisso a 60fps su console). Le escursioni fuori pista, con erba, ghiaia, sporco e quant'altro che si alzano, lasciano a volte a bocca aperta per il realismo e per il livello di dettaglio, le inquadrature TV sono state perfezionate, molto suggestivi sono poi gli effetti della nebbia, la pioggia, foschie ambientali e termiche, effetti di miraggio della pista, le foschie del calore del motore, la polvere sollevata dopo un passaggio troppo esagerato sui cordoli, gli effetti di luce e via discorrendo, che sono sempre molto convincenti. Anche le monoposto sono ben realizzate, mentre i modelli poligonali e le animazioni dei piloti sono forse la parte meno riuscita dell'intero comparto grafico. Anche i circuiti, come per esempio il nuovo Paul Ricard, offrono un colpo d'occhio sempre notevole e spettacolare, anche se alla guida risultano generalmente abbastanza piatti (ormai il laser scan ci ha abituati fin troppo bene...), escludendo i cordoli sui quali Codemasters ha lavorato in modo specifico.

    Una menzione particolare merita il sistema Halo, famigerata protezione per il pilota: a conti fatti, già dopo qualche giro, gli occhi si abituano in modo naturale alla sua presenza. Vi sconsiglio quindi di optare per il trucco pensato dai programmatori, ovvero la sparizione della sola barra centrale, in quanto si perde poi tanto in immedesimazione.

    F1 2018? Finalmente un sim F1!

    E' quando si scende in pista però, che ci si rende conto che le novità e migliorie più gustose di questo F1 2018 sono proprio nell'ambito della guida ed, ebbene si, della simulazione. Già il precedente titolo 2017 era stato un buon passo in avanti nell'ambito del realismo, ma quest'anno Codemasters ha voluto offrirci molto di più. Tre sono infatti le particolarità inedite di F1 2018: la fisica delle sospensioni e del telaio, le temperature delle gomme e la gestione dell'ERS.

    La fisica e la dinamica delle sospensioni sono particolarmente curate ed offrono una risposta ed un feeling, anche a livello di guida, praticamente mai visto fino ad oggi: ora è più difficile gestire i cordoli per chi tende a tagliare con brutale efficienza e bisognerà fare molta attenzione e valutare in anticipo tutte le caratteristiche dei nostri tagli, altrimenti rischieremo non solo di ritrovarci in testa coda, ma anche con la vettura e le gomme seriamente compromesse. E' vero che risulta esserci una maggiore tolleranza nella eccessiva trazione in uscita di curva, con il software che un pochino ci aiuta nella gestione, ma è altresi vero che è possibile osare di più per la presenza di minori penalità legate all’invalidamento del giro. Andare larghi in uscita non porta automaticamente alla penalizzazione, permettendo dunque di premere più a fondo sul pedale dell’acceleratore. F1 2018 migliora tanto anche la resa del force feedback sul volante (praticamente necessario per godere in pieno dell'esperienza che sa offrire il gioco): adesso possiamo capire con chiarezza il comportamento delle gomme, delle sospensioni e persino la rigidità del telaio, riuscendo a percepire persino il grip della singola gomma, l'elevata escursione di una sospensione o l'eccessivo rimbalzo di una scocca troppo rigida!

    Proprio le gomme, in F1 2018, cosi come nella realtà, giocano un ruolo fondamentale: il nuovo sistema che si occupa della temperatura delle gomme, che ora tiene conto anche del loro riscaldamento interno, ci costringe di fatto a guidare con la testa! In sostanza dobbiamo fare molta attenzione anche all'evoluzione della carcassa della gomma, tenendo bene in mente di quale mescola disponiamo in quel momento. L'evoluzione del pneumatico non solo si svolge in tempo reale, ma tiene conto anche del nostro stile di guida, di quello che accade in pista e di eventuali comportamenti sconsiderati. Scordiamoci quindi i bloccaggi scenici a ruote fumanti senza conseguenze del 2017, quest'anno rischieremmo ben più di tre soste al box... Sempre grazie all'ottimo force feedback, possiamo capire in quale modo e misura lavorano le nostre gomme e se stiamo "guidando" nel modo corretto, pur tentando di raggiungere il limite. La monoposto, proprio grazie all'abbinamento nella gestione fisica e dinamica di sospensioni, telaio e gomme, risulta ora decisamente più completa e realistica alla guida, con la corretta sensazione di avere fra le mani una vettura con tantissimo carico aerodinamico, enorme grip ed anche decisamente scorbutica da gestire al limite. Se vi sembrerà tutto troppo semplice, è perchè non state andando abbastanza forte! Le vere F1 sono incollate a terra e sulle rotaie, fino a quando non si supera esageratamente il limite. Gli aspetti sui quali la Codemasters è stata evidentemente più permissiva, sono la già accennata gestione della potenza e relativa aderenza in uscita di curva e l'impatto minore che hanno gli spostamenti di carico longitudinali, di beccheggio in sostanza, sul comportamento della vettura. Spesso, esagerando in frenata per esempio, si sente chiaramente che il software ci ha voluto dare una mano, evitandoci una bruttissima figura con perdita totale della vettura.

    Altra novità nella direzione della simulazione è rappresentata dalla gestione manuale della parte ibrida del motore, il famoso ERS, il recupero dell'energia. Se l'anno scorso si poteva solo scegliere quale miscela utilizzare per il motore termico, ora si può anche modificare l’input di quello elettrico, scegliendo fra 5 diverse configurazioni e una modalità di ricarica. E' vero che la cosa risulta comunque molto semplificata rispetto alla realtà o ad altri titoli (Assetto Corsa ad esempio permette di agire sulla quantità di energia recuperata o sulla modalità prestazionale della batteria), ma è anche vero che un'opzione del genere sarebbe stata pura utopia fino a poco tempo fa! F1 2018 diventa così non solo più simulativo, ma ancora più strategico, soprattutto ad alti livelli di difficoltà (che vi consiglio, anche per una eccellente IA) e contro eventuali avversari umani. La presenza della gestione dell’ERS introduce anche un programma di prova nuovo nelle prove libere di ogni weekend, aumentando così il guadagno di punti risorsa da spendere nello sviluppo dell’auto. L'ERS può naturalmente essere impostato anche in modalità totalmente automatica, ma il consiglio è quello di utilizzarlo da subito con realismo pieno, per non perdersi non solo il piacere della guida, ma anche quello della strategia.

    Sulle monoposto storiche c'è in fin dei conti poco da dire. Riprendono quanto di buono c'era già in F1 2017 e beneficiano praticamente tutte dei miglioramenti a livello di force feedback, gomme e sospensioni che porta con sè il nuovo titolo, anche se con le vetture d'annata le carenze dinamiche negli spostamenti di carico sono decisamente più evidenti. Basta provare la Ferrari 312 T2 e confrontarla per esempio con quella in Assetto Corsa per rendersi conto subito che c'è ancora del lavoro da fare. Di sicuro però quello che di buono apporta F1 2018, rende le monoposto storiche decisamente più godibili ed apprezzabili rispetto al passato.

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    Online delle mie brame...

    Come ricorderanno gli appassionati, i bugs, problemini vari, carenza di opzioni ed impostazioni ed in generale la bassezza dell'esperienza del gioco in rete non erano di certo stati superati con F1 2017. Tant'è vero che il prestigioso torneo ufficiale della F1 Esports Series si è svolto solo in minima parte online. La Codemasters però quest'anno ha deciso di intervenire anche nel comparto online, con un'inedito "Super License system" progettato per minimizzare le disparità dei piloti all’interno delle gare multiplayer. I giocatori sono valutati in base al livello di abilità e all'etichetta del pilota, quindi abbinati ad altri giocatori con capacità e stile di guida simili. Praticamente valutando l'esperienza, le capacità ed anche la sportività ci troveremo in pista con avversari al nostro livello, anche per quanto concerne la correttezza e la capacità, per esempio, di saper gestire un sorpasso al limite fianco a fianco senza volare per aria.

    Per scelta, non si tratterà di un online ricchissimo di features, perché il team vuole innanzitutto curare la stabilità, ma, se il sistema funzionerà come nelle intenzioni dei programmatori, dovrebbe essere più che sufficiente per garantire alla community tanto spettacolo ed il piacere vero di correre contro altri avversari umani. Purtroppo tutto questo rimane per ora una buona intenzione, dato che sarà possibile verificarlo solo al lancio globale del gioco con i piloti che affolleranno sicuramente i servers online. Speriamo ovviamente che anche in questo caso la Codemasters saprà mantenere le promesse.

    Il giudizio finale? Avanti cosi!

    Per concludere, F1 2018 è certamente un titolo da consigliare, non solo per gli appassionatissimi della Formula 1, perchè rappresenta una esperienza a tutto tondo e di grande soddisfazione, anche per chi possiamo definire un appassionato di simulazione di guida duro e puro. E' vero che a livello di simulazione si concede qualche leggerezza, o qualche considerazione per cosi dire sfumata della realtà e non pieno al 100%, ma è altrettanto vero che il passo in avanti è enorme e quello che è in grado di offrire già oggi è di altissimo livello ed offre grandi soddisfazioni.

    Va da sè che, a questo punto, siamo diventati dei piloti virtuali da Formula 1 decisamente viziati ed è per questo che alla Codemasters (ed a David Greco) non possiamo che gridare: ottimo lavoro ed avanti cosi! 😉 

    Per i vostri commenti e domande dirigetevi a questo link del forum dedicato.

     

     

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