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  • Giulio Scrinzi
    Giulio Scrinzi

    F1 2020 – Guida al circuito: Sochi

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    Dopo lo splendido, quanto travagliato e imprevedibile, Gran Premio di Toscana, il Mondiale di Formula 1 2020 si avvicina questo fine settimana per la prossima tappa prevista dal calendario iridato. Le monoposto più veloci del mondo correranno sull’Autodromo di Sochi, sede dal 2014 di quel Gran Premio di Russia finora terra di conquista unicamente delle Frecce d’Argento della Mercedes.

    AUTODROMO DI SOCHI: STORIA E CARATTERISTICHE

    L’Autodromo di Sochi è una pista lunga 5.848 metri (di cui 1.700 su strade aperte normalmente alla circolazione stradale), composta da ben 18 curve e progettata dal noto architetto tedesco Hermann Tilke, che diede il via libera alla sua costruzione in concomitanza con i Giochi Olimpici del 2014. Una volta conclusi regolarmente, il governo russo ordinò di ultimare la superficie del circuito, che quindi ospitò la prima edizione del GP di Russia nel mese di ottobre 2014.

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    Si tratta di una pista che è sorta attorno al Sochi Olympic Park e che combina tratti ad alta velocità, come le curve che compongono il primo settore, a sezioni molto più tecniche e articolate, tra cui la serie di curve ad angolo retto che lanciano verso la bandiera a scacchi. Il circuito inizia in prossimità della parte nord del Villaggio Olimpico e nei pressi della stazione ferroviaria, per proseguire verso Medals Plaza, location deputata per la consegna delle medaglie olimpiche.

    In successione poi troviamo un lungo curvone a sinistra di 180° che costeggia la piazza principale della città di Soci e che immette verso est al Bolshoy Ice Dome, settore contraddistinto da una serie di curve strette ad angolo retto che poi ritornano verso il Villaggio Olimpico con l’Adler Arena Skating Center. L’ultimo settore, invece, passa vicino al Sochi Olympic Skating Centre e all’Ice Cube Curling Center, prima di transitare dietro il paddock e di nuovo in prossimità della stazione ferroviaria, per un giro di pista completato con una svolta a 180° che immette nuovamente sul rettilineo principale.

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    AUTODROMO DI SOCHI: ASSETTO DA MEDIO-ALTO CARICO AERODINAMICO

    Benchè non a livello della pista di Montecarlo, quella di Sochi richiederà ai team della Formula 1 di utilizzare degli assetti a medio-alto carico aerodinamico per le loro monoposto, in modo da avere il giusto compromesso per sfruttare al meglio i tratti ad alta velocità del primo e secondo settore con quelli più tecnici, soprattutto nell’ultima parte del tracciato dove serve tanta aderenza con l’asfalto fuori dalle curve lente.

    Per quanto riguarda l’utilizzo della power unit, l’Autodromo di Sochi è una pista particolarmente impegnativa perché il motore sarà a pieno regime per oltre il 70% del tempo sul giro: questo influirà molto sulla capacità di recupero dell’energia dell’MGU-H e dei consumi, che richiederanno ai piloti di utilizzare la tecnica del “lift and coast”, cioè di togliere il piede dall’acceleratore qualche centinaio di metri prima della staccata in modo da far ricaricare le batterie.

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    A livello di freni, l’Autodromo di Sochi richiede un tempo complessivo in frenata di 15 secondi, pari al 16% della durata del Gran Premio. Ciò che bisogna evidenziare, tuttavia, sono le decelerazioni medie a cui saranno sottoposti i piloti: la media sul giro è di 4,6 g, per dieci frenate totali con almeno 4 g di decelerazione e un carico sul pedale del freno mai inferiore ai 130 kg. La staccata più impegnativa? Quella di curva 2, dove le monoposto arrivano a 314 km/h, frenano per 1,76 secondi e entrano in curva a 137 km/h.

    Ultimo punto da considerare sono le gomme: per la prima volta dall’inizio della stagione la Pirelli porterà la sua mescola più morbida, la C5 Soft, accompagnata dalla C4 Medium e dalla C3 Hard, che dovranno vedersela con un livello di degrado tra i più bassi di tutto il Mondiale. Anche lo stress meccanico è limitato, in particolare alla gomma anteriore destra, mentre bisognerà prestare attenzione al surriscaldamento delle posteriori, che potrebbero creare qualche problema in trazione quando si approcciano le curve più lente del terzo settore.

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    GRAN PREMIO DI RUSSIA: FATTI PRINCIPALI E STATISTICHE

    Benchè entrato di diritto nel calendario del Circus iridato solamente nel 2014, il Gran Premio di Russia ha una storia che risale addirittura ai primi anni del XX secondo: nel 1913 e nel 1914, infatti, si disputarono le prime due edizioni sul circuito di San Pietroburgo, poi abbandonate per lo scoppio del primo conflitto mondiale. Solamente negli anni ‘80 si tornò a parlare di Gran Premi nella Terra degli Zar, con la proposta di un “Gran Premio dell’Unione Sovietica” all’interno del calendario della stagione 1983.

    Il progetto, tuttavia, venne soppresso a causa di alcune questioni burocratiche, che non fermarono Vladimir Putin nel 2001 di tornare alla carica: la volontà era quella di costruire il circuito “Pulkovskoe Ring” vicino all’Aeroporto di Pulkovo, ma questo come il successivo progetto chiamato “Nagatino Island”, per una pista di F1 nell’area di Molžaninovskij, a nord di Mosca, restarono solamente dei sogni rimasti sulla carta.

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    Le uniche idee che diventarono realtà furono innanzitutto quella di un circuito da F1 e MotoGP nel distretto di Volokolamskij, nell’Oblast di Mosca, dove sarebbe sorto quel Moscow Raceway che ha ospitato, dal 2012, una gara di Formula Renault 2.0 e 3.5 assieme ad alcuni eventi sportivi collaterali, come il Campionato mondiale FIA GT1 e il World Superbike Championship. Il secondo progetto è stato quello, invece, dell’Autodromo di Sochi, che finora ha vissuto solamente sei edizioni della massima serie automobilistica.

    Tutte vinte dalle Frecce d’Argento della Mercedes, delle quali quattro da Lewis Hamilton (2014-2015-2018-2019), una da Nico Rosberg (2016) e una da Valtteri Bottas, sul gradino più alto del podio nel 2017 per un trionfo che ha coinciso anche con la sua prima vittoria in assoluto in Formula 1, nonostante la pole position conquistata da Sebastian Vettel.

    A questo punto, come da nostra tradizione, vi proponiamo la video guida creata dal reparto corse di Brackley che vi porterà alla scoperta di tutti i segreti dell’Autodromo di Sochi, grazie ai preziosi consigli del test driver Esteban Gutierrez. Buona visione!

     

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