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    Recensione DrivingItalia: DiRT Rally 2.0, il sim in derapata secondo Codemasters

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    Ho voluto provare a lungo e con attenzione il nuovo titolo Codemasters, che già in anteprima mi aveva favorevolmente stupito. E voglio cominciare dal verdetto: Dirt Rally 2.0 è un simulatore di rally al 90% e, cosa forse anche più importante, ha un margine enorme di sviluppo e miglioramento, che se Codemasters vorrà sfruttare in pieno, ci porterà probabilmente a far riempire di polvere (finalmente!) il re della derapata simulata, Richard Burns Rally. Vediamone i perchè.

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    Codemasters, dopo le proteste degli appassionati che gridavano a gran voce per ottenere un titolo rallystico più simulativo e l'evidente insuccesso di DiRT 4, con DiRT Rally 2.0 vira decisamente verso la simulazione, implementando due furbizie che dovrebbero riuscire ad attirare anche gli appassionati rallysti con velleità simulative meno ricercate. In primo luogo DiRT 2 mette a disposizione dei piloti principianti una vasta serie di aiuti alla guida, che semplificano notevolmente le cose, trasformando il gioco praticamente in un arcade, ma lasciando percepire chiaramente, anche al driver meno esperto, che sarà solo eliminando aiuti esterni che l'adrenalina, l'emozione e la passione per il rally potranno scatenarsi liberamente ed ai massimi livelli. La seconda furbata di Codemasters, sta nell'offrire nelle fase iniziali di gioco, una IA (intelligenza artificiale) ben calibrata, semplice da gestire e battere al punto giusto e realmente adattativa, che in pratica considererà le nostre prestazioni per adeguarsi anche lei e non renderci tutto troppo frustrante. Ovviamente, mano a mano che procederemo con la nostra carriera, le cose si complicheranno non poco, fino ad arrivare al punto di non poterci permettere neppure un errorino, se vogliamo primeggiare!

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    Il primo impatto con le prove speciali rallystiche di DiRT 2 è molto appagante: pur trattandosi di prove di fantasia, sono state tutte relizzate in modo ottimale, sotto il profilo della sfida e della tecnica rally più pura, fino ad assomigliare spesso a tappe di rally reali, con panorami mozzafiato che però potremo gustarci in genere solo per un battito di ciglia... Le tappe di Dirt Rally 2.0 sono sicuramente le più belle della serie fino ad oggi, specialmente quelle sul bagnato e ciascuno dei sei paesi rappresentati nel gioco è meravigliosamente distinto l'uno dall'altro. L'Argentina con i suoi serpeggianti sentieri montani e dai tornanti incorniciati da pareti rocciose, la Polonia è invece più piatta e piena di rettilinei, gli Stati Uniti con foreste umide e autunnali, la tipica campagna neozelandese costiera. La Spagna è totalmente in asfalto, e l'Australia è un'avventura piena di ostacoli.

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    Si tratta di un gran numero di location, tutte molto varie e che portano i giocatori in quattro diversi continenti, con l'unica mancanza della neve e del ghiaccio, che però Codemasters ha già annunciato come prossimo DLC in arrivo. Decisamente fondamentale, e non per un mero fattore estetico, è il degrado superficiale delle strade, fattore che implemnta nel gioco una componente tattica incredibile e, fra l'altro, di fondamentale importanza anche nei rally reali. Il video di sviluppo che vedete qui sotto, spiega tutto in dettaglio, mostrando anche le differenze pratiche:

    "Even though you can drive down the same stage a thousand times, these stages are going to present a different challenge every time." Stage degradation presents a whole new challenge in DiRT Rally 2.0. Here's how it works:

    In pratica, partendo per primi in una tappa, troveremo il fondo stradale liscio, pulito e veloce, partendo invece per ultimi, le vetture davanti a noi avranno già "solcato" (letteralmente a volte) la superficie della tappa, che quindi si presenterà particolarmente indìsidiosa, con dei binari che dovremo imparare a sfruttare molto presto anche a nostro favore, per evitare di finire prematuramente la nostra avventura contro un albero o in un fosso! Spesso ho dovuto lottare in modo furioso per mantenere la macchina in linea retta su una superficie follemente distorta, controsterzando ripetutamente e velocemente, contrastando la forza dello sterzo (che consiglio di aumentare sin da subito).

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    La dinamica di guida di Dirt Rally 2.0 si può definire "deliziosa", se non raffinata, con i miglioramenti più evidenti soprattutto alle basse velocità; è molto più intuitivo gestire la trazione pur se bisogna fare molta più attenzione a gestire l'acceleratore in modo attento e parzializzando praticamente in ogni situazione. E' tutto incredibilmente impegnativo, ma è anche molto divertente. Il grip delle gomme è ora corretto, è scomparsa quella sensazione perenne di scivolosità irreale degli altri titoli, inoltre l'aderenza è percepibile anche durante la guida. Oltre alla dinamica delle superfici, l'altra novità in ambito simulativo è data dall'usura delle gomme, che ora viene resa in modo davvero ottimale e realmente impattante sulle performance: basta provare una tappa in Spagna di 10 minuti su gomma morbida! In questo modo entra in gioco anche la nostra strategia: possiamo scegliere per esempio, partendo per primi, di azzardare una gomma morbida per accumulare molto vantaggio e poi gestirlo nel finale, oppure fare l'inverso, aspettando il momento nel quale gli avversari accuseranno un crollo di prestazioni. E' fondamentale ovviamente scegliere con molta attenzione il tipo di gomma, considerando la superficie che andremo ad affrontare, ma anche la nostra posizione di partenza, per i motivi spiegati sopra. Remare con una gomma non adatta in mezzo alle sconnessioni ci farà arrivare all'agognato fine tappa praticamente distrutti fisicamente!

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    Dell'eccellente fisica e dinamica delle masse delle vetture di DiRT Rally 2.0 ho già parlato nell'anteprima di qualche tempo fa, quel 10% lato sim che, ad inizio articolo, ho sotratto dal totale, sta semplicemente in qualche imperfezione qua e là, che si percepisce molto sottile, in particolare in taluni controsterzi, come se la dinamica della massa della nostra auto si fosse interrotta per un millesimo di secondo, fornendoci un'improvvisa stabilità, che sembra però più un bug, forse una leggerezza di programmazione in quella particolare situazione, che non una volontà di Codemasters di renderci la vita facile in quello specifico frangente (anche perchè in tutti gli altri, tale bontà, non si manifesta affatto!).

    Per questo, torno a ripetere, che Codemasters saprà certamente correre ai ripari con qualche pezza, ascoltando i fans che stanno già consigliando correzioni sui forums e che, la casa inglese, ha già dimostrato di sapere ascoltare con attenzione. Un altro problema, in questo caso un bug ancora più evidente, visto anche che il difetto nella versione di pre release del gioco non era cosi lampante, sta nel force feedback dello sterzo che non sempre ci trasmette correttamente i trasferimenti di carico della vettura ed, ancora più spesso, le sconnessioni presenti sul fondo stradale che, visto che richiedono sempre un controllo del pilota, sono particolarmente importanti da sentire correttamente. Tali pecche sono risultate più evidenti su un volante Thrustmaster e molto meno con un Direct Drive (che è di natura più pulito e raffinato nella risposta), fatto questo che fa appunto pensare che si tratta di ottimizzazione che dovrà fare prossimamente la Codemasters tramite una patch. Di certo c'è che, evidentemente, la consulenza del pilota rally Jon Armstrong ha portato decisamente i suoi frutti!

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    Il garage di Dirt Rally 2.0 include alcuni volti noti di Dirt Rally e Dirt 4, oltre a una classe R5 ampliata, che dovrebbe soddisfare gli appassionati dei rally più moderni. Decisamente da provare sono poi le vetture di classe R-GT, con le mitiche gruppo B, alcune delle quali presenti in Dirt Rally e per ora assenti, ma che non tarderanno ad arrivare (Codemasters ha già annunciato una Opel Manta 400 e la BMW M1 in un DLC ad aprile). Riuscire a gestire una R-GT su fango e ghiaia, con la trazione posteriore, è probabilmente l'esperienza più intensa che un titolo rallystico possa offrirvi al momento, con la gestione del gas che deve essere davvero millimetrica, accompagnata da corretti colpi di sterzo al momento giusto e senza mai esagerare.

    L'audio è in genere brillante, con i pop off dei motori corposi e potenti, che accompagnano il sound delle superfici e del contatto con le gomme, quest'ultimo valore che consiglio di alzare in quanto si rivela fondamentale per capire il grip della vettura. Le note del nostro copilota sono chiare e forti e vanno seguite con estrema attenzione, soprattutto se si vuole andare forte!

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    La modalità carriera è simile all'originale Dirt Rally, con l'incarico di formare una squadra. È un po meno dettagliata rispetto a Dirt 4, che curava per esempio anche le livree. Non mancano online sfide giornaliere e settimanali contro altri giocatori, legate anche alla carriera del team. Storia a parte è la serie ufficiale World RX, con 8 circuiti fra i quali Catalunya e Silverstone. Il rally cross, anche per i puristi del rally, si rivelerà invece una piacevole sorpresa, oltre che una incredibile sfida, anche perchè permette di apprezzare in pieno il lavoro fatto da Codemasters, grazie ai vari passaggi da asfalto e sterrato o ghiaia presenti in tanti punti dei circuiti. La guida sarà naturalmente forsennata!

    In conclusione Dirt Rally 2.0 è davvero un ottimo simulatore di rally (e rally cross) e, se Codemasters saprà curarlo nei mesi a venire con adeguati ritocchi e contenuti aggiuntivi all'altezza, potrà certamente prendere il posto del mito Richard Burns Rally anche nei cuori dei rallysti più sfegatati. Complimenti Cody, hai capito che il SIM paga! 😉

    Vi voglio infine segnalare anche l'articolo pubblicato dall'amico Federico Sciarra su Automoto, con una completissima video recensione che vi riporto qui sotto. Per i vostri commenti e discussioni in merito correte invece come al solito sul forum dedicato.

    DiRT Rally 2.0 sarà disponibile direttamente su Steam a partire dal 26 febbraio.

     

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