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pedaliera idraulica (homemade)


navygator

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Credo che il pedale del freno dovrebbe avere una prima parte abbastanza morbida ma poi dovrebbe diventare molto duro. Per la seconda parte un gommino potrebbe andare bene per la prima parte pensavo ad una molla ad aria/gas. Il problema è far coesistere le due cose.

 

 

Da quanto so io la arc pedal ha un un pistone pneumatico con una valvola speciale per rendere la compressione esponenziale.

 

 

non è così semplice...

e la Arc non ha una valvola speciale per rendere la compressione esponenziale, ma una valvola per il ricambio d'aria 

Edited by Black Box
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Credo che il pedale del freno dovrebbe avere una prima parte abbastanza morbida ma poi dovrebbe diventare molto duro. Per la seconda parte un gommino potrebbe andare bene per la prima parte pensavo ad una molla ad aria/gas. Il problema è far coesistere le due cose.

 

 

Da quanto so io la arc pedal ha un un pistone pneumatico con una valvola speciale per rendere la compressione esponenziale.

 

 

non è così semplice...

e la Arc non ha una valvola speciale per rendere la compressione esponenziale, ma una valvola per il ricambio d'aria 

 

 

 

Ricambio d'aria? A cosa serve? è per il discorso del surriscaldamento che dicevi prima?

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ciao ragazzi,

 

grazie mille per le risposte e la spiegazione.

 

In realtá, posso dirvi per esperienza che raramente auto da corsa di un livello accettabile utilizzano tubi in gomma per l'impianto frenante.

Avevo fatto presente questa cosa anche a Niels quando aveva studiato la cosa.

 

Indubbiamente l'impianto avrebbe comunque una sua espansione, sotto pressione.

Ma molte auto da corsa hanno effettivamente una corsa di pochissimi mm, prima che il pedale diventi durissimo. Anche questo per esperienza.

Molto spesso la flessibilitá del pedale gioca a propria volta una componente importante.

 

Non sarebbe eventualmente possibile simulare la cosa semplicemente creando un tubo tra pompa e pinza molto lungo (2-3, max 4 m) facendo poi in modo di arrotolarlo senza creare angoli? Non vedo una grossa complicazione per la cosa.

 

Cosa ne pensate?

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si potrebbe provare, perche no, ma cosi devi avere il risultato che ti piace subito, mentre questo sistema ti consente quantomeno di sperimentare con molle-gommini-teflon-policarbonato-silicone. 

 

con questo sistema l'unica gestione che si puo' avere e' accorciando il tubo.

 

qualcuno ci ha provato con la pinza, ma ha preferito accoppiarci il sensore di pressione

 

 

http://www.varjanta.com/forum/hydraulic-brake-pedal-handmade-t1808.html

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Si beh, chiaro che se uno dovesse realizzare il sistema usando una pinza freno e relativi tubi, al posto della cella di carico dovrebbe usare il sensore di pressione. Non so quale sia l'impatto sui costi. Ma a livello di segnale output dovrebbe essere la stessa cosa...

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il sensore di pressione e' forse l'elemento piu importante, personalmente ho preferito spendere qualcosa in piu' ma su ebay si trovano anche per 30-40 euro (3 fili)

 

io l'ho comprato su digikey e l'ho dovuto ritirare dall'america (4 fili), e' arrivato in 5 giorni e ho speso 115 euro circa (non ricordo con precisione ma piu o meno)

 

 

http://www.digikey.com/product-detail/en/M3421-000006-01KPG/MSP6895-ND/726355

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Si beh, chiaro che se uno dovesse realizzare il sistema usando una pinza freno e relativi tubi, al posto della cella di carico dovrebbe usare il sensore di pressione. Non so quale sia l'impatto sui costi. Ma a livello di segnale output dovrebbe essere la stessa cosa...

 

In realtà avere una pinza o avere uno slave cambia poco. Ho visto il progetto del link postato da navygator la sostanza è la stessa del suo sistema, la pinza preme su delle molle come fa lo slave, l'unica differenza è che anziché recuperare il segnale con un sensore di pressione collegato al circuito idraulico ha preferito usare una cella di carico che rileva la pressione sul pedale, questo probabilmente per risparmiare sui costi. La sostanza ad ogni modo è la stessa!

Mettere metri di tubi collegati ad una postazione non mi ispira molto anche se la cosa mi incuriosisce, poi ragazzi bisogna dire una cosa.... quanti di noi hanno provato una macchina da corsa? Nelle nostre auto abbiamo un servofreno che ci aiuta nelle frenate altrimenti il freno sarebbe durissimo, basta pompare due o tre volte sul pedale del freno a vettura spenta per scaricare il circuito del servofreno e rendersi conto di come sarebbe il freno senza. Poi probabilmente in una macchina da corsa la sensazione sarebbe ancora diversa perchè i Master montati sulle macchine da gara non sono progettati per lavorare in accoppiata con il servofreno.

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La valvola di ricambio dell'aria serve per evitare il surriscaldamento del gas e relativa espansione che andrebbero ad influire negativamente sulla precisione e la resistenza del pedale (aumento della temperatura = aumento del volume = aumento della pressione all'interno del cilindro pneumatico = precarico del pedale dopo pochi minuti di utilizzo con variazione della forza inizialmente regolata...a grandi linee)

 

Se non sbaglio le vetture da corsa (come anche le moto o qualsivoglia impianto frenante "serio") montano tubi intrecciati aeronautici che dovrebbero garantire una minore elasticità e maggiore durata / resistenza alla pressione. 

 

La sensazione del freno di un auto da corsa, a grandi linee, è simile a quella delle auto vere ma senza servofreno (facile eh!?) ehehehe...

Per quanto ho potuto provare personalmente (una GT e una Formula) la corsa risultava SI breve ma progressiva. 
In poche parole il freno della GT era a "corsa corta" (circa 35mm, forse leggermente di più) con una resistenza molto blanda nei primi mm (primo...) e via via più duro e progressivo. 

 

Il Formula invece, probabilmente a causa della quantità minore di tubazioni etc, risultava più corto e più "secco" (stile Kart) ma sempre progressivo e con resistenza iniziale abbastanza blanda.

Quindi per concludere ed escludere definitivamente l'uso delle molle precaricate, il pedale del freno, di regola, ha una resistenza iniziale veramente bassa e una curva di durezza variabile in base alla tipologia di vettura.

Simulare quella curva di progressione non dovrebbe essere problematico (a livello di resistenza), in quanto basta semplicemente demoltiplicare il rapporto corsa / forza del pedale, magari attaccando la resistenza in un punto particolarmente basso o usando un master con stantuffo "piccolo" e uno slave con uno di 2-3 misure più grandi. il rapporto di demoltiplica della corsa così permetterebbe una compressione di qualsivoglia gommino di qualche mm restituendo al pedale una corsa 2-3-6 volte superiore.

 

PERò... c'è un però...

Demoltiplicando la corsa aumenta la FORZA/pressione ricevuta dalla resistenza, quindi:
 

Demoltiplica (per la corsa) con rapporto 1:5 (dove 5mm del pedale corrispondono a 1 mm di compressione del gommino) 

uguale a 

Moltiplica della forza 1:5 (quindi una spinta di 30kg alla pedalina corrisponderà a circa 150 kg al gommino).

Se calcoliamo che mediamente la spinta AL PEDALE nelle vetture GT varia tra i 60-80kg e nelle formula si arriva anche a 120 (correggetemi se sbaglio...non sono un tecnico) si avranno dei problemi a trovare un sistema di misurazione adatto e "preciso" (da collegare al circuito vista la quantità di pressione generata) considerando i margini di errore di LC o sensore di pressione in quanto maggiore è il carico / limite del sensore più alto sarà il valore (in percentuale) di "errore" di lettura. 

Anche ipotizzando un valore di errore dello 0.5% sulla lettura di qualsivoglia cella di carico e ipotizzando l'uso di una cella da 200 kg (che con un rapporto di 1:5 sarebbe sottodimensionata), avrebbe un margine di errore di +/- 1kg! 

Per il sensore di pressione la questione è la medesima, ma i costi aumentano esponenzialmente in base alla precisione / qualità del sensore tutto relazionato poi al limite di PSI di lettura...

 

Il problema poi della corsa del pedale, della sua progressione, etc si pone ogni qualvolta si decide di simulare una vettura GT piuttosto che una Formula o nel caso in cui si intenda guidare con i calzini o con le scarpe volendo imprimere quindi al pedale un valore variabile di 10-30 kg (uso con calzini) o un carico tra i 60 e i 120 senza rinunciare però alla resistenza REALISTICA e progressiva tipica delle vetture reali...

 

Ci sono una serie di variabili da calcolare (IMHO) che rendono estremamente difficile la "standardizzazione" di un sistema adatto a tutti...

Uno dei motivi per cui aspetto a mostrare il mio sistema  :thumbsup:

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