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  • Giulio Scrinzi
    Giulio Scrinzi

    F1 2020 – Guida al circuito: Portimao

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    Dopo la tappa tedesca del Nurburgring, il Mondiale di Formula 1 2020 è pronto a riprendere la sua corsa iridata e lo farà questo fine settimana con l’appuntamento del Gran Premio del Portogallo. Una gara che rientra in calendario dopo una lunga pausa e da quell’ultimo appuntamento andato in scena nel 1996 sul circuito dell’Estoril, che quest’anno invece lascerà spazio alla novità assoluta di Portimao: finora sfruttato solo dal Mondiale delle derivate dalla serie e dai Campionati di monoposto minori, questo tracciato creerà una sfida interessante e diversa dal solito, soprattutto grazie alla sua particolare conformazione con tanti cambi di elevazione che seguono la morfologia del territorio circostante.

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    CIRCUITO DI PORTIMAO: DEBUTTO MONDIALE CON TROY BAYLISS

    L’Autodromo Internacional do Algarve è un circuito costruito in tempi relativamente recenti, grazie ai progetti di Ricardo Pina in collaborazione con il noto ingegnere tedesco Hermann Tilke. È stato ultimato nell’ottobre 2008, giusto in tempo per ospitare l’ultimo round a doppia gara del Mondiale SBK, dominato interamente da quel Troy Bayliss che, successivamente, si ritirò definitivamente dalle corse da tre volte iridato nella massima categoria motociclistica delle derivate dalla serie.

    Oltre alle moto, la pista di Portimao ha ospitato poi anche diverse serie a quattro ruote, prima tra tutte quella dell’A1 Grand Prix seguita dalle Le Mans Series, con una 1000 km in notturna nel mese di agosto 2009, e dal FIA GT Championship. Non sono mancate le GP2 Series e il World Touring Car Championship, mentre la Formula 1, finora, ha svolto solo alcuni test privati a fine 2008 con Ferrari e McLaren.

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    CIRCUITO DI PORTIMAO: PISTA PIENA DI SALISCENDI

    Con una lunghezza massima di 4,684 chilometri e 15 curve all’attivo, l’Autodromo Internacional do Algarve fa parte di un grande complesso motoristico in cui sono presenti anche una pista da go-kart (che in passato ha ospitato le WSK World Series e l'Europeo delle classi OK e OKJ), un parco tecnologico, un lussuoso hotel a cinque stelle e una zona sportiva. È stato costruito seguendo l’andamento collinare che caratterizza la vicina cittadina di Portimao e per questo motivo presenta una serie di saliscendi che lo rendono divertente e spettacolare, sia per i piloti che per gli spettatori sulle tribune.

    Benchè contraddistinto da diversi tratti rettilinei ad alta velocità, la sua particolare conformazione renderà necessario l’utilizzo di assetti a medio-alto carico aerodinamico, al fine di trovare il giusto bilanciamento tra efficienza in curva e top speed. Le forti accelerazioni verticali, laterali e longitudinali non mancheranno, così come le sensazioni di “vuoto d’aria” dopo uno scollinamento: le diverse ripartenze da bassa velocità con l’impiego della seconda marcia, per esempio nelle curve 5, 8 e 13, tuttavia renderanno necessario un ottimo grip meccanico a livello degli pneumatici, ulteriormente stressati dai curvoni ad alta velocità presenti nel primo settore, in prossimità di curva 9 e nel raccordo di curva 14 e 15 che riporta sul rettilineo principale.

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    CIRCUITO DI PORTIMAO: GOMME E FRENI SOTTO STRESS

    In questo contesto, gli pneumatici della Pirelli e gli impianti frenanti della Brembo saranno chiamati a dare il meglio di sé sui 66 giri per 308,826 km dell’imminente GP del Portogallo: le P Zero messe a disposizione dei piloti saranno le C1 White Hard, le C2 Yellow Medium e le C3 Red Soft, mentre il valore di severità in termini di utilizzo dei freni è stato individuato su una scala di 3 su 5, uno tra i più bassi degli ultimi mesi.

    La presenza dei saliscendi, tuttavia, comporterà frequenti (e differenti) trasferimenti di carico in staccata tra l’avantreno e il retrotreno delle monoposto, il che richiederà ai piloti di cambiare spesso la ripartizione di frenata in modo da ottenere la massima capacità frenante dagli impianti marchiati Brembo. La massima decelerazione attesa sarà di 5,1 g a livello di curva 5, dove si frenerà da 318 a 84 km/h nello spazio di 122 metri e in un tempo di soli 2,72 secondi. La forza sul pedale del freno sarà sempre quella massimale di 135 kg, mentre l’impiego complessivo dei freni ogni giro si assesterà sui 14 secondi.

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    GRAN PREMIO DEL PORTOGALLO: I TEMPI DELL’ESTORIL

    Per quanto riguarda la Hall of Fame della Formula 1, il Portogallo ha finora ospitato la massima serie automobilistica solamente su tre circuiti (escluso quello di Portimao): nel 1958 e nel 1960 sulla pista di Boavista (con vittorie rispettivamente di Stirling Moss e di Jack Brabham), nel 1959 a Monsanto… e nel periodo compreso dal 1984 al 1996 sul famoso tracciato dell’Estoril, che ha vissuto la doppia generazione dei piloti degli anni ‘80 e degli anni ‘90 con Campioni del calibro di Alain Prost, Ayrton Senna, Nigel Mansell, Michael Schumacher e Jacques Villeneuve.

    Benchè questo capitolo sia definitivamente chiuso per il Circus iridato, l’Estoril ha premiato il binomio Williams-Renault come il più vincente in assoluto grazie a cinque trionfi dal 1991 al 1996, tutti messi in cassaforte da piloti differenti. L’ultimo è firmato dal canadese Villeneuve, capace di mettersi dietro il compagno di squadra Damon Hill che poi, però, suonò la carica finale in quel di Suzuka, centrando il suo primo, e unico, Titolo Mondiale in carriera.

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    Ora, come al solito, è giunto il momento del nostro giro di pista virtuale: indossate casco e tuta e seguite i consigli di Esteban Gutierrez, pilota di riserva del team Mercedes AMG Petronas che ha percorso i primi giri in assoluto al simulatore sul circuito portoghese. Buona visione!

     

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