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Appunti di viaggio


Markus72

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VOLUME 11 > Ieri, oggi e domani

Magione, domenica 13 novembre. Sveglia alle 5.00, nebbia e umidità allucinanti al nostro arrivo in pista intorno alle 8.00, e vetture ferme ai box fino alle 10 circa, causa scarsa visibilità (a nostro indubbio vantaggio). Ci siamo recati sul circuito che si affaccia sul lago del Trasimeno per capire come funziona “sonoramente

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VOLUME 12 > Verso la meta

Settimana molto dinamica, quella appena conclusa. Le vetture sono state assemblate e portate in pista con una configurazione grafica e fisica molto vicina a quella che sarà la versione definitiva della release 1.0, anche se ora sarà necessario lavorare di tewaking sull’ottimizzazione complessiva, sul controllo del rispetto di dimensioni, proporzioni, e via dicendo. Come avete visto dalle immagini pubblicate nel volume precedente, anche il display AIM è stato attivato, e grazie al report video realizzato a Magione la scorsa settimana, le funzioni di inizializzazione e configurazione del supporto di acquisizione dati saranno riprodotte in modo verosimile. Implementati senza colpo ferire anche i nuovi effetti ambientali di fumo, segni sull'asfalto, sporco sulla visuale e altri dettagli secondari, ora la strada si presenta in leggera discesa.

Il nKDrome è stato ultimato e deliberato nella sua versione finale, durante la settimana si passerà alla fase di texturizzazione definitiva (quindi le immagini che saranno pubblicate in settimana, insieme a quella di questo volume, sono relative ad una versione provvisoria) al collaudo della versione corta del layout, delle telecamere e al passaggio di testing conclusivo, parallelamente al completamento di Newbury, che subirà nei prossimi giorni lo stesso trattamento. In corrispondenza dei punti di staccata più violenti, sono state inserite delle micro alterazioni di carattere ondulatorio sull'asfalto che rendono le staccate più impegnative: non si tratta di effetti posticci, ma di alterazioni tridimensionali del manto stradale che rendono più delicata la fase di frenata e inserimento in curva. Come è stato detto, si tratta di micro alterazioni: nulla di cui un rookie debba preoccuparsi, sicuramente una feature che gli hardcore simmers potranno apprezzare.

Anche la parte di codice che gestisce gli pneumatici è in fase di definizione finale: rispetto alla versione testata da Jon Denton di Autosimsport nella preview pubblicata a ottobre, sono stati fatti notevoli passi in avanti, e siamo soddisfatti dei risultati ottenuti finora, sebbene la sperimentazione di per sé sia una fase dello sviluppo così stimolante che da un certo punto di vista si vorrebbe non finisse mai. Se nella versione sopraccitata, la gestione grafica del consumo era appena accennata, ora bastano pochi giri di pista per eliminare dal battistrada quella patina lucida tipica del pneumatico appena uscito dalla factory, mentre il consumo generico della gomma è affidato soprattutto al nostro stile di guida e a quanto margine ci concediamo nello sfruttare gli pneumatici in uscita di curva e durante le accelerazioni laterali. Le monoposto a ruote scoperte rappresentano da questo punto di vista la piattaforma ideale per lanciare questo tipo di interazione gomme/pilota, in quanto gli pneumatici, tanto in visuale interna, quanto durante le riprese TV, sono sempre in primo piano, a tutto vantaggio dell’immersività complessiva. Era quindi appropriato che questa feature fosse presente già dalla versione 1.0 che, come noto, farà delle monoposto le protagoniste indiscusse della pista.

Anche il sistema di collisioni è stato ulteriormente ottimizzato rispetto alle ultime settimane e ora garantisce un’accuratezza ancora maggiore relativamente all’impatto con le barriere o altri elementi presenti sul tracciato. Durante la settimana abbiamo cominciato a definire quella che sarà la struttura dell’interfaccia principale e i suoi contenuti, con l’obiettivo di renderla funzionale e accessibile a tutti, e di garantire al contempo quella profondità apprezzata da chi chiede strumenti evoluti per godersi al meglio il proprio simulatore di guida. Ce ne occuperemo più approfonditamente in seguito, ma -incredibile ma vero- nella release 1.0, l'interfaccia avanzata dedicata alla configurazione delle periferiche sarà affiancata da un wizard che farà la gioia di tutti gli amanti del sistema di configurazione dei controlli in stile Grand Prix Legends.

Sembra incredibile anche a me, mentre scrivo, quanti dettagli e strutture complesse siano state definite nel giro di pochi giorni, e quante ne siano state implementate, o migliorate, soltanto nell’ultimo mese. Specialmente se si considera che il team di sviluppo di netKar PRO, a parte le consulenze esterne del Team Target e di Riccardo Azzoli, è complessivamente formato da cinque (biechi) individui che si occupano di tutto, dal 3D al texturing, dalla programmazione all’audio, dalla promozione allo sviluppo, e via dicendo.

Cinque, più un free-lance d’eccezione, motivo di questa piccola digressione: si tratta di Alessandro Cardinali, vincitore del contest indetto il mese scorso, e autore del nuovo logo ufficiale di netKar PRO, che ha conquistato il dev. Team non solo per il suo stile, ma per l’intraprendenza e l’entusiasmo con cui sta collaborando con noi.

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La foto che pubblichiamo questa settimana è dedicata alla famosa “piccola

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VOLUME 13 > Il Development Team, i nostri Partner

Il pensiero più ricorrente in questi ultimi giorni è questo: mi piacerebbe poter fermare il tempo, e averne ancora per poter approfondire di più determninate caratteristiche di nKPRO e soprattutto poter sperimentare. Non per necessità, ma per il piacere di farlo. La ricerca, quando produce risultati, ha un'attrazione quasi morbosa, perché incentiva a spingersi sempre più avanti. Tuttavia dicembre è alle porte, la mole di lavoro in queste ultime settimane è aumentata esponenzialmente, su tutti i fronti, e non sono mancate le novità.

Si continua anche a sperimentare, anche se ormai è quasi arrivato il momento di mettere il punto, per dedicarsi al rush finale: sito ufficiale, betatesting, e tweaking su diversi livelli. La scorsa settimana abbiamo testato pneumatici, fisica, vetture, netcode e quello che può essere definito come primo livello del cockpit interattivo. Assieme all'ultimo eseguibile è anche arrivata una nuova versione dell'engine audio, decisamente e assolutamente migliorata rispetto ai primi esperimenti, notevoli dal punto di vista della sperimentazione, ancora grezzi dal punto di vista del risultato complessivo. Questa settimana lavoreremo sulle campionature per verificare la compatibilità tra i diversi sistemi.

Il test in modalità multiplayer è stato positivo, non si sono verificati problemi particolari, ed alcuni aspetti chiave che ci interessava verificare hanno dato ottimi riscontri, e fornito le indicazioni che ci aspettavamo per continuare a lavorare nella giusta direzione, a conferma dell'efficenza delle soluzioni adottate finora. Il test, svoltosi a Newbury, ha confermato la capacità del motore grafico di gestire diversi veicoli in pista senza alcun calo sensibile di prestazioni, e mostrando anzi costanza di rendimento in ogni situazione, tanto in partenza che durante la gara. Il test ha anche permesso di verificare in tempo reale modo e misura in cui una vettura che precede può alterare il comportamento della propria, per via delle variazioni aerodinamiche, con conseguenze sul carico all'anteriore, e pertanto all'aderenza in percorrenza di curva. Davvero notevole il feeling generale che si prova guidando in pista con altre vetture, una sensazione particolarmente apprezzata dopo centinaia di ore passate in modalità trackday.

Osservando netKar PRO nell'ultimo weekend, e lavorando fino a notte fonda su determinati dettagli, mi sono reso conto di quanto il software, nel suo complesso, si sia evoluto negli ultimi tre mesi, e di quanto il gruppo abbia lavorato bene e proficuamente. Il risultato odierno è qualcosa alla quale tutti hanno dato il loro contributo. Il dev.team di netKar PRO sembra un piccolo racing team, nel quale tutti fanno un pò di tutto, pur mantenendo competenze specifiche. E' andata bene: siamo stati bravi a scegliere le persone giuste, fortunati per il modo in cui hanno lavorato e stanno lavorando insieme, fino a tarda notte, a volte fino al mattino. Con grande competenza, capacità, ma soprattutto con la voglia di fare bene. Dal nostro punto di vista è davvero bello constatare come netKar PRO rappresenti un pò ognuno di noi, da Stefano che si è mostrato versatile in modo insospettabile, a chi "semplicemente" si occupa della grafica e dei contenuti di "contorno", che poi di fatto rappresentano il vestito che stiamo cucendo addosso al simulatore. Chi lavora bene, stimola gli altri a fare altrettanto: al di là dell'impegno, e della fatica che questa "avventura" comportano, questa si sta rivelando un'esperienza molto importante per tutti coloro che sono stati chiamati a parteciparvi. E divertente, perché nelle riunioni settimanali, anche gli aspetti più delicati o meno facili da trattare vengono affrontati a suon di battute.

Sembrava uno scherzo, una cosa da fare a tempo perso. C'è stato un momento in cui non siamo stati del tutto certi che saremmo arrivati fin qui. E onestamente, per quanto mi riguarda, sebbene determinate caratteristiche debbano essere limate, o migliorate, netKar PRO sembra irriconoscibile, rispetto a com'era solo pochi mesi fa. Le potenzialità sono sempre state le stesse: un conto è immaginarle su carta, un altro è vederle, verificarle di pesona. In realtà la sostanza è rimasta la stessa: ma sono i dettagli, le sfumature a fare la differenza. Da sempre sono tra i sostenitori dell'abitacolo interattivo, ho spinto perché potesse diventare realtà: la ricostruzione tridimensionale degli abitacoli realizzata dai nostri grafici è stata tanto apprezzata all'interno del gruppo, che anche questa feature alla fine non ha rappresentato che un passo obbligato. Ed è stato insolito anche per noi stupirci di fronte a quanto l'intervento di un interruttore che dà corrente al circuito elettrico, e la pressione sul tasto dell'accensione, abbiano trasformato una monoposto virtuale nella "propria" monoposto. Semplici feature, che da anni avrebbero dovuto fare la loro comparsa nelle simulazioni di guida, sono finalmente realtà.

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Non ci si fa mai caso, ma sono proprio le sfumature a dare un contorno e un profilo agli oggetti. Una gomma che si sporca, si degrada, si consuma: una sospensione che si spacca in seguito ad una collisione: una monoposto che si alza o abbassa,che cambia angolo di caster, camber in tempo reale, in base agli interventi sul setup, di fronte ai propri occhi, in un garage. Attraversare i box, e affacciarsi al muretto, mentre di fronte a noi passano altre vetture: sentire che tra sé e il volante non c'é "filtro", che tutto avviene in modo intuitivo, a dispetto dell'equazione e al luogo comune che asseriscono che "realistico=difficile", quando è vero il contrario.

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L'unica cosa poco piacevole è stata prenderle, e di santa ragione, a Newbury, a causa dello scarso allenamento e del fatto che da buon co-autore dell'altro circuito, ho per quest'ultimo un debole particolare.

Diario particolare questo, sicuramente poco ricco di contenuti tecnici -e d'altronde non è mai stato questo lo scopo di questa iniziativa, che non si esaurisce certo con il volume 12- che vengono affrontati con completezza e autorevolezza dalla persona più appropriata, ovvero l'autore di tali contenuti e di netKar PRO. Che

TROVATE A QUESTO LINK, per brevità ora in lingua inglese, presto anche in italiano per i non anglofili (ce ne sono ancora?). Il resto, questa settimana, lo lasciamo dire alle immagini, che svelano ai più attenti l'ultima novità, in ordine di tempo: la scorsa settimana è giunta a conclusione la nostra ricerca di partner tecnici legati al mondo delle competizioni. La Cooper/AVON Tyres è Partner ufficiale di netKar PRO per la fornitura di pneumatici, e va ad affiancare SPARCO, AIM Sportline, Brembo, BETA Tools. E' stato davvero gratificante trattare con queste aziende, che hanno dimostrato non solo disponibilità, ma entusiasmo e interesse ad appoggiare questo progetto. A loro va il nostro sincero ringraziamento, ma l'interesse che nelle ultime settimane è stato riservato ad alcuni di questi partner da chi sta aspettando di mettere le mani su netKar PRO indica che abbiamo avuto ragione ad inseguire queste partnership tecniche: a vantaggio della qualità, e del professionismo nel sim.racing, il nostro chiodo fisso.

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VOLUME 14 > Ritorno a Newbury

Ai tempi della "namie", Newbury non è mai stato tra i miei circuiti preferiti, né da un punto di vista estetico, né tecnico: non che fosse banale, dal punto di vista tecnico, semplicemente non mi interessava, né mi entusiasmava. Era solo un autodromo -virtuale- per testare il modello fisico, ma appena furono realizzate conversioni di circuiti più belli, o migliori, il circuito idelamente situato nella campagna inglese scomparve definitivamente dalla mia vista.

Per ovvi motivi ho dovuto tornare ad occuparmene, soprattutto in qualità di supervisore, preoccupandomi soltanto che fossero rispettate le direttive sommarie del suo originale progettista, Stefano: è un circuito inglese, che quindi deve rispettare un look "british", non è un circuito particolarmente moderno, né deve sembrarlo."

A metà settembre era già pronta una bozza di massima di come Newbury sarebbe dovuto essere; più che bozza, era una realizzazione vicina al suo completamento, e tale è rimasto fino alla scorsa settimana.

La necessità per il dev.team di portare a termine il lavoro ha fatto sì che fosse necessario anche per me "farvi ritorno", per dire la mia, aggiustare il tiro su alcuni aspetti e in definitiva, lavorare tutti insieme perché fosse portato a termine. Il risultato, alla fine della settimana scorsa, mi ha spinto addirittura a riprendere la "Namie" per ritrovare il punto di partenza e capire perché ora sia -per me- tanto esaltante guidare su questo circuito, mentre un tempo non lo era affatto. Un ambiente totalmente virtuale, ora sembra molto più reale: ogni curva, ogni tratto di pista, ha una sua "personalità", una sua caratteristica: affronti una curva e sai perfettamente dove finirai per mettere la ruota: un risultato che è combinazione di un modello fisico che non tradisce, a prescindere dalla scelta della vettura: e che quindi trasforma un dosso in "quel" dosso, e dà ad ogni singolo tratto della pista un preciso carattere.

Quando capita di sentire due piloti discutere tra loro circa le caratteristiche di un circuito e lo stile di guida che è necessario adottare per affrontarlo, è davvero sorprendente notare che genere di attenzione manifestino per ogni singolo dettaglio: una crepa sull'asfalto, una leggera gobba, il segno di una ruota su un muro, la particolare conformazione di un cordolo, che consente di aggrapparsi col lato interno di una gomma: sono punti di riferimento importanti, indispensabili per raggiungere quella precisione di guida che consente di percorrere diversi giri con una differenza di tempo centesimale: il fascino della guida in pista: riuscire a mettere, giro dopo giro, la ruota nello stesso punto, verrebbe da dire "nello stesso pixel". Perché questo avvenga, è necessario imparare a conoscere e "rispettare" ogni singolo circuito, ogni singola curva di ogni singolo circuito. Per questo motivo, la longevità di una simulazione non si misura soltanto sul numero di circuiti o vetture, ma sulla capacità che ha una simulazione di spingere un pilota a ripercorrere per decine, centinaia di volte, la stessa curva: sempre un filo più veloce, sempre con il pedale del gas un filo più giù. E Newbury rappresenta forse l'espressione migliore, il simbolo di ciò che netKar PRO rappresenta. Certo, vederlo ora, e nella sua versione originale, offre sensazioni simili a quelle di un confronto -visto che in questi giorni siamo in tema- tra l'originale lungometraggio di King Kong (1933) e la sua ultima incarnazione, realizzata in computer grafica nel film di Peter Jackson: lo spirito è rimasto inalterato, la "forma" (intesa come mero aspetto esteriore, e contenuti tecnici) un pò meno. Appagante in trackday, esaltante in multiplayer, dove offre il meglio di sé: presto capirete perché non è così facile restare incollati alla scia di un avversario..e che non conta quanto un circuito sembri, o replichi uno vero, ma "quanto" e "come" viene percepito, vissuto, conquistato..

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VOLUME 15 > Driving

Non è facile descrivere una sessione di test in pista, svoltasi in multiplayer "leggero", senza entrare nel merito di considerazioni personali. Tuttavia, considerate questo appuntamento come la semplice e fredda cronaca di quanto succede in pista, e di quanto è consentito dal software di fare.

Mi occupo io di hostare la sessione, connessione Fastweb 1.2 mbits, IP pubblico (con nKPRO è stato risolto il problema che generalmente, con altre sim, non mi consente di hostare verso l'esterno ed essere visualizzato nella lista server), 4 client, uno dei quali con connessione analogica a 56k. Verificherò, tra le altre cose, se le prestazioni grafiche sul mio pc saranno appesantite dall'hosting, uno dei problemi che si presentò all'inizio, con il nuovo netcode.

Scendiamo in pista, e ci troviamo nei box: attendo qualche secondo per la sincronizzazione tra i client e posso finalmente partire. Giusto una breve prova in doom mode, per assistere dal muretto, all'uscita delle altre vetture dai box, e sono di nuovo nell'abitacolo pronto per la mia sessione di prove.

Diamo corrente al circuito generale, il display si accende e avvia il check. Nel frattempo, clicco sul pulsante di start e la piccola 1600 avvia il motore. La "junior" dispone di una batteria interna, e il basso assorbimento di corrente mi consente di avviare il motore un numero indefinito di volte: questo rende la sessione più rilassante, rispetto a quanto avverrebbe con la F3, che lontano dai box, senza quindi l'ausilio di una batteria esterna, consente di riavviare il motore, nel caso in cui vada in stallo per un testacoda e si spenga, solo una volta, o due al massimo, se si è particolarmente fortunati.

Impostato il display in base alle informazioni che mi interessano, e avviato il motore, ingrano la prima e mi avvio lentamente verso la pista: le altre vetture hanno già lasciato la pitlane, quindi in uscita dai box meglio tenersi all'interno della riga bianca che delimita la corsia d'accelerazione: in caso di incidente con danni gravi alla vettura, dovrei lasciare la sessione, e non è il caso.

Mi accorgo solo ora di aver dimenticato di sostituire i pneumatici prima di lasciare i box: hanno già una settantina di km alle spalle, e i segni di degrado sono abbastanza evidenti, ma questo mi consentirà di fare un confronto col mio avversario diretto, che ha montato gomme nuove prima di uscire. Lo vedo più avanti, sta scaldando le gomme, rallentando per aspettarmi fuori dalla traiettoria ideale: in chat gli faccio segno che può cominciare ad allungare, e procediamo così per un primo giro tranquillo, mandando le gomme in temperatura e verificando che tutto nel complesso funzioni senza problemi: noto con piacere che non subisco alcun calo di frame rispetto ad una sessione di test privati, nonostante abbia lasciato attivati -senza esagerare ovviamente- filtro anisotropico (4x) e antialiasing (2x). Meglio così.

Ci avviciniamo alla fine del primo giro, usciamo dall'ultima curva aprendo tutto il gas e sul rettilineo d'arrivo ci lanciamo abbastanza seriamente: davanti alla macchina di Valerio, che mi precede, vedo in uscita dai box le due vetture che percorrono la corsia d'accelerazione, dando per scontato che ci abbiano visto sopraggiungere, ci teniamo entrambi sulla destra, per evitare malintesi: la prima curva è talmente veloce e larga da consentire ogni genere di traiettoria.

La successiva no: con la junior, ci si arriva in quarta marcia, e personalmente sto ancora valutando quale sia la tecnica migliore per affrontarla, almeno con la 1600: decido di restare in quarta, imposto di sterzo, leggerissima pressione sul freno per

scomporre il retrotreno quel minimo che basta a trovarmi nella direzione giusta per la violenta staccata successiva, alla quale è indispensabile arrivare a ruote diritte. La manovra riesce, anche se non con eccessiva eleganza, a causa delle gomme che ancora devono raggiungere la temperatura d'esercizio ottimale, evidentemente il primo giro l'ho affrontato troppo "allegramente".

Valerio dietro di me tiene il passo, io sono arrivato leggermente lungo e non potevo fare di peggio, la repentina successione di 3 curve esige che si esca veloci dalla prima staccata, io non l'ho fatto e lui allunga un pò: di restargli in scia per il momento non se ne parla.

Proseguo, esco dalla fila di curve e mi trovo sul rettilineo Avon, dopo il cavalcavia c'é una bella esse di quelle a lunga percorrenza, che qualche anno fa a Misano mi è stato insegnato ad affrontare diversamente da come sarebbe -per me- intuitivo fare. Bella staccata, si affronta la prima curva a destra senza troppa violenza, si ritarda al massimo l'apice per la seconda, e ci si butta nella curva a sinistra a gomme praticamente dritte, puntando direttamente sul cordolo esterno, tanto largo da consentire una traiettoria smaliziata. A quanto pare la tecnica paga, e il distacco si riduce tanto quanto basta a farmi inquadrare negli specchietti.

Successione di curve lente, da seconda: qui è indispensabile avere pazienza, percorrere l'interno della curva a ridosso dei cordoli, pazientando, senza avere fretta di spalancare il gas, fino a quando non si vede finalmente la luce di uscita, corrispondente al cordolo esterno: anche qui, riesco lentamente, ma percettibilmente a riavvicinarmi, ormai sono negli scarichi: se nell'ultima curva riesco a restargli sotto, posso attaccarlo sul rettilineo d'arrivo.

Va così: massima accelerazione sul traguardo, arriviamo appaiati alla prima curva a destra, esco dalla sua scia per non perdere aderenza, una perdita meno sensibile su queste monoposto senza ali, ma comunque percettibile nelle curve veloci: me ne accorgo subito dopo, alla famigerata curva a sinistra che precede la staccata: le gomme stavolta sono in temperatura, ma in scia perdo un pò di grip e metto due ruote sull'erba. Era il momento più sbagliato perché questo accadesse: mi trovo in uscita dal tornante, quando dovrei accelerare al massimo, a dover moderare la pressione sul gas: ho le posteriori sporche, e pestare sull'acceleratore sarebbe la mossa più sbagliata, al minimo dell'aderenza un testacoda sarebbe garantito, e oltretutto i pneumatici non sono al massimo dell'efficienza per via dei km percorsi.

Di nuovo, sono costretto a inseguire: non avevo fatto i conti con la perdita di grip in curva. Alla prima occasione utile sostituirò le gomme, per il momento cerchiamo di chiudere con onore questa tornata. Vedo che uno svarione sull'erba nel frattempo lo ha fatto anche il mio compare -nel frattempo arrivano altre due vetture che superano entrambi- , forse per gustarsi la scena dagli specchietti s'è distratto per un istante di troppo. Torna in pista, ma non ricorda che le gomme hanno attirato terra e sporco come mosche sul miele, e via in testacoda.

Ci riaffianchiamo, ci diamo una ripulita e ripartiamo insieme, allungando già dal rettilineo Avon verso la "esse": qui so di poter fare la differenza, e potrò oltretutto verificare quanto guadagno rispetto ad una impostazione di traiettoria più tradizionale: mi tengo all'interno, ritardo la staccata, lui dall'esterno chiude la curva, toccata di lato. Nessun problema, ruota su ruota, nessun "aggangio", la botta sullo sterzo c'è stata, ma entrambi restiamo in traiettoria: lui taglia l'apice della esse salendo sul cordolo -l'altezza da terra delle "junior" lo consente, a prezzo di un leggero sbilanciamento del posteriore- io ritardo e posso pestare a fondo sul gas: quello che mi piace del Drome (il nome non è definitivo) è la possibilità, almeno con le 1600, di poter scegliere tra diverse traiettorie, decidendo se privilegiare la percorrenza di curva o l'uscita. Il mio stile di guida è abbastanza differente da quello di Valerio, ma le prestazioni si equivalgono.

Qualche altra scaramuccia, per verificare la bontà dei contatti e siamo di nuovo ai box. Zero lag da parte mia, per me è stato come correre in LAN. Valerio col suo 56k, non ha riscontrato problemi particolari. Niente salti in avanti, niente anomalie, nessuna disconnessione, in un'ora abbondante di test. Prestazioni ottime su entrambi i PC, senza il minimo rallentamento o incertezza in fatto di fps.

L'unica considerazione soggettiva che mi concedo è questa: ieri sera, rispetto al primo test in multiplayer, il software era "invisibile". Non mi sono mai preoccupato di come lavorasse, di "cosa succederà adesso?", e via dicendo. C'era la mia macchina, il mio cruscotto, e Valerio, davanti a me. Se quando siamo al volante riusciamo a dimenticarci che siamo dentro il gioco XY, ma ci preoccupiamo solo di uscire "da quella dannata curva", vuol dire che, traiettorie a parte, siamo sulla strada giusta. Questo almeno è quello che penso io. Il resto, lo giudicherete voi.

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